Secondo l’insegnante di meditazione e autrice Anna Black, non importa dove e come praticate la mindfulness.
L’importante è che stimoli la riflessione sulla reattività, apra la vostra consapevolezza e sia sostenibile.
Vi mostriamo come vivere con consapevolezza mentale possa diventare un’ispirazione per tutte noi. Quindi, cosa possiamo imparare da questo concetto?
L’importante è che stimoli la riflessione sulla reattività, apra la vostra consapevolezza e sia sostenibile.
Vi mostriamo come vivere con consapevolezza mentale possa diventare un’ispirazione per tutte noi. Quindi, cosa possiamo imparare da questo concetto?
Iniziate con le piccole cose Il life coach, autore e ipnoterapista Ali Campbell fa sempre cominciare i suoi pazienti con piccoli cambiamenti di vita che si possono eseguire in una sola settimana. “È meno pressante rispetto al raggiungimento di un grande obiettivo”, spiega.
Uno schema settimanale e sfide a cadenza costante condizionano la presa di coscienza rispetto a ciò che si ha attorno.
Si spinge a coltivare energia positiva e la compassione in ogni momento, il che può essere tradotto come “ascoltare profondamente” i propri sentimenti verso le persone con cui si interagisce, per esempio pronunciando la frase: “Ti sono grata, grazie”.
Uno schema settimanale e sfide a cadenza costante condizionano la presa di coscienza rispetto a ciò che si ha attorno.
Si spinge a coltivare energia positiva e la compassione in ogni momento, il che può essere tradotto come “ascoltare profondamente” i propri sentimenti verso le persone con cui si interagisce, per esempio pronunciando la frase: “Ti sono grata, grazie”.
La presenza mentale può essere appresa Non possiamo avere accesso a un più alto livello di consapevolezza se non siamo nel giusto stato mentale. Proprio come una qualsiasi capacità, la presenza mentale può essere appresa, così come i modi in cui ci esprimiamo oppure con cui ci manifestiamo al mondo nelle nostra vite quotidiane.
In un certo senso, costruire la nostra resilienza assomiglia al lavoro effettuato dalla ricercatrice Jane McGonihal presso l’Institute Of The Future.
Jane è stata la prima a studiare la forza psicologica, cognitiva, sociale e immaginativa dei videogame, e come tali energie possano essere applicate per gestire i problemi nella vita tramite una realtà alternativa. Il libro “A Year of Living Minfully”, come un videogame, ci aiuta a ricostruire per noi stessi nuove realtà.
Possiamo allenare il nostro cervello a utilizzare le stesse qualità che adottiamo naturalmente quando ci avviciniamo a un ostacolo durante un videogioco, per applicarle poi nelle sfide della vita reale. La felicità è possibile Un ottimo modo per ripristinare la salute mentale è quello di rallentare e gustare il momento presente.
Più ci rilassiamo, più riusciamo a essere grati per ciò che abbiamo e più riusciamo a percepirlo. Spesso è necessario demistificare il concetto di felicità, un termine che descrive uno stato vitale in modo molto impreciso, un termine troppo utilizzato e non efficace.
I risultati sono stati efficacemente studiati tramite radiofrequenza.
L’intelligenza emotiva nasce dalla consapevolezza delle nostre esperienze personali. In altre parole, non si tratta di trovare la pace, ma di essere in pace con ciò che viviamo, così da essere in grado di scegliere come reagire in ogni situazione della nostra vita.
La negatività è un optional
Maggiore consapevolezza nelle nostre vite può portare a un maggiore rispetto per noi stesse. Lo scopo della mindfulness è proprio quello di nutrire questa nuova relazione con noi stesse in un mondo pieno di distrazioni. Pensate all’alimentare la consapevolezza come una prova generale per la vita reale.
Quando vi sedete a meditare, praticate diversi stati mentali in un ambiente sicuro, quindi riuscirete ad acquisire delle capacità che poi applicherete alle sfide che poi potrebbero presentarsi lungo il vostro cammino.
La mindfulness non vuole ignorare i pensieri negativi, ma è una pratica che insegna a relazionarci proprio con questi tipi di pensieri e con noi stesse in base a essi.
Siamo i primi critici di noi stessi e ci guardiamo sempre attraverso un filtro rigidissimo. Il successo e il fallimento, però, sono esperienze che necessariamente proviamo e con cui dobbiamo imparare a convivere in modo presente e calmo.
Il progresso è sostenibile
Gli studi del dott. Adam Gazzaley, specialista in neuroscienza e creatore del software stimolatore cognitivo NeuroRacer, hanno dimostrato che utilizzare l’immaginazione mentale può essere particolarmente benefico. La visualizzazione intensiva può influenzare i processi cognitivi legati all’autostima. Essere in grado di prefigurarsi il raggiungimento di un obiettivo è un modo per far giungere più dopamina al cervello, chiave fondamentale per allontanare problematiche come la depressione.
Attivandosi in modo positivo verso i propri obiettivi, si ha il tempo di programmare il risultato, decidere un piano di azione e, includendo anche discipline come la meditazione, la visualizzazione e l’automotivazione, arrivare a concretizzare il proprio proposito rendendosi anche conto dei progressi effettuati. Tutto ciò può incentivare velocemente l’autostima. Un’altra teoria della sostenibilità è la capacità del cervello di cambiare la propria struttura, chimica e psicologica, in risposta alle interazioni con l’ambiente esterno. I livelli di cambiamento, attivati da pratiche quali la meditazione, possono durare per molto tempo, finché non raggiungono uno stadio ulteriore, più stabile e ottimale.
Per promuovere questi cambiamenti provate lo Yoga e la meditazione. Iniziate con 20 minuti di meditazione, una volta la mattina e una la sera. Ricordate che anche solo prendersi 5 minuti al giorno per fare una pausa, concentrarsi sulla respirazione e sulla presenza mentale può infondere ottimismo e rendere gli effetti più duraturi.
Link:
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