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domenica 7 settembre 2014

Quel Carabiniere di 22 anni e quel ragazzo di 17 sono entrambi vittime.


di Daniele Occello

"Vorrei fare alcune considerazioni personali sulla triste vicenda del ragazzo ucciso dal Carabiniere a Napoli, ma per far ciò devo raccontare la mia storia professionale ed alcuni aneddoti della vita di uno sbirro:

Faccio parte delle Forze dell'Ordine dal 1998, avevo appena 18 anni.

Vengo, da subito, mandato in un reparto che girava l'Italia in lungo ed in largo.
Nella primavera del '99 a Brindisi per "l'operazione Primavera" scattata dopo l'uccisione di due operatori della Guardia di Finanza, schiacciati da un blindato dei contrabbandieri....di notte giravi con le Alfa Romeo 155, scassate, per i viottoli di campagna, in mezzo agli oliveti pugliesi, occhi spalancati, sensi all'erta.... sapevi che "loro" erano nascosti sugli alberi, che avevano una radio e che segnalavano i tuoi movimenti ai blindati... sapevi che "loro" avevano disseminato le campagne di depositi di armi e che se ti avvicinavi troppo ad un deposito di sigarette, potevi finire male... e ancora, di ritorno in piena notte sulla statale 16 da Brindisi verso San Vito dei Normanni il collega anziano, mezzo assopito che ti dice a bassa voce (per non svegliare gli altri) "Collé stai il più possibile a destra che "quelli" si piantano a fari spenti al centro della strada!" e 2 minuti dopo veder sbucare dal buio, lanciati a tavoletta, 3 bestioni a fari spenti che ti lisciano per pochi centimetri...o il "quartiere paradiso" di Brindisi, che di paradisiaco ha solo il nome, perquisizioni notturne, con la ruspa davanti a te, perchè appena scendeva la luce costruivano dei dossi di cemento talmente alti che con la 155 non ci passavi ma i loro gipponi si...e i fischi scambiati da palazzo a palazzo mentre ti avvicinavi....i muscoli tesi della schiena, pronti a ricevere un colpo che, grazie a dio, non è mai arrivato.

Estate del '99, Rossano Calabro, piena zona di 'Ndrangheta, paesini in cui dovevi passare in sirena, a 100 km/h e più perchè se rallentavi ti sfondavano i vetri a sassate...posti di blocco con il giubbetto antiproiettile sempre indossato, il mitra che ti pesava sotto al sole, 35° all'ombra e manco una pianta a ripararti... qualcuno in borghese, nascosto più a monte o più a valle, ti "chiamava" le auto da controllare... e tu sapevi che erano quelle "giuste" e il collega anziano ti faceva sdraiare nel fosso, con il mitra in puntamento mentre lui e l'autista facevano da specchietto per le allodole e potenzi vittime sacrificali....ma eri tu, diciannovenne, ad avere il dito sul grilletto, pronto a scatenare l'inferno su quell'auto....

Estate del 2001, G8 di Genova, 21 anni, vedo gente che mi corre addosso con un piccone (?!?) attraversando nubi di lacrimogeni! Non riesco a mettere un piede a terra saldamente per quanti bossoli di lacrimogeno ci sono al suolo, il lungomare ne è tappezzato. Attraverso il visore della maschera antigas e della visiera in plastica del casco vedo archi di fuoco nel cielo, che belli! e poi il caposquadra che urla: " MOLOTOV"! e allora capisci....scudo in alto! ma i lanci son corti grazie a dio.... poi vedi una campana del vetro rotolare in discesa, incendiata, verso di te... fortuna che c'è la ruspa dei Carabinieri che parte, nuova, scintillante a fermarla....tornerà sverniciata dalla violenza dei pacifici manifestanti. (non vi tedierò oltre con altri episodi)

11 Settembre 2001, Roma, ad attentati accaduti, dopo 12 ore allo stadio Olimpico, mi mandano all'ambasciata Israeliana in piena evacuazione, rimarrò li per altre 9 ore, occhi rossi, con un mitra in mano e il giubbetto anti proiettile indossato, ancora 21 anni.

Dal 1 Ottobre 2001 ad oggi sono stato assegnato alla questura di una città Lombarda dove svolgo prevalentemente servizi di emergenza e di controllo del territorio automontati.... quanti veicoli sospetti fermati, tu e il collega con una pistola in mano, quanti me ne sono scappati! Quanto è forte la tentazione di sparare!

