Amnesty International Italia esprime profonda insoddisfazione di fronte alla sentenza odierna di assoluzione relativa al caso di Giuseppe Uva, morto nel reparto psichiatrico dell'Ospedale di Circolo di Varese dopo esservi arrivato dalla caserma dei carabinieri di Via Saffi dove aveva trascorso la notte.
In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, che arriva quasi otto anni dopo i fatti, quel che rimane è un percorso giudiziario a dir poco tortuoso, caratterizzato da mancati approfondimenti in fase di indagine preliminare, lacune nelle ipotesi accusatorie tali da portare all'avocazione del caso e da una costante stigmatizzazione dei familiari di Uva.
"Si tratta di una brutta pagina di storia giudiziaria - ha dichiarato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia - che richiama ancora una volta la necessità e l'urgenza di prevedere strumenti più adeguati di prevenzione e punizione delle morti in custodia".
Roma, 15 aprile 2016
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