E’ degli ultimi giorni la notizia che
il Consiglio dei Ministri ha approvato l’inserimento nella Legge di
Stabilità di una sezione riguardante l’esenzione del bollo per
le vetture storiche, ovvero quei veicoli a due o tre ruote con
un’età compresa tra i 20 e i 30 anni rispetto all’anno di
costruzione. L’articolo 3, comma 33, contenuto nel DDL del Governo
infatti corregge la legge 342/2000 che prevedeva tale privilegio,
limitato adesso ai veicoli vecchi più di 30 anni. Considerato già
il costo dell’assicurazione di un’auto epoca, tale
intervento ha attirato l’adirata attenzione delle associazioni
interessate, la ASI e FMI, che grazie alle pressioni e
sensibilizzazioni esercitate hanno portato ad una riapertura del
dibattito sulla legge, al momento in discussione al Senato.
Gli interventi dei due enti hanno
alimentato l’interesse di esponenti delle forze politiche di più
parti, con la conseguenza della formazione di un gruppo bipartisan
impegnato intenzionato a far rivedere tale legge. A riguardo sono
stati presentati in Senato 36 emendamenti, più un ordine del
giorno che impegna il Governo in una revisione della norma.
L’obiettivo della lotta, la cui sede è al momento la Commissione
Bilancio del Senato in attesa di un ritorno un aula, è quello di
correggere l’annullamento dell’esenzione in una tassa che sia
almeno agevolata, specie per i veicoli di cui verrà verificata una
conservazione adeguata.
Secondo il Governo la motivazione
scatenante tale intervento è stata la volontà di abbattere il
fenomeno dei falsi veicoli storici, e il loro conseguente
costo per lo Stato. Attualmente infatti vetture e moto di valore
storico non solo sono esenti dal pagamento del bollo, ma presentano
anche tariffe agevolate dal punto di vista assicurativo. Su Internet
sono presente diversi siti in cui è possibile calcolare l'esatto costo per le assicurazioni di auto storiche, come ad esempio Assicurazioni Storiche,
e tramite questi si vede come ad esempio per tale categoria non
esista il sistema di bonus e malus ma solo una classe di merito
fissa.
Alle affermazioni del Governo l’ASI e
la FMI rispondono aspramente, dichiarando come le intenzioni del
Governo siano solo quelle di ricevere un guadagno dal reinserimento
dei bolli. E’ stato dichiarato che questo intervento porterebbe
nelle tasche dello Stato 78 milioni di euro, ma a tale cifra
le due associazioni oppongono le conseguenze di un probabile
collasso del mercato delle vetture storiche, un giro di affari
capace di generale, tra manutenzioni e restauri, ben 650 milioni.
L’annullamento dell’esenzione infatti rischia, sempre secondo gli
Enti interessati, di obbligare molti proprietari di veicoli storici a
vendere all’estero o addirittura demolire il proprio mezzo.
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