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lunedì 8 giugno 2015

Smaltimento Pannelli Fotovoltaici, Rapporto Cobat 2014


Il Rapporto del Consorzio Cobat per il 2014 permette di fare il punto sulla situazione in Italia nella gestione di rifiuti di particolare necessità di raccolta e trattamento e di cogliere anche i trend di cicli produttivi e di sviluppo per talune tecnologie.


Il Consorzio è attualmente il Sistema di raccolta e riciclo di pile e accumulatori più rappresentativo in Italia, sia per esperienza che per quote di mercato, in quanto rappresenta quasi il 55% dell’immesso al consumo nel settore degli accumulatori industriali e per veicoli e quasi il 30% nel settore delle pile e degli accumulatori portatili.
Come si legge nel documento, presentato il 21 maggio a Roma, il 2014 è stato per Cobat di grande importanza per la gestione dei RAEE, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Al Consorzio, infatti, hanno aderito Produttori di AEE di importanza internazionale, determinando un aumento considerevole della propria quota di immesso sul mercato. I Centri di Raccolta su cui ha operato Cobat sono passati da 44 nel 2013 a 777 nel 2014, con un conseguente notevole aumento della raccolta dai 105.983 kg del 2013 ai 7.519.568 kg del 2014: una crescita da un anno all’altro di oltre 70 volte.

I PANNELLI FOTOVOLTAICI FUORI USO: DAI 22 MILA KG DEL 2013 AI 70 MILA NEL 2014

Con un focus molto interessante sulla gestione dei pannelli fotovoltaici il cui ciclo di vita si è esaurito o i cui moduli erano fallati in produzione, si apprende che i numeri essi sono triplicati tra i 22.500 kg del 2013 e i 70.000 kg del 2014.
Tale incremento – suggerisce lo stesso Consorzio – deve far riflettere sull’imminenza di dover ormai fronteggiare l’obsolescenza dei moduli a fine vita derivanti da installazioni di venti anni fa e destinati inevitabilmente a crescere in futuro.
Dimostrando una particolare sensibilità per la gestione di questa tipologia di apparecchiature, nel 2011 Cobat aveva già strutturato la prima filiera italiana per la raccolta e il riciclo dei moduli fotovoltaici giunti a fine vita, anticipando la Direttiva Europea 2012/19/UE sui RAEE, recepita in Italia con il D.Lgs. 49/2014, con cui i moduli fotovoltaici vengono formalmente annoverati tra le apparecchiature elettriche ed elettroniche.
L’attivazione della prima filiera di gestione dei moduli fotovoltaici a fine vita è avvenuta in previsione della successiva emanazione del IV° e V° Conto Energia, ai sensi dei quali, per l’ottenimento degli incentivi, i Produttori e Importatori dei moduli dovevano aderire a un Sistema di raccolta e trattamento formalmente riconosciuto dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Dopo aver ricevuto dal GSE l’idoneità allo svolgimento del servizio, Cobat è andato posizionandosi come primo Sistema nazionale in termini di quote di mercato.

RICERCA E SVILUPPO NEL TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

Rimanendo sempre sulla tecnologia fotovoltaica, in ambito Ricerca e Sviluppo Cobat ha portato a termine con l’ENEA uno studio sperimentale sui rischi legati al rilascio di elementi metallici pericolosi derivanti dal mancato avvio al riciclo dei pannelli fotovoltaici esausti. La ricerca dimostra come i pannelli in silicio cristallino abbiano un impatto ambientale dimezzato rispetto a quelli a film sottile degli anni ‘80-’90, il cui potenziale inquinante risulta addirittura crescente nel tempo.
Inoltre lo scorso anno il Consorzio ha avviato uno studio di fattibilità con l’Istituto di Chimica dei Composti Organometallici (ICCOM) del CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche per sperimentare una tecnologia affidabile per il trattamento degli accumulatori al litio esausti e il recupero dei loro componenti metallici, sempre più presenti nei nostri pc, tablet, smartphone ma anche nelle vetture ibride ed elettriche.
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