Quanti sopralluoghi in case abbandonate .... oggetti che cadono dietro di te e tu a reprimere la forza istintiva, la sopravvivenza, che sta tirando il grilletto al posto della tua mente.... quanti anni in poligono ad affinare la SICUREZZA nell'uso delle armi....quanta gente arrestata e lasciata libera di andare dal magistrato di turno ancor prima che tu abbia finito di scrivere gli atti....la certezza della pena! argomento tirato fuori più e più volte dai media e dai politici....se non vieni punito capisci che puoi continuare a delinquere e prima o poi fai il salto di qualità, facendo del male a qualcuno o rimanendo ucciso... proprio l'altro giorno, dopo una rapina in gioielleria, ci siamo resi conto, guardando le immagini della sorveglianza, che gli autori erano 3 personaggi noti, molto noti a noi che giriamo per strada.... gli stessi che avevamo arrestato più volte per furti di poco conto e lasciati liberi di andare avevano fatto il fottuto salto di qualità e legato,picchiato e imbavagliato il gioielliere....abbiamo visto l'aumentare di questo fenomeno giorno dopo giorno e tu sei li a fermare l'ennesima auto con i vetri scuri, talmente scuri che non sai chi c'è all'interno....e allora cerchi di avvicinarti di lato, nascosto dal buio, ancora con la pistola in mano...

Ubriaco violento in centro, sta sfasciando tutto, forse ha assunto anche sostanze stupefacenti, ha una forza sovraumana e tu, fatto di carne e sangue sei li con il tuo manganello nella cintura, i guanti comprati da te al decathlon ( perchè non te li passano più) ad urlare per radio di mandarti qualcuno in appoggio.... tutti intorno a te con un telefonino a filmare e ad urlare: "ma non fate nulla?" ed appena ti getti addosso al tipo (con il terrore che a quello scoppi il cuore se lo immobilizzi schiacciandolo a terra) tutti ad urlare "non fategli del male poverino!" e la sera ti riguardi i filmati su youtube, sperando che non li vedano i tuoi familiari....

Alla scuola ci fecero il classico corso giuridico previsto, con particolare attenzione sull'uso legittimo delle armi, art. 53 del Codice Penale:
Ferme le disposizioni contenute nei due articoli precedenti , non è punibile il pubblico ufficiale che, al fine di adempiere un dovere del proprio ufficio, fa uso ovvero ordina di far uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica, quando vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza all'Autorità e comunque di impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona .

Vi sono altri casi, previsti dalla legge con cui non sto ad annoiarvi, utile però ragionare su cosa si intenda per arma: Qualsiasi oggetto di cui l'uomo si serve come mezzo materiale di offesa o di difesa: quindi oltre ad una pistola anche il manganello lo è... lo è un coltello, una mazza da baseball o un cacciavite(armi improprie in quest'ultimo caso in quanto non costruite allo scopo).

Gli istruttori, amaramente, conclusero che la pistola va tenuta sempre in fondina ma che un brutto processo è sempre meglio di un bel funerale, ovvero come far finire nei guai gli sbirri.

Quello che è successo l'altra notte a Napoli è successo ad ogni Poliziotto o Carabiniere che conosco: ragazzi che scappano su di un motorino! di solito li lasci andare, per evitare che si facciano del male scappando....appunto,di solito.

Alle volte la radio ti segnala qualche evento delittuoso o il collega del turno precedente ti ha detto di alcuni movimenti strani e tu, sbirro, vai a dare un occhiata, vedi gente che scappa, individui un soggetto da arrestare, e allora corri, corri con l'adrenalina che sale, il lampeggiante che illumina tutto intorno a te con un effetto strobo blu e la sirena....la sirena che lacera i timpani e fa da metronomo al tuo cuore, i battiti salgono, schiva quella! Puzza di gomme, di frizione, motore imballato e vedi quelli che cadono, oppure li hai toccati tu perchè ti hanno fatto il giochino dell'inchiodata davanti per farti uscire di strada, ma non lo ricordi, esci, pistola alla mano, quello è un brutto quartiere, brutta ora, brutte facce...e perchè scappavano così?!? Un rumore dietro di te (ricordate?), l'istinto entra ed amplificato dall'adrenalina non ce la fa ad essere represso....bang!

Quel Carabiniere di 22 anni e quel ragazzo di 17 sono entrambi vittime.

Il carnefice è questa società che non è capace di punire i propri figli con condanne sicure, inflessibili e giuste.

Il carnefice è il destino che non ha dato la possibilità al giovane Carabiniere di passare anni in poligono e anni "di strada".

I carnefici sono i nostri capi che non si rendono conto, per motivi di opportunità politica, che le forze dell'ordine devono essere dotate di strumenti moderni e di armi non letali come taser, spray urticante balistico e proiettili in gomma.

I carnefici sono tanti e stanno tutti puntando il dito verso un Carabiniere, di 22 anni.

Nonostante tutto, domani, potrebbe capitare a me di sbagliare".

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