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lunedì 29 febbraio 2016

Il WFP ripristina razioni complete ai siriani grazie al sostegno senza precedenti dei donatori

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha annunciato oggi che i nuovi finanziamenti promessi durante la Conferenza di Londra "Supporting Syria and the Region" all'inizio di febbraio, permetteranno al WFP di ripristinare la completa assistenza alimentare ai siriani.

Con i fondi promessi, si potrà riprendere l'assistenza alimentare nella sua totalità per i rifugiati in Giordania, Libano, Iraq e Egitto da marzo fino alla fine dell'anno. I fondi permetteranno anche al WFP di fornire razioni complete alle famiglie in Siria da aprile a ottobre 2016.

La risposta senza precedenti per un impegno record di circa 675 milioni di dollari alle operazioni del WFP per la Siria aiuterà a salvare la vita delle persone più vulnerabili in Siria e nella regione. Inoltre, i fondi serviranno a sostenere maggiormente i programmi di pasti a scuola e altre attività, aiutando a ridare una speranza per un futuro migliore a milioni di persone colpite dalla crisi.

"A nome della popolazione siriana la cui esistenza è stata distrutta dal conflitto, ringraziamo i leader mondiali che si sono impegnati a Londra. Grazie alla loro generosità, possiamo fare fronte in maniera completa ai bisogni alimentari immediati di 1,8 milioni di rifugiati nella regione e di 4,5 milioni di siriani nel paese, che contano ogni giorno sull'assistenza del WFP," ha detto la Direttrice Esecutiva del WFP Ertharin Cousin.

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Nota

Incluso nei 675 milioni di dollari promessi alla Conferenza di Londra, c'è lo storico contributo della Germania di 570 milioni di euro (623 milioni di dollari) al WFP, da parte del Ministero degli Affari Esteri (GFFO) e dal Ministero per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (BMZ). Inoltre, per la risposta del WFP alla crisi siriana, il governo tedesco ha disposto 65 milioni di euro (71 milioni di dollari) per le operazioni del WFP per gli sfollati in Iraq.

Il WFP è la più grande agenzia umanitaria che combatte la fame nel mondo fornendo assistenza alimentare in situazioni di emergenza e lavorando con le comunità per migliorare la nutrizione e costruire la resilienza. Ogni anno, il WFP assiste una media di 80 milioni di persone in circa 80 paesi.

Visita il sito web in italiano: www.wfp.org/it, seguici su Twitter: @WFP_IT , Facebook:  World Food Programme

L'atroce guerra dei bambini


CON I PROFUGHI IN NIGERIA
WANI: DA BAMBINO SOLDATO A OPERATORE UMANITARIO
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Bambini che combattono le guerre degli adulti

Sono centinaia di migliaia i bambini a cui la guerra sta rubando l'infanzia, trasmormandoli in soldati. Vengono rapiti, abusati, costretti a commettere e ad assistere a violenze indicibili. 
Non possiamo restituire l'infanzia a questi bambini, ma possiamo dar loro un futuro diverso.

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Contro la violenza verso le donne: INSIEME POSSIAMO FARCELA. DONA AL 45594

Oggi inizia la nuova campagna per dire Basta alla violenza contro le donne!
Con un SMS da cellulare personale o chiamando da telefono fisso il 45594 potete aiutarci restituire la voce agli oltre 6 milioni di donne che in Italia subiscono atti di violenza e darci un aiuto concreto per aiutare chi ne ha più bisogno, perché contro la violenza INSIEME POSSIAMO FARCELA!
 
L'hashtag #potreiessereio, simbolo della Campagna, rappresenta il senso profondo del messaggio che vogliamo lanciare: tutti noi dobbiamo prenderci la responsabilità di quanto sta accadendo nel nostro Paese, solo così potremo cambiarlo!
 
Aiutaci anche tu! Manda un sms, chiama e chiedi ai tuoi amici e alla tua famiglia di fare lo stesso! Ricorda 45594.

Aiutaci a diffondere il nostro messaggio.
Fatti una foto con il cartello #potreiessereio e pubblicala l'8 marzo sui tuoi profili social con questo hasthag. Puoi usare questo testo per accompagnare l'immagine:   

1 donna su 3 è vittima di violenza, ogni donna che subisce violenza  #potreiessereio. Con @WeWorldOnlus puoi dire Basta alla violenza. Dona al 45594. Insieme possiamo farcela!

Se vuoi da oggi puoi anche cambiare la tua foto profilo, semplicemente cliccando qui http://twibbon.com/support/potreiessereio# e poi impostando l'immagine come foto profilo.
 
Hanno partecipato al progetto -  #potreiessereio - firmato dal fotografo di fama internazionale Fabio Lovino: Euridice Axen, Rossella Brescia, Regina Baresi, Giulia Bevilacqua, Carolina Crescentini, Elisa di Francisca, Tosca D'Aquino,  Christiane Filangieri, Chiara Francini, Caterina Guzzanti, Lucrezia Lante della Rovere, Giulia Elettra Gorietti, Veronica Maya, Clarissa Marchese e Francesca Senette. 

Guarda il VIDEO .

A "metterci la faccia" per LA VOCE DELLE DONNE anche tanti uomini: Marco Maccarini, Antonio Cabrini e i calciatori che domenica 13 marzo scenderanno in campo per dire basta alla violenza contro le donne, grazie al sostegno che la Lega Serie A ha dato alla campagna, ormai per il terzo anno consecutivo.
 
