Ma ricordo a tutti e soprattutto a me stesso che “chi entra Papa in conclave esce cardinale sicuro“; del resto Prodi ed Amato sono sempre dietro l’angolo in attesa.
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sabato 31 gennaio 2015
Carlino Immobildream: “chi entra Papa in conclave esce cardinale sicuro”
Ma ricordo a tutti e soprattutto a me stesso che “chi entra Papa in conclave esce cardinale sicuro“; del resto Prodi ed Amato sono sempre dietro l’angolo in attesa.
venerdì 30 gennaio 2015
Caraibi, Franco Pecci: “Blue Panorama, da aprile nuovo collegamento Milano-Merida”
giovedì 29 gennaio 2015
Le elezioni del prossimo Presidente della Repubblica sono imminenti. In questi giorni impazza il Toto Quirinale, ecco i nomi più quotati
Inquinamento abruzzo: Il caso Bussi e l’inquinamento dell’informazione
A fare luce sulla vicenda, un ex dipendente dello stabilimento, Pasquale Antonucci, che ci ha illustrato la vicenda dal suo punto di vista.
FONTE: www.goccediverita.it
Blogger Raif Badawi, l'esperta: le ripetute frustate possono causare danni di lungo periodo. Amnesty International prosegue le iniziative in Italia
Le autorità dell'Arabia Saudita hanno provocato uno scandalo internazionale quando, il 9 gennaio, Raif Badawi è stato sottoposto alle prime 50 di 1000 frustate cui è stato condannato, oltre che a 10 anni di carcere, per aver creato e diretto un forum online destinato al dibattito pubblico e aver "offeso l'Islam".
"Frustare Raif Badawi è stato un atto incredibilmente crudele e scioccante da parte delle autorità saudite. Questa pratica viola il divieto internazionale di tortura e di altri maltrattamenti e non dovrebbe aver luogo in alcuna circostanza. Farlo ripetutamente è destinato ad aumentare il tormento e la sofferenza nella vittima, sia a livello fisico che mentale" – ha dichiarato Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
Dopo la sospensione per motivi medici delle due sessioni di frustate il 16 e il 23 gennaio, vi è il rischio che l'esecuzione della pena possa riprendere domani, venerdì 30 gennaio.
Secondo la dottoressa Juliet Cohen, direttrice dell'organizzazione medica britannica Freedom from Torture, le conseguenze di una seconda serie di frustate potrebbero essere persino peggiori rispetto alla prima.
"Più colpi vengono inflitti uno sopra l'altro, maggiori sono le probabilità che si aprano le ferite. Questo va sottolineato, poiché è probabile che le ferite saranno più dolorose e a rischio d'infezione, ciò che comporterebbe ulteriore sofferenza per un periodo più lungo di tempo, dato che l'infezione ritarda la cicatrizzazione delle ferite" – ha dichiarato la dottoressa Cohen.
La dottoressa Cohen ha aggiunto che la maglietta che Raif Badawi indossava nel corso della prima sessione di frustate non è stata di particolare protezione.
"I colpi di frusta spingono il sangue fuori dai tessuti. I danni ai vasi sanguigni e alle singole cellule possono favorire la diffusione di sangue e di liquido tissutale sulla pelle e sui tessuti sottostanti, aumentando la tensione nell'area colpita" – ha aggiunto la dottoressa Cohen.
Un'ulteriore conseguenza delle frustate è che la pelle può spaccarsi, particolarmente sulle parti ossee, dando luogo a ferite aperte.
Oltre al tremendo effetto fisico delle frustate, la vittima sviluppa un tormento psicologico a seguito della punizione.
"Dal punto di vista psicologico, le frustate possono causare sensazioni di paura, ansia, umiliazione e vergogna. L'annuncio della successiva sessione di frustate può dar luogo a emozioni intense, soprattutto di paura e ansia, con conseguente difficoltà nel prendere sonno. L'insieme di dolore e paura per un lungo tempo ha un effetto profondamente debilitante e per riprendersi da un'esperienza del genere può occorrere un considerevole periodo di tempo" – ha commentato la dottoressa Cohen.
Nel caso di Raif Badawi, il coinvolgimento dei medici ha determinato la sospensione, almeno temporanea, dell'esecuzione della pena. Ma potrebbe anche accadere che siano costretti a dare il consenso al proseguimento, in violazione del più importante principio-guida della professione medica: non infliggere dolore in modo intenzionale.
