Pietro Coricelli porta in Cina la cultura italiana dell'olio
L'azienda umbra, guidata dalla terza generazione della famiglia, continua la sua crescita nei mercati orientali.
Nel 2017 nel Paese del Dragone, Coricelli ha esportato il 5% del suo fatturato.
A vincere è l'eccellenza della dieta mediterranea, di cui è portabandiera.
Per questo è stata insignita del premio 'Eccellenza Italiana' dalla Fondazione Italia Cina
Da Spoleto fino a Shangai: Pietro Coricelli, storica azienda olearia italiana guidata dalla terza generazione della famiglia, diffonde i valori della dieta mediterranea e l'importanza della cultura dell'olio in Estremo Oriente.
Nel 2016 la percentuale dedicata all'estero è stata pari al 68%, per un totale di fatturato (tra Italia ed export) pari a circa 120 milioni di euro.
L'azienda è presente in 110 Paesi, dove vende più di 30 milioni di olio (con un incremento del 4% rispetto al 2015): dagli Stati Uniti al Giappone, dal Brasile al Sudafrica.
Secondo le stime di chiusura del 2017, la quota dedicata all'export sul mercato cinese è pari al 5%, con l'obiettivo di arrivare al 6% nel 2018.
Una presenza di grande valore che è valsa a Pietro Coricelli il premio 'Eccellenza Italiana' dalla Fondazione Italia Cina, istituzione creata per migliorare l'immagine e le modalità della presenza dell'Italia in Cina, consegnato durante la premiazione avvenuta a Milano ieri sera, lunedì 4 dicembre.
A Pietro Coricelli, come motivato dalla stessa Fondazione, è stata riconosciuta la forza all'estero e in particolare in Cina, per l'eccellenza dei prodotti distintasi anche fuori dai confini nazionali e per l'inarrestabile impegno come ambasciatore del Made in Italy a Oriente e nel resto del mondo.
"Siamo molto orgogliosi di aver ricevuto questo premio – afferma Chiara Coricelli, membro del Cda e rappresentante della terza generazione della famiglia – che va a coronare un percorso di crescita in un Paese con una cultura così diversa dalla nostra, in cui però i valori della Dieta Mediterranea, di cui l'olio è uno dei simboli, si confermano fortemente attrattivi. Un percorso che risponde ad una mission a cui tengo particolarmente: diffondere la cultura dell'olio nel mondo. Siamo presenti sul mercato cinese da 15 anni, con un partner storico a Shanghai , a Canton e una piccola presenza a Pechino. La storicità del marchio e la vastità del portafoglio prodotti – rappresentato non solo da oli di oliva e oli di semi, ma anche pasta, sughi , pomodori e aceti – lascia ampio spazio allo sviluppo sia in termini di capillarità territoriale nelle aree ad oggi non coperte, sia in termini di canali di vendita".
Il cuore di Pietro Coricelli batte a Spoleto, dove si trova l'Oliveto del Barbarossa, il tradizionale oliveto della famiglia, a cui negli ultimi anni è stato aggiunto un moderno oliveto super intensivo distribuito da 98 ettari con 130.000 piante di ulivo.
L'impianto è situato proprio attorno allo storico stabilimento dell'azienda dove lavorano 75 dipendenti.
Da qui partono ogni giorno centinaia di migliaia di litri di olio che vanno in giro per il mondo: dagli Stati Uniti, Canada, Giappone, Brasile, Cina, Hong Kong, Taiwan, India, Sudafrica, Belgio, Germania.
Un giro d'affari fortemente internazionale rappresentato, dall'85% circa, dalla vendita di olio d'oliva, seguito da olio di semi, oli aromatizzati ed aceti, pasta, sughi e pomodori.
Un'offerta resa ancora più articolata anche attraverso l'acquisizione di CIRIO, storico brand dell'industria alimentare italiana, che dal 2009 è di proprietà di Pietro Coricelli che ne detiene la licenza d'uso perpetua per oli e aceti.
"Il mercato cinese rappresenta per noi un volano di crescita con un potenziale molto alto – commenta Renato Calabrese, Direttore Generale -. Per capirlo basta pensare ai numeri: oggi in Cina, a fronte di una popolazione di circa 1 miliardi di persone, il consumo medio pro capite è pari a 100 grammi. Considerando che la tradizione culinaria cinese è molto diversa da quella europea, continuando a lavorare, abbiamo degli ottimi margini di crescita. L'obiettivo del 2018 è, infatti, il raggiungimento del 6% di fatturato. Noi siamo tra i principali esportatori in Cina nel comparto agro alimentare. I punti di forza su cui continuare a puntare? La qualità dei prodotti e il forte valore aspirazionale legati ai concetti di italianità e di dieta mediterranea. Il driver maggiore è il concetto di stare a bene a tavola, attraverso il consumo di prodotti con cui vivere esperienze culinarie e con cui raggiungere uno stile di vita percepito di qualità".
Da oltre settant'anni Pietro Coricelli è impegnata nel portare sulla tavola di tutto il mondo la sicurezza e la qualità del migliore olio realizzato con i migliori frutti provenienti dalle campagne umbre.
Un'attenzione alla qualità che si manifesta anche nell'attenzione alla salvaguardia dell'ambiente e delle risorse naturali in un'ottica di crescita ed evoluzione sostenibile.
A dimostrazione di questo, nel 2010 è stata la prima industria olearia italiana ad aver messo in atto un progetto che ha come obiettivo quello di misurare la 'carbon footprint' del sito, cioè le emissioni totali di anidride carbonica generate durante il processo di creazione del prodotto; a dimostrare l'attenzione di Coricelli verso una produzione che sia sostenibile, anche un nuovo impianto di trattamento delle acque e un moderno sistema di cogenerazione.
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