I fondi raccolti con LA VOCE DELLE DONNE serviranno per sostenere sia il progetto SOStegno Donna, che garantisce gli sportelli dedicati alle vittime aperti tutto l'anno 24 ore su 24 nei Pronto Soccorso dei maggiori ospedali italiani, sia i Centri WeWorld per le donne attivi nei quartieri più a rischio di violenza a Palermo Napoli e presto anche a Roma.

Qui sono attive anche aree di child care per permettere alle donne-mamme di partecipare alle attività e contemporaneamente favorire uno spazio di osservazione in cui operatrici esperte possano rilevare situazioni di disagio grave, se non addirittura casi di violenza assistita e subita.

Sono spesso questi i luoghi nei quali si può ascoltare la voce delle donne, dove il silenzio viene spezzato e la violenza viene riconosciuta da chi l'ha subita.

In un anno di attività abbiamo assistito 1.000 donne vittime di violenza all'interno dei Pronto Soccorso e 600 nei centri WeWorld per le donne.

Contro la violenza: Insieme possiamo farcela. Fallo ora!

Dal 29 febbraio al 13 marzo è possibile sostenere WeWorld e donare 2 euro inviando un sms al numero solidale 45594 dai cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile e CoopVoce o chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Fastweb, Vodafone e TWT. 


 

Snaidero apre a Dubai nel nuovo prestigioso Design District

Grande opening a Dubai per Snaidero, prima azienda italiana presente nel prestigioso Dubai Design District, la cittadella del design concepita in vista di Expo 2020 per attrarre i grandi marchi del lusso e del design insieme ai più grandi studi di progettazione sulle rive del Golfo Persico.

[caption id="attachment_10774" align="aligncenter" width="474"]Foto dell'evento di inaugurazione a Dubai Foto dell'evento di inaugurazione a Dubai[/caption]   Il concept del progetto ripropone lo stile Snaidero nei suoi 350 mq in modo forte e riconoscibile e offre una panoramica completa di tutta la gamma, con minuziosa cura dei dettagli, attenzione ai particolari e scelta di materiali pregiati. La vocazione all’internazionalizzazione di Snaidero non poteva ignorare uno dei paesi a più alto tasso di crescita e di vitalità come Dubai e la scelta della location è strategica. Snaidero apre infatti il proprio flagship store nel prestigioso quartiere del Design District al quale Dubai punta in vista dell’Expo 2020 e che offre ai marchi che vi si insediano un accesso privilegiato al mercato del lusso, della moda e del design d’interni. Da sempre in grado di anticipare i tempi, Snaidero è la prima azienda ad aprire il proprio flagship store all’interno del Design District, questo anche a dimostrazione del grande valore in termini di qualità e design che viene riconosciuto al Brand. Presente a Dubai da anni, Snaidero ha realizzato in questa città importanti realizzazioni contract ed è ora pronta ad aprire le porte del suo primo showroom in una delle zone che nei prossimi anni vedranno la maggior crescita. L’opening, avvenuto il 25 Febbraio, ha visto la partecipazione oltre che di Snaidero, con il suo Presidente e CEO Edi Snaidero, anche di Paolo Pininfarina, Chairman of Pininfarina e partner storico, da oltre 25 anni, ed esclusivo nel mondo delle cucine: due marchi protagonisti della storia del design industriale italiano, due imprenditori che hanno saputo guidare il passaggio dell’impresa dal mondo artigianale a quello industriale, valorizzando l’unicità del Made in Italy a livello mondiale. L’evento, che ha visto la partecipazione, oltre che del console italiano a Dubai,anche di più di 300 persone tra architetti, studi di architettura, addetti ai lavori e giornalisti, è stata l’occasione per raccontare il design Made in Italy e presentare alcuni dei prodotti che negli anni sono riusciti a diventare delle vere e proprio icone. Snaidero, che proprio quest’anno celebra il 70° anniversario, esporta le proprie cucine in tutto il mondo da oltre 50 anni in oltre 80 paesi, attraverso una rete estera di circa 280 punti vendita specializzati, puntando ad un posizionamento che gioca sul valore di un design raffinato rigorosamente Made in Italy capace di incarnare quell’immaginario di stile, qualità della vita, creatività, eleganza e gusto dell’industria italiana nel mondo. [caption id="attachment_10793" align="aligncenter" width="476"]Ola 20 (Design Pininfarina) di Snaidero Ola 20 (Design Pininfarina) di Snaidero[/caption]   “La passione per il design è l’elemento che ha unito Snaidero e Pininfarina per oltre 25 anni” afferma Paolo Pininfarina, Presidente del Gruppo. “Una partnership che ha dato vita a progetti d’avanguardia, sia dal punto di vista estetico che funzionale. Un design innovativo e iconico al tempo stesso, che siamo certi incontrerà il gusto raffinato di Dubai”. Edi Snaidero e Paolo Pininfarina hanno tenuto una conversazione sul Design Italiano, dalla tradizione ai valori, dai tratti di unicità che lo hanno reso celebre in tutto il mondo alle nuove tendenze. All’interno del flaship store Snaidero sono esposti ben sette importanti progetti della gamma Snaidero tra i quali anche Ola20 e Idea40, due recenti espressioni della lunga collaborazione tra Snaidero e Pininfarina.   Per informazioni: Snaidero Rino SpA www.snaidero.it Digital PR a cura di Blu Wom Milano www.bluwom-milano.com p.fabretti@bluwom-milano.com

Amnesty International: "Per fermare le gravi violazioni dei diritti umani, embargo sulle armi dirette in Yemen"

In occasione dell'incontro di Ginevra sul Trattato delle Nazioni Unite sul commercio di armi, Amnesty International ha ammonito che, senza un immediato embargo sulle forniture che potrebbero essere usate dalle parti in conflitto nello Yemen, le violazioni dei diritti umani, compresi crimini di guerra, che hanno dato luogo a una crisi umanitaria potranno solo peggiorare.