La dottoressa Cohen ha raccomandato sostegno per Raif Badawi, in modo che "egli sappia che non è da solo nella sua sofferenza e che se ne parla in tutto il mondo". Ha inoltre chiesto sostegno, da parte delle associazioni mediche e della stessa Associazione medica mondiale, anche per i medici sauditi cui è ordinato di visitare il prigioniero, affinché siano spinti a "considerare prima di ogni altra cosa la salute del loro paziente".
"Raif Badawi è un prigioniero di coscienza il cui unico 'reato' è stato quello di fondare un sito web per il dibattito pubblico. Le autorità saudite devono porre fine alla crudele campagna nei suoi confronti" – ha concluso Philip Luther.
Amnesty International continua a organizzare manifestazioni in tutto il mondo per chiedere alle autorità dell'Arabia Saudita di annullare le condanne di Raif Badawi e rilasciarlo immediatamente e senza condizioni.
Questa mattina, di fronte all'ambasciata saudita di Roma, attivisti di Amnesty International Italia hanno svolto un sit-in, cui hanno aderito Articolo 21, la Federazione nazionale della stampa italiana, Un ponte per…, la rivista Confronti, Medici contro la tortura, Rete per la pace e l'ex parlamentare europea Luisa Morgantini.
A Milano si terrà un'analoga iniziativa oggi alle 18 davanti Palazzo Marino, in piazza della Scala.
Bimbi coreani cantano "Nel blu dipinto di blu" nella basilica di Santa Croce - 30 e 31 gennaio - Ingresso libero
GIOVANI CANTANTI COREANI A SANTA CROCE CANTANO MODUGNO
Sabato 31 gennaio ore 19 Basilica di Santa Croce
diretti dalla fiorentina Laura Bartoli
Venerdì 30 gennario il "Concerto d'inverno" del Piccolo Coro Melograno
Ingresso libero
"Volare oh oh, cantare oh oh oh". Il brano "Nel blu dipinto di blu", si sa, è uno degli ambasciatori della musica italiana nel mondo. Un gruppo colorato di bambini coreani lo canterà in un luogo simbolo di Firenze: la basilica di Santa Croce.
Protagonisti dell'evento sabato 31 gennaio alle 19 il Korea Ainos Children Choir del maestro Sujin Shin, ma diretti per l'occasione dalla fiorentina Laura Bartoli, direttore del Piccolo Coro Melograno.
Entrambe le corali, dopo il brano di Modugno, si esibiranno in alcuni pezzi del loro repertorio.
È il secondo anno consecutivo in cui viene creato questo connubio speciale tra i giovani cantanti fiorentini e i loro "amici" coreani, sotto il segno dell'associazione Il Trillo che organizza scambi culturali tra Italia e Corea a suon di musica.
Lo scorso anno la direttrice Bartoli riuscì a far cantare ai giovani coristi coreani "La porti un bacione a Firenze"" ottenendo un grande e emozionante successo di pubblico. Il video su Youtube registrato da un cellulare ha raggiunto migliaia di visualizzazioni.
L'ingresso è gratuito.
L'evento sarà anticipato domani sera dal concerto di inverno del Piccolo Coro Melograno all'Auditorium Ridolfi di Banca CR Firenze alle 20,45 sempre a ingresso gratuito. In questa occasione i bambini del Piccolo Coro Melograno si esibiranno in un ricco repertorio. Sarà anche l'occasione per salutare ufficialmente i coristi che hanno raggiunto l'età "pensionabile" del coro avendo superato i 14 anni e dare il benvenuto ai nuovi piccoli talenti della musica appena entrati tra le fila del Piccolo Coro Melograno.
Nelle foto: alcuni scatti dell'evento italo-coreano dello scorso anno in Santa Croce
Informazioni:www.piccolocoromelograno.it Tel. 055.609216 - Cell. 333.3149823
Email: info@piccolocoromelograno.it
Sull’elisoccorso 10 respiratori donati dal console del Perù
presso la Repubblica di San Marino
mercoledì 28 gennaio 2015
Giovedì 29 gennaio a Roma e Milano "Libertà per Raif Badawi"
Iniziativa anche a Milano davanti Palazzo Marino (piazza della Scala, ore 18).
La fustigazione pubblica in programma per il 23 gennaio è stata sospesa dopo che una commissione medica che ha visitato Raif Badawi all'ospedale Re Fahd di Gedda lo ha giudicato non in grado di sopportare la pena.
