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sabato 28 luglio 2018

ENRICO MENTANA RACCONTA A VANITY FAIR LA SUA NUOVA SFIDA

"DO LAVORO AI GIOVANI, E A VOI DI VANITY L'AVEVO DETTO GIÀ TRE ANNI FA"

ENRICO MENTANA RACCONTA A VANITY FAIR LA SUA NUOVA SFIDA

 

Milano, 28 luglio 2018 – «Cosa sto combinando? Vanity è l'ultima che me lo dovrebbe chiedere. Alla fine di dieci anni di bellissima collaborazione mi congedai da queste colonne con un articolo dal titolo Sessantenni, diamo una mano ai giovani: comincio io». Vanity Fair ha chiesto a Enrico Mentana di raccontare la sua nuova sfida – dare vita a un quotidiano per il web, finanziarlo e affidarlo a giovani giornalisti praticanti – e lui, per spiegare la sua avventura, riprende nella rubrica L'ospite inatteso le parole che, su queste stesse pagine, scrisse oltre tre anni fa.

 

«Spiegavo allora, nel febbraio 2015, quel che poi ho messo sempre più a fuoco: che questo Paese mantiene un suo solido equilibrio solo tenendo fuori le nuove generazioni dal mondo del lavoro. Testualmente così: "È una condizione che non è stata magari sempre e subito disagio economico, ma spesso allungamento infinito della condizione di figli, nella casa di famiglia e con l'aiuto dei genitori. (…) Una tara sociale aumentata a dismisura: il Paese che non cresce, l'aspettativa di vita che si alza ogni anno, gli anziani che lavorano finché possono, per necessità ma anche per sfida al tempo che passa, senza curarsi del ricambio generazionale. Dovunque ci giriamo, troviamo categorie in cui i giovani entrano col contagocce e con ruoli gregari fino all'umiliazione, e affermati professionisti che sembrano decisi a non mollare mai. (…) Il mercato diventa come il mercato del lavoro: senza posto, se non in piccionaia, per le nuove generazioni. Anche per questo le imprese perdono slancio: rinunciano all'innovazione a vantaggio della conservazione"».

 

In quelle parole, scrive oggi, «c'era già tutto. Ho cominciato a fare il giornalista a 25 anni, e a quel tempo tanti miei coetanei trovavano il modo di cominciare. Oggi è quasi impossibile. Ho avuto fortuna e grandi soddisfazioni, e sempre più spesso mi è capitato nell'ultimo decennio di incontrare gruppi di giovani, entusiasti e curiosi, come ero io alla loro età. Ma con la differenza fondamentale che loro il giornalismo lo potevano vedere solo da fuori, come i bambini col naso schiacciato contro le vetrine. Appunto, l'ingiustizia generazionale».

 

Proprio partendo dal desiderio di fare largo ai giovani Mentana ha ideato il suo nuovo progetto, annunciato sulla sua pagina Facebook: «E allora ho deciso di provare direttamente a fare quello che gli inglesi chiamano give back: restituire un po' della fortuna fondando un giornale destinato a nascere direttamente sul web, un vero giornale in cui mettere soldi miei per assumere giovani giornalisti e dar loro modo di immettere nella professione linfa e linguaggi nuovi. Un quotidiano nativo digitale, che porti le nuove generazioni a leggere informazione, cosa che non fanno attraverso i media tradizionali. Giovani giornalisti per nuovi lettori, e la speranza di contagiare nella pratica del give back altri fortunati, nella mia come in altre professioni. E se l'avventura avesse successo, ogni guadagno andrebbe utilizzato per inserire altri giovani, con noi «senatori» a fare da tutor redazionali, loro garantiti e noi stagisti, per ribaltare quel che succede oggi nei luoghi di lavoro, e vedere l'effetto che fa. Vi piace?».



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