Tra coloro che continuano a inviare armi, all'Arabia Saudita e ai suoi alleati, che le usano nel conflitto dello Yemen, vi sono anche stati che hanno sottoscritto e ratificato il Trattato, tra cui l'Italia: si tratta di una clamorosa violazione delle sue norme, in particolare di quelle relative ai diritti umani. Forniture sono state anche deviate agli huthi e agli altri gruppi armati impegnati nei combattimenti.

"Non solo il mondo ha girato le spalle alla popolazione yemenita ma molti stati hanno persino contribuito alla sua sofferenza, inviando armi e bombe che vengono usate per uccidere e ferire illegalmente i civili e per distruggere abitazioni e infrastrutture. Tutto questo ha provocato una crisi umanitaria" - ha dichiarato Brian Wood, direttore del programma Controllo delle armi e diritti umani di Amnesty International.

"Tutti gli stati, così come le organizzazioni internazionali quali l'Unione europea e le Nazioni Unite, devono fare ciò che è in loro potere per impedire che questa terribile situazione umanitaria peggiori ancora. Il primo passo fondamentale dev'essere quello di fermare gli irresponsabili e illegali trasferimenti di armi che potrebbero essere usate nel conflitto dello Yemen" - ha aggiunto Wood.

Amnesty International ha documentato come, dall'inizio del conflitto nel marzo 2015, tutte le parti coinvolte abbiano commesso numerose gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale dei diritti umani - tra cui possibili crimini di guerra - nella completa impunità. Sono stati uccisi quasi 3000 civili, tra cui 700 bambini. I feriti sono oltre 5600 e gli sfollati fino a due milioni e mezzo.

La necessità di un embargo sulle armi
Amnesty International sta sollecitando tutti gli stati ad assicurare che nessuna parte coinvolta nel conflitto dello Yemen riceva direttamente o indirettamente armi, munizioni, equipaggiamento o tecnologia militare che si potrebbero usare per compiere gravi violazioni dei diritti umani, fino a quando queste non cesseranno. L'embargo dovrebbe riguardare anche l'assistenza logistica e finanziaria a tali trasferimenti.

Questa richiesta è più ampia delle sanzioni attualmente in vigore. La risoluzione 2216 del Consiglio di sicurezza, adottata nell'aprile 2015, ha imposto un embargo solo sulle armi dirette agli huthi e alle milizie alleate fedeli all'ex presidente Saleh. Il 25 febbraio una risoluzione non vincolante del Parlamento europeo ha chiesto all'Unione europea d'imporre un embargo solo nei confronti dell'Arabia Saudita.

Amnesty International chiede inoltre che ogni autorizzazione al trasferimento di armi verso qualsiasi parte in conflitto nello Yemen contenga la garanzia, rigorosa e legalmente vincolante, che l'uso finale sarà in linea col diritto internazionale umanitario e col diritto internazionale dei diritti umani e che le armi trasferite non saranno usate in Yemen. Gli stati dovranno espressamente informare il Comitato per le sanzioni delle Nazioni Unite sui dettagli di ogni trasferimento e delle garanzie sull'uso finale.

L'organizzazione per i diritti umani non sta chiedendo un embargo totale sull'acquisto legale di armi, da parte dei paesi della coalizione guidata dall'Arabia Saudita, che siano legittimamente usate fuori dallo Yemen: ad esempio, per proteggere gli aiuti umanitari o per prendere parte a operazioni di peacekeeping.
L'embargo sollecitato da Amnesty International impedirebbe ogni trasferimento, per l'uso in Yemen, a tutte le parti coinvolte nel conflitto fino al permanere del rischio che quelle armi siano usate per compiere o facilitare crimini di guerra o altre gravi violazioni dei diritti umani.

Sulla base degli obblighi che hanno sottoscritto, gli stati parte del Trattato, compresi tutti gli stati membri dell'Unione europea, dovrebbero in realtà già aver applicato le garanzie relative all'uso finale.

Per Amnesty International, è fondamentale che l'embargo riguardi non solo armi e materiali usati negli attacchi aerei (come velivoli militari, missili e bombe) ma anche quelli usati negli attacchi da terra dagli huthi e dai loro alleati così come dai gruppi armati e dalle milizie che sostengono la coalizione guidata dall'Arabia Saudita, tra cui i razzi Grad (tipicamente imprecisi), i mortai, le piccole armi, le armi leggere e i veicoli corazzati.

Possibili crimini di guerra commessi da entrambe le parti
Da quando, nel marzo 2015, è iniziato il conflitto, Amnesty International ha documentato 30 attacchi aerei compiuti dalla coalizione guidata dall'Arabia Saudita in cinque regioni dello Yemen (Sana'a, Sa'da, Hajjah, Ta'iz e Lahj) che paiono aver violato il diritto internazionale umanitario e che hanno causato 366 morti (oltre la metà dei quali donne e bambini) e 272 feriti tra la popolazione civile. Tali attacchi hanno colpito anche ospedali, scuole, mercati e moschee e potrebbero dunque costituire crimini di guerra.