Raif Badawi è un prigioniero di coscienza. Ha ricevuto le prime 50 frustate il 9 gennaio e continua ad essere a rischio di ricevere le restanti 950 frustate.
Per maggiori informazioni:
http://www.amnesty.it/Liberta-per-Raif-Badawi-terzo-giovedi-di-fronte-Ambasciata-Arabia-Saudita-Roma
L'appello da firmare in favore di Raif Badawi con una scheda sulla repressione del dissenso in Arabia Saudita sono sempre qui:
http://www.amnesty.it/Arabia_Saudita_attivista_online_apostasia
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Israele-Hezbollah: gli scontri impediscono gli aiuti umanitari. L’allarme di INTERSOS
INTERSOS esprime profonda preoccupazione per le tragiche conseguenze umanitarie che un escalation di violenze provocherebbe sulla popolazione e chiede alle parti in conflitto di garantire l'incolumità e la sicurezza dei civili.
Il Libano, dall'esplosione del conflitto siriano nel 2011, generosamente accoglie oltre un milione e mezzo di rifugiati siriani, molte delle quali si trovano in stato di estremo bisogno. La drammatica condizione dei rifugiati siriani, il cui numero corrisponde al venti per cento della popolazione libanese, si aggiunge allo stato di vulnerabilità e povertà della popolazione locale, che sta vivendo una contrazione delle risorse economiche e dell'accesso ai servizi di base. L'esplosione di nuove violenze aggraverebbe una situazione umanitaria già estrema, che si ripercuoterebbe sulla popolazione già duramente provata con conseguenze catastrofiche.
"Dobbiamo riconoscere il grande sforzo del Libano nell'accogliere questo enorme flusso di rifugiati siriani e ci auguriamo che le parti in conflitto considerino che il paese non riuscirebbe a far fronte ad un ulteriore aggravio delle attuali condizioni, trascinando la popolazione in un bisogno umanitario impossibile da colmare", avverte Marco Rotelli, Segretario Generale di INTERSOS.
INTERSOS porta assistenza alla popolazione libanese dal 2006 e dal 2012 garantisce ai rifugiati in fuga dalla Siria assistenza sanitaria, ripari d'emergenza e beni di prima necessità. Per far fronte alle drammatica condizione delle migliaia di bambini siriani rifugiati, INTERSOS promuove attività educative e ricreative in 15 centri per l'infanzia che accolgono oltre 20.000 bambini, sia libanesi sia siriani e progetti di protezione e assistenza a donne che hanno subito violenze e abusi.
www.intersos.org
Nigeria, Boko haram; Amnesty: nuove prove, le autorità sapevano degli attacchi a Baga e Monguno
Secondo una fonte militare di rango elevato e altre informazioni raccolte da Amnesty International, a novembre e dicembre del 2014 i comandanti della base di Baga avevano regolarmente informato il quartier generale delle forze armate sulla minaccia di un attacco di Boko haram e avevano ripetutamente chiesto rinforzi. Altre fonti militari e testimoni hanno riferito ad Amnesty International che i soldati di stanza a Monguno erano stati preavvisati sull'attacco di Boko haram del 25 gennaio.
"Da queste prove emerge con chiarezza che i vertici delle forze armate sono sciaguratamente e ripetutamente venuti meno al dovere di proteggere la popolazione di Baga e Monguno, nonostante i ripetuti allarmi sull'imminente minaccia posta da Boko haram"- ha dichiarato Netsanet Belay, direttore di Amnesty International per l'Africa.
"Questi attacchi sono un urgente monito per le autorità nigeriane, l'Unione africana e la comunità internazionale: è imperativo proteggere centinaia di migliaia di civili nel nord-est della Nigeria dai continui massacri di Boko haram" – ha proseguito Belay.
Secondo l'alta fonte militare citata da Amnesty International, molto prima dell'attacco a Baga la Task force multinazionale presente nella città aveva informato i vertici militari nella capitale Abuja che Boko haram stava radunando mezzi e uomini per attaccare e che un gran numero di abitanti delle città e dei villaggi vicini stava lasciando la zona.
A proposito degli attacchi a Baga, Dogon Baga e dintorni, una fonte militare ha detto ad Amnesty International: "Quell'attacco era atteso, perché Boko haram aveva fatto sapere agli abitanti di Baga e dei villaggi vicini che avrebbe attaccato i militari e la Jtf [Task force congiunta, le milizie civili poste dalle autorità a difesa della popolazione]".
