Andrea Abodi, candidato alla presidenza della Federcalcio, insiste per un confronto con Tavecchio: “Un programma innovativo che ritengo doveroso comunicare, non solo ai delegati che lunedì prossimo esprimeranno la propria preferenza per me o per il mio avversario, ma anche ai milioni di appassionati che tifano per una presidenza che faccia davvero il bene del calcio italiano”.
Così il candidato alla presidenza della federcalcio Andrea Abodi, con una nota, illustra il proprio programma elettorale in vista delle imminenti elezioni. In attesa di sapere se il presidente uscente, Carlo Tavecchio, concederà il richiesto confronto pubblico sui reciproci programmi, Abodi spiega come sarebbe la sua Figc in caso di vittoria. Tra i suoi obiettivi: un nuovo modello di gestione e un impegno condiviso al raggiungimento degli obiettivi di fair play finanziario, la valorizzazione dei settori giovanili e scolastici, l’attenzione al calcio femminile, al calcio a 5 e al beach soccer, il miglioramento delle infrastrutture e l’adeguamento normativo.
Sui modelli di gestione Abodi, forte di un’esperienza di successo alla guida della Lega di serie B, punta sulla collaborazione tra tutte le Leghe per l’applicazione del Financial Fair Play e su una decisa semplificazione del modello di gestione della Federazione, allo scopo di riuscire ad ottimizzare nell’ambito di ogni singola stagione gli sforzi sostenuti dai club. Serve quindi una ‘governance’ responsabile che si avvalga di nuove piattaforme digitali”. C’è poi il punto, che gli sta particolarmente a cuore, della valorizzazione dei giovani. “I risultati sportivi dei prossimi decenni – sottolinea Abodi – dipendono dalla capacità con le quali il calcio di oggi saprà creare le migliori condizioni di crescita e sviluppo del patrimonio giovanile”. Quindi ci si dovrà orientare sul versante del potenziamento delle nazionali del Club Italia e, spiega il candidato “la creazione di un quadro di riferimento certo e coordinato per i club. L’ambizione della federazione deve essere sempre più di dare supporto ai club proponendo un modello di Accademia coordinata dal Club Italia e dal Settore Tecnico, valutando con le Leghe anche le seconde squadre. La Figc dovrà porsi come interlocutore affidabile e propositivo nei confronti di Governo e Parlamento, elaborando un’Agenda Unica che porti ad una nuova visione degli strumenti legislativi – in primis la Legge 91 – in riferimento allo status dei lavoratori sportivi e al riconoscimento di apprendistato e semiprofessionismo. Un lavoro serrato, sottolinea Abodi, dovrà poi essere condotto per valorizzare calcio Femminile, calcio a cinque e Beach Soccer e per per promuovere la pratica calcistica del settore giovanile e scolastico. Bisognerà poi lavorare sulle infrastrutture: “il miglioramento dei ‘luoghi’ del calcio deve rappresentare una priorità – dice Abodi -, nell’ottica di agevolare club e tifosi. Lo spettacolo dovrà essere celebrato in impianti moderni e funzionali, attraverso i quali i club possano essere stimolati a interventi e investimenti remunerativi, e i tifosi possano riscoprire il piacere di una partecipazione comoda e accogliente. “Questo per me significa”, prosegue Abodi, “creare opportunità di crescita per tutto il nostro sistema”.
Nel rapporto col territorio, infine, la Figc dovrà agevolare la soluzione, mediare i conflitti, offrire strumenti di assistenza specialistica. “Poi deve essere avviato un confronto con il Governo – precisa – che consenta un miglioramento nell’efficacia della normativa sull’impiantistica sportiva rappresentata dalla Legge 147/2013″.
Fonte: Repubblica
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