Amnesty International ha anche indagato su 30 attacchi indiscriminati o sconsiderati da parte degli huthi e delle forze leali all'ex presidente Saleh nelle città meridionali di Aden e Ta'iz, che hanno causato 68 morti e 99 feriti tra la popolazione civile, in buona parte donne e bambini. Armi imprecise vengono usate quotidianamente per colpire centri abitati, col conseguente tributo di vittime civili e nel profondo disprezzo per le loro vite. Questi attacchi indiscriminati violano le leggi di guerra.

Amnesty International ha infine documentato come la coalizione guidata dall'Arabia Saudita abbia fatto ricorso ad almeno quattro tipi di bombe a grappolo (bandite a livello internazionale), tra cui modelli prodotti negli Usa e in Brasile, in almeno cinque attacchi in tre regioni dello Yemen. L'ultimo attacco documentato risale al 6 gennaio, quando a Sana'a un ragazzo di 16 anni è stato ucciso e altri sei civili sono rimasti feriti. Le bombe a grappolo sono munizioni indiscriminate che mettono a rischio per molto tempo la vita dei civili. Il loro uso è proibito.

"I combattimenti nello Yemen hanno prodotto un catalogo di orrori per la popolazione civile. Le parti in conflitto sono le prime da condannare per le flagranti violazioni del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale dei diritti umani e per non aver preso misure adeguate per proteggere i civili e i loro diritti umani" - ha affermato Wood.

"Ma la comunità internazionale ha avuto a sua volta un ruolo importante, continuando a fornire armi per miliardi di dollari alla coalizione a guida saudita, nonostante fosse più che evidente il rischio che sarebbero state usate per compiere gravi violazioni dei diritti umani" - ha sottolineato Wood.
"La cessazione dei trasferimenti di armi a tutte le parti in conflitto nello Yemen dev'essere accompagnata dall'avvio di un'indagine internazionale che possa occuparsi in modo indipendente e credibile delle gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale dei diritti umani commesse da tutti coloro che prendono parte al conflitto" - ha concluso Wood.
                                         
Roma, 29 febbraio 2016





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sabato 27 febbraio 2016

Accordo UE-Regno Unito: vantaggio da ambo le parti con permanenza UE

I leader dei principali quattro gruppi politici del Parlamento europeo hanno accolto l'accordo tra UE e Regno Unito come un'offerta al popolo britannico per rimanere nell'UE, pur sottolineando, alcuni, che si tratta di un voto "dentro o fuori", e non di una nuova fase dei negoziati.

 

Durante il dibattito in Plenaria sulle conclusioni del recente vertice UE, alla presenza del Presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, e del Presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, molti deputati del Regno Unito hanno espresso opinioni a favore e contro l'appartenenza all'UE.

 

I deputati anche hanno discusso delle risposte dei Paesi UE alla crisi dei rifugiati, chiedendo con urgenza ai governi nazionali di agire in modo coordinato e trovare una soluzione durante la riunione straordinaria del Consiglio europeo con il governo turco prevista per marzo.

 

È possibile vedere le registrazioni video dei singoli interventi:

 

Donald TUSK, Presidente del Consiglio europeo

 

Jean-Claude JUNCKER, Presidente della Commissione europea

 

Manfred WEBER (PPE, DE)

 

Gianni PITTELLA (S&D, IT)

 

Ashley FOX (ECR, UK)

 

Guy VERHOFSTADT (ALDE, BE)

 

Gabriele ZIMMER (GUE/NGL, DE)

 

Rebecca HARMS (Greens/EFA, DE)

 

Nigel FARAGE (EFDD, UK)

 

Marine LE PEN (ENF, FR)

 

 

Procedura: dichiarazioni di Consiglio e Commissioneesto




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venerdì 26 febbraio 2016

Azerbaigian: in visita in Italia Dinara Yunus, figlia di due tra i più noti dissidenti

Venerdì 26 febbraio a Roma, presso la sede della Federazione Nazionale Stampa Italiana (corso Vittorio Emanuele II 349, dalle 17 alle 19), si svolgerà l'incontro "Azerbaigian: la repressione invisibile", con la testimonianza di Dinara Yunus, foglia di due dei più famosi dissidenti del paese, Leyla e Arif Yunus, entrambi scarcerati per motivi di salute.


All'incontro prenderanno anche parte Giuseppe Giulietti (presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana), Elena Gerebizza (Energy campaigner dell'associazione Re: Common), Simone Zoppellaro (giornalista dell'Osservatorio Balcani e Caucaso) e Riccardo Noury (portavoce di Amnesty International Italia).


Altri incontri saranno promossi da Amnesty International in occasione della visita di Dinara Yunus in Italia: il 24 febbraio a Milano, il 25 a Firenze, il 29 a Palermo.


Amnesty International da tempo è preoccupata per il mancato rispetto delle autorità azere del loro obbligo internazionale di proteggere i diritti di libertà di espressione, associazione e riunione. Le voci di dissenso nel paese sono spesso oggetto di accuse penali inventate, aggressioni fisiche, molestie, ricatti e altre rappresaglie da parte delle autorità e dei gruppi ad esse associati. Le forze dell'ordine utilizzano regolarmente ed impunemente la tortura e altri maltrattamenti contro gli attivisti della società civile detenuti.