Secondo altre testimonianze raccolte da Amnesty International, dopo aver attaccato Baga, Boko haram aveva avvisato la popolazione locale che "il prossimo obiettivo [sarebbe stato] Monguno" e anche di questo vennero informati i militari presenti nella zona.
Un abitante di Monguno ha detto ad Amnesty International: "Hanno avvisato, ognuno lo sapeva. Boko haram è arrivato mercoledì [21 gennaio] e ha chiesto agli abitanti [del villaggio di Ngurno] di andarsene perché stavano per attaccare l'esercito. Gli abitanti lo hanno detto ai soldati".
Le autorità nigeriane hanno la responsabilità di adottare tutte le misure possibili per proteggere la popolazione civile, anche favorendo l'evacuazione di coloro che vogliono lasciare un territorio e trasferendoli in un luogo più sicuro. Hanno anche la responsabilità di informare i cittadini sui rischi e sui pericoli incombenti. Secondo i testimoni, i militari locali non hanno neanche provato a farlo.
Il 29 gennaio il Consiglio per la pace e la sicurezza dell'Unione africana esaminerà il possibile dispiegamento di una forza regionale per contrastare Boko haram.
"Se così sarà, è fondamentale che questa forza abbia un mandato chiaro per proteggere i civili e che tutte le parti coinvolte in operazioni militari rispettino il diritto internazionale dei diritti umani e il diritto internazionale umanitario" – ha concluso Beley.
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www.corrieredelweb.it
Gruppo Rem Pietro Lucchese Afforestazione e BECCS Per Ridurre Emissioni Gas Serra
martedì 27 gennaio 2015
Twitter: da oggi disponibili i Messaggi Diretti di gruppo e la creazione di video da mobile
Un
modo nuovo e divertente per mandare messaggi privati su Twitter a un
gruppo di persone, e una videocamera mobile per filmare quello che
succede in tempo reale
Un paio di mesi fa abbiamo annunciato
che presto sarebbero state disponibili delle nuove funzionalità, e oggi
siamo lieti di annunciare il lancio dei messaggi di gruppo e di un
nuovo modo per girare i video.
Conversa con un gruppo di amici, in privato
La
possibilità di conversare privatamente su Twitter va a unirsi in
maniera complementare all’esperienza in gran parte pubblica della
piattaforma. E’ infatti possibile che una volta letti (o guardati) i
Tweet si desideri conversarne in privato. Oppure che si decida di
continuare una conversazione pubblica in privato, con un gruppo più
ristretto di persone, o ancora, che si decida di iniziare una
conversazione sulla base di un Tweet che si è visto. Molti di voi,
inoltre, utilizzano i Messaggi Diretti per raggiungere le persone e i
brand a cui siete connessi solamente su Twitter. Qualunque sia il tuo
caso, l’opportunità di conversare in privato con dei gruppi di persone
amplia le tue possibilità di scegliere con chi e come comunicare su
Twitter.
La
funzione di gruppo ti permette di iniziare delle conversazioni con
tutti i tuoi follower, e non è necessario che questi si seguano tra di
loro per poter chattare. Puoi creare un gruppo in pochi tap. Quando
verrai aggiunto a un gruppo, riceverai una notifica. Se per te i
Messaggi Diretti sono un elemento relativamente nuovo, qui puoi trovare un link per saperne di più.
Registra, modifica e condividi video direttamente dalla tua Twitter app
Da
tempo, i Tweet sono ben più di 140 caratteri. La piattaforma Twitter
che stai vivendo oggi è ricca e immersiva, piena di immagini, gif, Vine,
file audio e video di alcuni dei personaggi e dei brand più
riconosciuti al mondo. Da oggi, tutti potranno presto girare,
modificare e condividere video direttamente dall’app di Twitter, in
maniera semplice.
Abbiamo
progettato la nostra videocamera mobile per essere semplice da usare,
in modo che tu possa registrare e condividere i momenti più interessanti
della tua vita proprio mentre stanno accadendo. In pochi tap potrai
aggiungere un video per alimentare le conversazioni, condividere il tuo
punto di vista in merito a un evento in tempo reale, e mostrare i
momenti della vita di ogni giorno in maniera immediata, senza mai
lasciare l’app. Guardare i video sarà altrettanto semplice: mostreranno
un’anteprima e sarà sufficiente toccarla per farli partire.
