ATTACCHI ALL'INDIPENDENZA, SCARSI FINANZIAMENTI: CORTE PENALE INTERNAZIONALE A RISCHIO. LE ONG ITALIANE CHIEDONO AL GOVERNO DI DIFENDERNE INDIPENDENZA ED EFFICACIA
In occasione dell'apertura della 14esima sessione dell'Assemblea degli stati parte dello Statuto di Roma, in programma all'Aia dal 18 al 26 novembre, Amnesty International Italia, CINI- Coordinamento italiano Network Internazionali, Link 2007-Cooperazione in rete e Non c'è pace senza giustizia esprimono grande preoccupazione per il rischio che la Corte penale internazionale non sia in grado, per l'insufficienza di fondi e le minacce alla sua indipendenza, di svolgere il suo ruolo di argine contro l'impunità per gravi crimini.
Le sopra citate Reti e Ong si sono rivolte all'Italia, in quanto stato ospitante la conferenza istitutiva del 1998, sollecitando il governo a chiedere con maggiore forza alla comunità internazionale di continuare a credere nella giustizia penale internazionale mettendo la più importante delle sue istituzioni in condizione di funzionare in modo efficace.
Non farlo - sottolineano le Ong - significherebbe tradire le speranze di migliaia di vittime che attendono giustizia per crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio.
Roma, 18 novembre 2015
In occasione dell'apertura della 14esima sessione dell'Assemblea degli stati parte dello Statuto di Roma, in programma all'Aia dal 18 al 26 novembre, Amnesty International Italia, CINI- Coordinamento italiano Network Internazionali, Link 2007-Cooperazione in rete e Non c'è pace senza giustizia esprimono grande preoccupazione per il rischio che la Corte penale internazionale non sia in grado, per l'insufficienza di fondi e le minacce alla sua indipendenza, di svolgere il suo ruolo di argine contro l'impunità per gravi crimini.
Le sopra citate Reti e Ong si sono rivolte all'Italia, in quanto stato ospitante la conferenza istitutiva del 1998, sollecitando il governo a chiedere con maggiore forza alla comunità internazionale di continuare a credere nella giustizia penale internazionale mettendo la più importante delle sue istituzioni in condizione di funzionare in modo efficace.
Non farlo - sottolineano le Ong - significherebbe tradire le speranze di migliaia di vittime che attendono giustizia per crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio.
Roma, 18 novembre 2015
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