Amnesty International riconosce in Azerbaigian almeno 18 persone come "prigionieri di coscienza", in carcere solo per aver pacificamente esercitato i loro diritti alla libertà di espressione.


                                                                            


Per ulteriori informazioni:

Appello Azerbaigian: difensori dei diritti umani in pericolo  
http://www.amnesty.it/azerbaigian-difensori-diritti-umani-pericolo

Rapporto "I Giochi della repressione. Le voci che non sentirete ai primi Giochi europei"
http://www.amnesty.it/Azerbaigian-vigilia-Giochi-europei-repressione-contro-media-e-organizzazioni-non-governative

Rapporto "Colpevoli di aver difeso i diritti umani: difensori e attivisti in carcere"
http://www.amnesty.it/Azerbaigian-Giochi-europei-in-un-clima-di-continua-e-vasta-repressione

Rapporto "Behind bars: silencing dissent in Azerbaigian"
https://www.amnesty.org/en/documents/EUR55/004/2014/en/




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zanox al terzo posto della classifica Great Place to Work Italia 2016

zanox è tra le migliori aziende in cui lavorare in Italia

Il network leader nel performance marketing è risultato 3° nella classifica dei Best Workplaces 2016 annunciata ieri sera da Great Place to Work® Italia

Milano, 26 febbraio 2016 – Per la 16° edizione Great Place to Work® Italia, istituto globale di ricerca, consulenza e formazione, ha annunciato la classifica dei Best Workplaces Italia 2016, dedicata alle aziende che offrono i migliori ambienti di lavoro ai propri dipendenti. Le ambite posizioni sono state ufficialmente rivelate durante la serata di premiazione che si è tenuta ieri sera, giovedì 25 febbraio, presso le Officine del Volo a Milano.

A salire sul podio dei Best Workplaces 2016 Italia, nella categoria di aziende italiane "small", con numero di dipendenti inferiore a 50, è zanox, il network leader in Europa nel performance marketing, che al suo primo anno di partecipazione si aggiudica il terzo gradino del ranking.

zanox Italia fa parte del Gruppo zanox, che ha il suo quartier generale a Berlino e comprende anche le società Affiliate Window ed eprofessional; opera in Italia dal 2005, con sede a Milano, come azienda pioniera nel mercato europeo del performance marketing con l'obiettivo di fornire risultati tangibili e misurabili ai propri clienti. 

In un'epoca in cui lo scopo del mercato dell'advertising online era la sola vendita degli spazi pubblicitari, zanox ha portato in Italia una vera e propria rivoluzione e un mindset del tutto nuovo, spostando il focus dai canali di comunicazione alle performance e quindi ai risultati.

L'azienda, alle sue origini, si fondava su un organico di quattro persone, oggi il team italiano è composto da 30 professionisti del digital marketing, giovani appassionati di performance e dotati del giusto mix di conoscenza, esperienza e tecnologia, che supportano oltre 300 clienti a vendere in maniera efficace i propri prodotti e servizi su Internet.

Apertura, creatività e innovazione: queste sono le caratteristiche non solo dell'azienda, ma anche dei suoi dipendenti, il cui numero, in questi primi mesi del 2016, è cresciuto del 17% rispetto allo scorso anno

Quella di zanox è una squadra entusiasta e motivata e composta prevalentemente da giovani, il 74% ha meno di 34 anni.

"Essere uno dei Best Workplace italiani ci riempie di gioia e di orgoglio. zanox Italia è prima di tutto un business fatto di persone in cui ciò che conta è il benessere dei lavoratori e la qualità, non solo del servizio che diamo ai nostri clienti, ma soprattutto della vita e dell'ambiente di lavoro che offriamo ai dipendenti. Per noi l'ufficio deve essere come la cucina di casa: sufficientemente informale in modo da far sentire tutti a proprio agio e creare le migliori condizioni per esprimere al meglio il proprio talento, ma allo stesso tempo stimolante e focalizzato sull'obiettivo. Il nostro impegno ad arricchire le capacità professionali delle persone che lavorano in zanox, il riconoscimento del merito e le opportunità di mobilità internazionale sono alcuni degli elementi da sempre apprezzati e riconosciuti dalle persone che lavorano nel team, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Il mio messaggio vuole essere infine un ringraziamento a tutti i ragazzi di zanox Italia e la promessa di un impegno costante da parte del management a rendere il posto di lavoro sempre migliore" commenta Sheyla Biasini, Country Manager di zanox Italia.

Come ogni anno, la classifica dei migliori ambienti di lavoro viene stilata in base ai risultati che emergono da due questionari: il primo, che ha un peso più rilevante nel punteggio finale, è compilato dai dipendenti e valuta il livello di fiducia reciproca verso il management aziendale, l'orgoglio per il proprio lavoro e la qualità del rapporto con i colleghi. 

Il secondo invece è rivolto all'azienda stessa e riguarda l'analisi delle politiche aziendali di gestione delle risorse umane. Quest'anno, per la prima vola, le aziende sono state suddivise in tre categorie: Large (numero di collaboratori superiore a 500), Medium (tra 50 e 100), Small (tra 20 e 49).