La
nostra videocamera mobile e la nuova esperienza di editing inline ti
consentiranno di registrare e condividere in un solo istante video della
durata massima di 30 secondi. Gli utenti di Twitter app per iPhone
avranno anche la possibilità di caricare video direttamente dal rullino
foto (una funzionalità che presto sarà disponibile anche su app Android)
Qui puoi trovare maggiori informazioni sulla nuova videocamera mobile.
Nei
prossimi giorni queste funzionalità saranno disponibili per tutti gli
utenti. Avrai così la possibilità di partecipare a conversazioni di
gruppo a cui sarai stato aggiunto e di guardare qualsiasi video
pubblicato dagli utenti - proprio come questo, il primo Tweet che ha
utilizzato la videocamera mobile, twittato dal prossimo presentatore
degli Oscar, Neil Patrick Harris @actuallynph:
|
A San Valentino fai un gesto d’amore: dona una nuova vita ad un animale ferito
Il Centro Recupero Animali Selvatici di Paspardo, gestito dall'Associazione Uomo e Territorio Pro Natura con il supporto del Parco dell'Adamello, del Comune di Paspardo e della Provincia di Brescia, nel 2014 ha ricoverato oltre 400 animali selvatici feriti: cervi e caprioli, aquila reale e poiane, falchi pecchiaioli e gheppi, astori e sparvieri, gufi reali e allocchi, barbagianni e civette, ricci, volpi e faine … quasi tutti feriti o debilitati a causa dell'uomo.
Adottare un animale ferito è un gesto di grande importanza che richiede solo una manciata di minuti: è possibile effettuare l'adozione mediante il versamento del contributo di 40 euro sul conto corrente bancario o su quello postale dell'Associazione oppure online direttamente dal sito www.uomoeterritoriopronatura.it
Si tratta di un'adozione sostenibile a 360° in quanto, essendo in forma digitale, permette sostanzialmente di azzerare l'impatto ambientale per la produzione e la spedizione dei materiali cartacei e di concentrare la totalità della donazione sulla cura degli animali selvatici.
Chi riceverà in regalo l'adozione riceverà in ogni caso direttamente via e-mail il kit adozione digitale costituito da:
• il Certificato di Adozione
• un wallpaper tematico sulla specie adottata
• la tessera digitale dell'Associazione Uomo e Territorio PRO NATURA
• l'iscrizione alla newsletter dell'Associazione
• l'invito all'evento del suo rilascio
Per saperne di più:
www.uomoeterritoriopronatura.it – segreteria@uomoeterritoriopronatura.it
Alessia Chiappini – Responsabile del Centro Faunistico e CRAS
Cell. 392.92.76.538
Situazione umanitaria critica per gli sfollati iracheni in tre governatorati meridionali
BAGHDAD – La situazione umanitaria degli iracheni sfollati recentemente nei governatoratori meridionali di Najaf, Kerbala e Babel sta raggiungendo livelli critici, secondo le verifiche del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP).
Il WFP assiste 50.000 famiglie sfollate a Basrah, Thi Qar, Qadissiya, Missan, Wassit, Muthanna, Najaf, Kerbala e Babel.
"Nonostante i pericoli e le sfide nell'accedere a quest'area, il WFP è stato presente nell'Iraq meridionale e centrale dall'inizio della crisi nel paese nel 2014", ha detto Jane Pearce, rappresentante e direttrice WFP in Iraq. "Ringraziamo i governi locali di Najaf, Kerbala e Babel per la continua cooperazione con il WFP nell'alleviare le sofferenze degli iracheni sfollati, aiutandoci a portare loro cibo".
Molti sfollati ora vivono in edifici pubblici vuoti, o in moschee come quella di Husseineyar che le autorità locali hanno messo a disposizione o sono ospitati dalle comunità locali. La maggior parte delle famiglie trasferitesi nell'area ha detto di aver speso tutti i pochi risparmi per arrivare sin lì.
Molti di loro non sono riusciti a trovare riparo nell' affollata regione settentrionale del Kurdistan iracheno, che ospita quasi il 50 per cento delle famiglie sfollate, mentre altri hanno detto che vivere a nord costa troppo.
Lo staff del WFP ha incontrato molte famiglie sfollate che hanno difficoltà a dare da mangiare ai loro cari o non sanno come procurarsi il necessario. Najat Hussein, 36 anni e madre di 6 figli, ha perso il marito sette mesi fa nel conflitto di Tel Afar. Si è trasferita a Kerbala con i suoi figli dopo aver sentito che il governatorato stava aiutando gli sfollati.
