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sabato 21 marzo 2015

ONU, Nuovi Obiettivi Millennio: includere i disabili nella prevenzione delle catastrofi

 

 

ONU, Conferenza sulle emergenze: disabilità entra nelle misure di riduzione del rischio catastrofi

 

Il nuovo documento promette maggiore resilienza per l'intera società

 

 

Milano, 20 marzo 2015 – CBM accoglie con favore il nuovo Framework di Sendai sulla riduzione del rischio catastrofi 2015-2030, ufficialmente adottato il 18 marzo, a chiusura della 3° Conferenza ONU sul tema (tenutasi in Giappone dal 14 al 18 marzo).

 

Valerie Scherrer, Direttore dell'Unità di Risposta alle Emergenze di CBM, presente alla Conferenza, ha commentato: «L'adozione di questo documento, e il livello di comprensione sull'importanza di includere la disabilità, contribuiranno a costruire un mondo più sicuro per tutti noi».

·         Cosa è cambiato - Le persone con disabilità sono colpite più duramente di altre dalle catastrofi naturali, per questo CBM sostiene con forza la loro partecipazione attiva nelle attività di prevenzione e gestione dei rischi.

«Le persone con disabilità durante le emergenze molto spesso non possono accedere agli aiuti umanitari - ha detto Massimo Maggio, Direttore di CBM Italia in comunicazione costante con i rappresentanti di CBM a Sendai - una persona in sedia a rotelle, ad esempio, non sempre riesce ad arrivare al campo in cui si distribuiscono i kit alimentari o i beni di prima necessità. Spesso le persone con disabilità non sono nemmeno formate sulle misure da seguire per mettersi al riparo durante un terremoto e un'alluvione»

Il Framework di Sendai introduce importanti elementi in questa direzione: l'incorporazione dei principi di accessibilità nella Progettazione, l'impegno a disaggregare i dati per disabilità, sesso ed età, saranno fondamentali per costruire comunità più sicure e accessibili. Come si legge infatti nel documento (paragrafo 5): «le persone con disabilità e le Organizzazioni che le rappresentano hanno un ruolo fondamentale nella valutazione del rischio di catastrofi e nella progettazione e adozione di misure specifiche che tengano conto dei principi di progettazione universale a favore della loro tutela».

·         Un miglioramento per l'intera società - I numerosi riferimenti alla disabilità all'interno del nuovo Framework rappresentano un grande passo in avanti rispetto al precedente. Forniscono un punto di riferimento che nei prossimi anni sarà in grado di aumentare la resilienza a eventi naturali, a vantaggio non solo delle persone con disabilità, ma della società intera. La conferenza stessa di Sendai è stato il primo incontro internazionale nel suo genere altamente accessibile, consentendo così a oltre 200 persone con disabilità (compreso il personale di CBM) di partecipare attivamente, in qualità di delegati, relatori, membri e collaboratori.

 

CBM esorta gli Stati a fare sì che l'inclusione di cui si parla sia resa effettiva. Questo significherà un reale allineamento con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall'Italia nel 2009.

Con Sendai infine si stabilisce un precedente: CBM esorta gli Stati ad adottare Framework post Obiettivi del Millennio 2015, con la stessa attenzione per l'inclusione, assicurando un futuro più sicuro e sostenibile per tutti.

 

É possibile visionare il documento di Sendai sulla riduzione del rischio catastrofi a questo indirizzo:

http://www.wcdrr.org/uploads/Sendai_Framework_for_Disaster_Risk_Reduction_2015-2030.pdf

 

 

 

CBM Italia è un'Organizzazione Non Governativa (ONG), la cui finalità è sconfiggere le forme evitabili di cecità e di disabilità fisica e mentale nei Paesi in Via di Sviluppo, senza distinzione di razza, sesso e religione. CBM Italia è membro di CBM International, organizzazione apolitica e senza scopo di lucro attiva dal 1908 e dal 1989 partner e collaboratore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nella lotta contro la cecità prevenibile e curabile e la sordità. CBM opera in loco attraverso la stretta collaborazione di partner locali in un'ottica di crescita e sviluppo locale. Sostiene progetti e interventi di tipo medico-sanitario, riabilitativo ed educativo; la formazione di personale locale; campagne di prevenzione e informazione della popolazione; promuove il diritto all'educazione, al lavoro e all'integrazione delle persone cieche e disabili. In un anno CBM assiste 25 milioni di persone nei paesi più poveri del mondo. Dal 2010 CBM Italia fa parte delle organizzazioni non profit che possono utilizzare il marchio dell'Istituto Italiano della Donazione "Donare con fiducia". www.cbmitalia.org.

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