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Stefano Maria Toma, Dillo al Mattino: casi di buona Sanità in Campania

Stefano Maria Toma, giornalista professionista iscritto all’Ordine della Campania dal 2011, su “Dillo al Mattino”, per enumerare i casi di buona sanità e le eccellenze delle strutture campane.
Stefano Toma IlMattino
Il giornalista Stefano Maria Toma si rivolge al Direttore del Mattino: “Gentile Direttore, sono Stefano Maria Toma. Non passa giorno nel quale non arrivano dai giornali e dalle emittenti televisive e radiofoniche notizie contrastanti sulla sanità. L’altro giorno quella della Campania che “perde” mille pazienti all’anno che preferiscono andare a curarsi o a farsi operare negli ospedali e nelle cliniche del CentroNord, con un saldo negativo, se non ricordo male, di 400 milioni di euro. E quasi in contemporanea la notizia di quel povero vecchio di Brusciano che, prima di trovare un posto di accoglienza ospedaliera, è andato pellegrinando per 12 giorni. Roba da non credere.
E quasi per una risibile legge del contrappasso, il Monaldi si conferma per il secondo anno consecutivo primo in Italia per certe sue eccellenze chirurgiche. Dopo 15 giorni di degenza, Carla Caiazzo, la giovane fatta bruciare dall’ex compagno, ricoverata in condizioni disperate all’ospedale di Pozzuoli, sta meglio grazie alla bravura dei medici, i quali hanno anche fatta nascere la sua bambina di otto mesi. Per non enumerare nomi eccellenti come Cotrufo, Vosa, Corcione, quest’ultimo anche presidente nazionale del suo settore chirurgico, Faccio fatica a conciliare queste due realtà. Stefano Maria Toma”

FonteIlMattino.it

PUBBLICITÀ ROMA, AIPE: "PIANI DI LOCALIZZAZIONE PRIMO PUNTO IN AGENDA DEL FUTURO SINDACO PER COMBATTERE ILLEGALITÀ E DEGRADO"

L'AIPE (Associazione Imprese Pubblicità Esterna), con questa nota, esprime la propria posizione riguardo la decisione del TAR del Lazio sul Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari del Comune di Roma.

In particolare, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha bocciato la riduzione dei formati dei cartelloni SPQR, di proprietà comunale, e la relativa suddivisione in lotti degli impianti, evidenziando – così come da tempo l'AIPE stessa ha denunciato - come la passata Giunta abbia adottato decisioni illegittime e contra legem, al di fuori delle proprie competenze legislative, e in contrasto con i principi di una sana e libera concorrenza nel mercato pubblicitario.

Inoltre, con la sua decisione, il TAR ha sottolineato come sia necessaria una procedura di gara che rispetti i principi di una corretta competizione tra tutti gli operatori attraverso l'equivalenza dei lotti dati in concessione, senza far pendere il nuovo assetto dell'impiantistica pubblicitaria a favore di un solo dei lotti in futura aggiudicazione, quello del bike-sharing, affidandone ad un solo operatore la gestione e favorendo, di fatto, il monopolio di una sola azienda a discapito di tutti gli altri e della cosa pubblica.

La città ha esigenze nuove legate al Giubileo e alla Candidatura Olimpica di Roma 2024, nonché di rafforzare la sua immagine e, ciò, è possibile unicamente attraverso l'adozione di procedure amministrative chiare e trasparenti, nel rispetto del diritto e dell'interesse pubblico, e che diano a Roma sempre maggiore forza e autorevolezza per rivestire il suo ruolo internazionale.

"Roma ha bisogno di un PRIP moderno e intelligente che tenga conto dell'esperienza di chi conosce e opera sul territorio e ben venga la decisione del TAR che evidenzia come l'individuazione dei lotti e la definizione degli impianti stessi fatta dalla passata Giunta siano irregolari e illegittimi - ha dichiarato Daniela Aga Rossi, Presidente di AIPE – e chiediamo fermamente, e a gran voce, al Commissario Straordinario Francesco Paolo Tronca di non sanare con un suo atto quello che è, a tutti gli effetti, uno strumento inadeguato nonché il tentativo di stroncare la libera concorrenza, ma di affrontare e rilanciare un percorso condiviso che porti alla modifica dei piani che, così come già ampiamente denunciato nelle riunioni presso i Municipi, mettono a rischio la sicurezza stradale ed il decoro stesso della Capitale d'Italia. In alternativa, che ad affrontare la questione siano il futuro Sindaco con la nuova assemblea capitolina"




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SANTA MARGHERITA GRUPPO VINICOLO AFFIDA LA SUA COMUNICAZIONE LIFESTYLE A LUISA BERTOLDO PRESS OFFICE

26 febbraio 2016 - Santa Margherita Gruppo Vinicolo, e le sue sette cantine sparse per il territorio italiano, ha scelto lo studio Luisa Bertoldo Press Office per le PR, gli eventi e le attività di Ufficio Stampa lifestyle.

Lo Studio, specializzato nella consulenza d'immagine e nelle media relation attraverso un appeal fresco e attento, lavora in differenti settori come design, food, moda e entertainment con un approccio unico, realizzato su misura per i propri clienti e creando sinergie tra aree diverse tra loro.

Tra i clienti: Ristoranti Giacomo, Ballantyne, Manifattura Bonotto, Bulthaup, Hastens, Mauro Grifoni, Sun68.




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Unioni civili, voto Senato: delusione di Amnesty International Italia per le modifiche al testo

Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, ha espresso delusione per le modifiche introdotte nel disegno di legge adottato dal Senato giovedì 25 febbraio in materia di "regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze". 