"Mi sono trasferita a Kerbala perchè altrove era troppo costoso vivere e avevo bisogno di un riparo per i miei figli. Per noi, il tempo si è fermato. Non c'è lavoro, non ci sono scuole, non c'è futuro", ha detto al WFP. "Riceviamo le razioni alimentari del WFP ogni mese. Senza, sarei costretta ad elemosinare il cibo".
Il WFP ha anche incontrato rappresentanti dei tre governatorati meridionali, inclusi il vice responsabile del governatore di Najaf, i capi dei consigli provinciali di Kerbala e il vice governatore di Babel, per discutere l'assistenza alimentare alle persone sfollate.
Il WFP fornisce grandi quantità di cibo ogni anno attraverso razioni mensili di farina di grano, olio per cucinare, riso e pasta, per offrire alle famiglie pasti nutrienti. Coloro che sono ancora in movimento ricevono razioni pronte all'uso come cibo in scatola.
"Nell'agosto 2014, il WFP ha stabilito un ufficio a Basrah dedicato al sostegno degli sfollati iracheni nei governatori meridionali. L'ufficio sta esplorando modalità differenti per ampliare l'assistenza alle famiglie sfollate", ha detto Asif Niazi, coordinatore WFP per le operazioni nel sud.
Nel 2014, Il WFP ha fornito assistenza alimentare in tutti i 18 governatorati iracheni, raggiungendo un totale di 1,4 milioni di sfollati. A novembre, nelle zone settentrionali dell'Iraq, il WFP ha cominciato a distribuire vouchers alimentari alle persone affamate, dando loro la possibilità di scegliere quale cibo comperare. I vouchers alimentari, essendo "spesi" nei negozi locali, sostengono l'economia del luogo, rafforzando i mercati.
# # #
Il WFP è la più grande agenzia umanitaria che combatte la fame nel mondo fornendo assistenza alimentare in situazioni di emergenza e lavorando con le comunità per migliorare la nutrizione e costruire la resilienza. Ogni anno, il WFP assiste una media di 80 milioni di persone in circa 75 paesi.
Visita il sito web in italiano: www.wfp.org/it, seguici su Twitter: @WFP_IT , Facebook: World Food Programme
Dal 25 gennaio al 7 febbraio 2015 #iodicostop Campagna sms contro la mortalità infantile di Project for People onlus
Ogni anno, in Bénin, muoiono 10.000 neonati per mancanza di cure e strumentazioni mediche. Nel Paese, l'82% dei bambini al di sotto di 1 anno non ha accesso ad alcuna struttura sanitaria. 61 mamme su 100 non hanno la possibilità di fare visite durante la gravidanza. Dati che hanno come conseguenza l'aumento della mortalità infantile. In Bénin, il tasso di decessi è pari al 6% del totale dei bambini nati nell'arco di un anno.
"Io dico stop" è la campagna di Project for People per fermare la mortalità infantile. Prevede l'equipaggiamento del Centro Sanitario di Gouka, in Bénin, con strumentazioni mediche adeguate e la fornitura di beni di prima necessità ai beneficiari in loco. Project for People onlus necessita di sostegno per fornire cure alle 700 mamme e rispettivi neonati che ogni anno si rivolgono alla struttura.
A sostegno delle 700 mamme beneficiarie della campagna é nato un team di 7 donne – persone del mondo dell'informazione, dello spettacolo e del sociale . Fanno parte del team: Francesca Barra, Barbara Benedettelli, Lia Capizzi, Elisa D'Ospina, Paola Galloni, Sarah Jane, Angela Racca. In qualità di testimonial, hanno indossato i guanti rossi di Project for People mostrando la scritta "stop" ricamata sul palmo. Le immagini sono pubblicate sul sito dell'associazione e sui profili social istituzionali con utilizzo dell'hashtag #iodicostop
Dal 25 gennaio al 7 febbraio 2015 è possibile sostenere la campagna con un sms, o una chiamata da rete fissa, al numero solidale 45594. Ogni gesto di solidarietà equivale a 2 euro. Sul sito di Project for People è inoltre possibile donare (24 su 24, 7 giorni su 7) beni di prima necessità contro la mortalità infantile quali: pappe, coperte, vaccini, check-up neonato e visite pre-parto. Dal 25 gennaio al 7 febbraio 2015 #iodicostop. Campagna sms contro la mortalità infantile di Project for People onlus