L'AIPE (Associazione Imprese Pubblicità Esterna), con questa nota, esprime la propria posizione riguardo la decisione del TAR del Lazio sul Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari del Comune di Roma.
In particolare, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha bocciato la riduzione dei formati dei cartelloni SPQR, di proprietà comunale, e la relativa suddivisione in lotti degli impianti, evidenziando – così come da tempo l'AIPE stessa ha denunciato - come la passata Giunta abbia adottato decisioni illegittime e contra legem, al di fuori delle proprie competenze legislative, e in contrasto con i principi di una sana e libera concorrenza nel mercato pubblicitario.
Inoltre, con la sua decisione, il TAR ha sottolineato come sia necessaria una procedura di gara che rispetti i principi di una corretta competizione tra tutti gli operatori attraverso l'equivalenza dei lotti dati in concessione, senza far pendere il nuovo assetto dell'impiantistica pubblicitaria a favore di un solo dei lotti in futura aggiudicazione, quello del bike-sharing, affidandone ad un solo operatore la gestione e favorendo, di fatto, il monopolio di una sola azienda a discapito di tutti gli altri e della cosa pubblica.
La città ha esigenze nuove legate al Giubileo e alla Candidatura Olimpica di Roma 2024, nonché di rafforzare la sua immagine e, ciò, è possibile unicamente attraverso l'adozione di procedure amministrative chiare e trasparenti, nel rispetto del diritto e dell'interesse pubblico, e che diano a Roma sempre maggiore forza e autorevolezza per rivestire il suo ruolo internazionale.
"Roma ha bisogno di un PRIP moderno e intelligente che tenga conto dell'esperienza di chi conosce e opera sul territorio e ben venga la decisione del TAR che evidenzia come l'individuazione dei lotti e la definizione degli impianti stessi fatta dalla passata Giunta siano irregolari e illegittimi - ha dichiarato Daniela Aga Rossi, Presidente di AIPE – e chiediamo fermamente, e a gran voce, al Commissario Straordinario Francesco Paolo Tronca di non sanare con un suo atto quello che è, a tutti gli effetti, uno strumento inadeguato nonché il tentativo di stroncare la libera concorrenza, ma di affrontare e rilanciare un percorso condiviso che porti alla modifica dei piani che, così come già ampiamente denunciato nelle riunioni presso i Municipi, mettono a rischio la sicurezza stradale ed il decoro stesso della Capitale d'Italia. In alternativa, che ad affrontare la questione siano il futuro Sindaco con la nuova assemblea capitolina"
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