E' iniziata la settimana del derby tra i giallorossi e i
bianco-qualcosa-di sbiadito.
Per quanto mi riguarda, nemici mai, ma sfottervi sempre sì, cari
cuginetti pigiamati.
Del resto di voi bianco-qualcosa-di-sbiadito, non mi sono mai
dato particolare conto.
Tanto meno di quelli che hanno il disco incantato sul sul 26 maggio.
Mi bruciano ben altre sconfitte rispetto a quella finale di Coppa
Italia, cui tenevo solo perché sarebbe stata la decima e noi saremmo stati i
primi a raggiungere la doppia cifra.
Per me, che ho vissuto la Roma degli anni '80 (tra l'altro
quando la Lazio era solo una squadretta da mezza classifica di serie B) i
rivali di sempre sono solo gli juventini, verso cui nutro la mia più totale
antipatia sportiva (e lì finisce)..
I laziali, pòrelli, ma che gli vuoi dire?
So' nati prima e si so' chiamati Lazio. Hanno preso i colori
della Grecia e l'aquila dei legionari (che non erano, certo i “cives” romani).
Potevano prendere il nome della città più nota al mondo, i
suoi colori nonché la Lupa capitolina, simbolo universale dell'Urbe eterna.
Nella loro fondazione c'è la loro perenne condanna.
E poi, come vai all'estero, appena dici a qualcuno che sei
di Roma, la prima cosa che ti rispondono è "Roma? Wow, Francesco Totti,
the legend!"
Noi ci chiamiamo Roma, loro no.
Manco capisco chi gli storpia il nome, li chiama laziesi. So’
laziali. Che altro je voi di’?
"Il mio nome è simbolo della tua eterna
sconfitta". recitava uno striscione della Curva
Sud nel derby 22/09/2013.
E ora una playlist romanista:
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