"L'esclusione della possibilità di adottare i figli del partner, della cosiddetta stepchild adoption, rappresenta un passo indietro, una inaccettabile limitazione rispetto all'insieme dei diritti inizialmente riconosciuti, nel testo, alle famiglie costituite da persone dello stesso sesso e ai loro figli" - ha dichiarato Marchesi. 

"L'art. 30 della Costituzione stabilisce che è 'dovere e diritto dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli'. Non si comprende come negare un riconoscimento giuridico alla condizione familiare dei minori figli di genitori dello stesso sesso, privandoli delle garanzie previste dalla stessa Costituzione, possa assicurare un'effettiva protezione dei minori coinvolti" - ha aggiunto Marchesi. 

"Amnesty International aveva ripetutamente fatto appello al Senato affinché il disegno di legge in discussione fosse approvato senza modifiche, se non migliorative. Pur riconoscendo che il testo approvato costituisce un primo passo in avanti verso il matrimonio egualitario, dobbiamo rilevare come l'Italia abbia, per il momento, perso un'occasione importante per attribuire pari diritti alle coppie omosessuali" - ha concluso Marchesi. 

                                                                             
Roma, 26 febbraio 2016





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giovedì 25 febbraio 2016

Fino al 2 marzo Antonio Conte all'asta per Fondazione Don Gnocchi

Fino al 2 marzo su eBay il CT azzurro Antonio Conte si mette all'asta per Fondazione Don Gnocchi.

Continua l'impegno dell'allenatore della Nazionale a sostegno di CARE Lab, un servizio innovativo che trasforma la terapia in gioco.


Un'asta speciale per sostenere la riabilitazione dei bambini della Fondazione Don Gnocchi: è quella che coinvolge l'allenatore della Nazionale di Calcio Antonio Conte, testimonial della Fondazione e protagonista dello spot televisivo della nuova campagna di raccolta fondi.

Fino al 2 marzo sarà infatti possibile aggiudicarsi su ebay.it alcuni oggetti ufficiali della Nazionale Italiana di Calcio autografati dal CT azzurro: la maglia da allenatore, la divisa indossata nello spot a sostegno della campagna, una maglietta da gioco e un pallone.

Questi ultimi due premi, in particolare, saranno consegnati ai vincitori direttamente da Antonio Conte e autografati in occasione di un incontro che sarà organizzato dopo gli Europei di giugno 2016.

Per partecipare all'asta basta collegarsi e iscriversi al sito ebay.it e rilanciare sul prezzo di partenza, che per tutti i premi è di € 1.

Il ricavato dell'asta a sostegno di CARE Lab, l'innovativo progetto messo a punto dalla Fondazione Don Gnocchi per riabilitare i bambini con problemi neuromotori attraverso il gioco, grazie alle più moderne tecnologie e all'utilizzo della realtà virtuale.

CARE Lab (Computer Assisted Rehabilitation) è stato realizzato dai ricercatori del Centro IRCCS "S. Maria Nascente" di Milano della Fondazione Don Gnocchi, nell'ambito dello sviluppo e validazione di metodi, modelli e strumenti innovativi per la migliore efficacia dell'attività clinica e riabilitativa, sempre più vicina alla quotidianità del bambino.

L'utilizzo appropriato e controllato delle tecnologie - nascoste agli occhi dei bambini - trasforma gli ambienti delle terapie in spazi apparentemente solo di gioco, stimolando la partecipazione attiva e le motivazioni dei piccoli pazienti, con conseguenti miglioramenti delle loro capacità motorie.

I bambini sono accolti in una stanza multimediale hi-tech, attrezzata con strumentazione audio-video all'avanguardia per permettere loro di svolgere un'attività di riabilitazione motoria e cognitiva sotto forma di gioco interattivo, presentato in una realtà virtuale semi-immersiva. L'attività dei pazienti viene rilevata tramite sensori nascosti e l'elaborazione delle informazioni fornisce le misure quantitative necessarie al monitoraggio dei programmi riabilitativi personalizzati.

Una stanza di controllo e supervisione consente agli operatori di supportare l'azione del bambino, personalizzando e adattando gli esercizi ai bisogni e alle caratteristiche di ciascuno.

Una terza stanza - low-tech - consente la riabilitazione attraverso attrezzature, come la consolle di videogiochi, simili a quelle presenti nel contesto domiciliare: in questo modo il bambino può proseguire a casa parte dell'attività terapeutica svolta nel Centro.

I fondi raccolti in particolare, verranno utilizzati dalla Fondazione Don Gnocchi per completare la sensorizzazione del pavimento della stanza hi-tech (per rilevare le forze di interazione con il terreno da parte del bambino e tracciare percorsi terapeutici personalizzati); per l'acquisizione di un sistema di eyetracking che consente di rilevare contemporaneamente l'immagine osservata dal bambino e il punto di fissazione degli occhi e valutare così uno spettro più ampio di disturbi attentivi e dell'apprendimento; e per sviluppare nuovi scenari e giochi nel contesto della riabilitazione domiciliare.

Fino al 6 marzo, inoltre, sarà possibile sostenere il progetto CARE Lab di Fondazione Don Gnocchi anche inviando un sms solidale al 45502.


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Google DNI premia Blasting News dell'italiano Andrea Manfredi con un terzo dei fondi

Digital News Initiative
Google premia la tecnologia italiana: Blasting News scelto come progetto innovativo europeo grazie al “social journalism”

Premiati oggi dal colosso del web i progetti che rivoluzioneranno il mondo dell’informazione. 
L’Italia è ancora in prima linea con “Blasting News for Europe”, la piattaforma fondata da Andrea Manfredi a cui è stato assegnato un terzo dei fondi destinati al nostro paese. 


Milano, 25 febbraio 2016 – Oggi alle 16:30 Sundar Pichai, CEO di Google, ha annunciato al Sciences Po a Parigi i vincitori di Digital News Initiative (DNI), l’iniziativa rivolta ai publisher di tutta Europa che il colosso di Cupertino ha lanciato lo scorso 22 ottobre per aprire un nuovo canale di comunicazione con gli editori europei. “L’obiettivo di DNI – spiega Google – è premiare i progetti più originali in grado di aprire nuovi orizzonti per il giornalismo digitale attraverso l’innovazione e la tecnologia”. Big G non si è limitato alle parole e ha dotato DNI di 150 milioni di dollari – da distribuire nell'arco di tre anni – per la realizzazione di progetti selezionati da una giuria di alto livello.

Tra i progetti selezionati da Google spicca Blasting News, la prima piattaforma globale di social journalism, fondata dall'italiano Andrea Manfredi. Blasting News ha colpito la giuria con un progetto rivolto a tutta l’industria dei publisher e all'Europa: “Blasting News for Europe”. “Obiettivo del progetto – ha dichiarato Manfredi – è mettere a disposizione di ciascun editore europeo il potere del crowd-sourcing, facendo leva sullo straordinario network e sulla tecnologia innovativa che Blasting News ha sviluppato in questi anni. E’ il contributo che Blasting News vuole dare a tutto il settore”.

Blasting News for Europe parte da una considerazione: manca una piattaforma europea facilmente accessibile di giornalisti freelance. Oggi un piccolo editore locale che sta sviluppando un pezzo sulla tecnologia dei telefoni cellulari ben difficilmente riuscirà a entrare in contatto, con tempi e costi ragionevoli, con un freelance norvegese specializzato su quel tipo di contenuto. Da qui l’idea di creare il primo marketplace europeo di crowd-sourcing per la produzione ed erogazione di notizie controllate e selezionate, usufruibili e veicolabili da qualsiasi publisher, nazionale e locale, sfruttando il potere del crowd.

La prima fase del progetto sarà di ascolto dei publisher. “Abbiamo sviluppato un’idea di marketplace – ha spiegato Manfredima solo attraverso il confronto con i fruitori finali potremo identificare le caratteristiche per loro più importanti. Il progetto è a servizio di tutta l’industria del giornalismo europeo, in linea con lo spirito di DNI. Abbiamo quindi previsto la formazione di un panel di editori che ci stimolerà nel percorso”.

Il progetto avrà impatto non solo sui publisher, ma anche sui giornalisti freelance: avranno a disposizione una nuova opportunità per scrivere news che contengano la propria visione dei fatti accaduti. “Il risultato – conclude Manfredi – è materiale di qualità, a un costo marginale inferiore data la localizzazione o la specializzazione del reporter e una nuova opportunità per i freelance europei”.

Blasting News, fondata nel 2013 da Andrea Manfredi, in poco più di due anni ha raggiunto nel mondo una audience di 50 milioni di utenti unici mensili (fonte: Google Analytics), pubblicando circa 15.000 news originali ogni mese in 34 Paesi e 24 lingue, grazie ad una community di più di 650.000 Blaster. Blasting News è una piattaforma basata su tecnologia proprietaria, tra cui un brevetto patent pending.

Minori Migranti: Save the Children, sempre più minori scafisti vittime delle organizzazioni criminali

Save the Children lancia l’allarme sul fenomeno inquietante degli scafisti minorenni, impiegati con sempre maggiore frequenza da organizzazioni criminali che lucrano sul traffico di migranti. “Approfittando del desiderio dei ragazzi di ottenere una traversata gratis o di racimolare poche centinaia di dollari per le loro famiglie, queste organizzazioni li espongono a rischi enormi, dei quali i ragazzi, molto vulnerabili e provenienti da famiglie povere, sono spesso inconsapevoli”, spiega Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e tutelarne i diritti.

I ragazzi vengono generalmente reclutati in Libia, dopo essersi messi in viaggio da Paesi subsahariani e dall’Egitto. Alcuni di loro hanno qualche dimestichezza con il mare, provenendo da famiglie di pescatori. Durante il viaggio, vengono impiegati come aiutanti degli scafisti adulti e, negli ultimi tempi, vengono anche messi alla guida delle navi in alto mare o dei gommoni e delle imbarcazioni di fortuna che puntano verso le coste.

“Questi ragazzini, pur rendendosi responsabili o corresponsabili di attività criminali di questa portata, sono in realtà delle vittime, che vengono reclutate proprio in quanto soggetti estremamente vulnerabili da organizzazioni senza scrupoli”, conclude Raffaela Milano. “Non sono consapevoli dei reati che verranno loro imputati in Europa, dal reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina fino al concorso in omicidio e in strage, se qualcuno muore durante la traversata. Oltre a rischiare la loro vita, questi ragazzi vivono in prima persona tutti gli orrori del viaggio, e quando arrivano sono psicologicamente distrutti”.