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giovedì 27 novembre 2014

Il disturbo bipolare e le sue fasi


E’ conosciuto anche come “psicosi maniaco depressiva”, ma “disturbo bipolare” suona meglio. Stiamo parlando di una “disfunzione” psichica che si traduce nello sviluppo di alterazioni dell’equilibrio timico (ovvero legato all’umore), dei processi ideativi (riferiti alle alterazioni della forma/ contenuto del pensiero), funzioni motorie , comportamenti e manifestazioni neurovegetative. I soggetti che ne soffrono, spesso ne sono inconsapevoli, ma il disturbo bipolare (DB) costituisce un problema serio e talvolta invalidante. Quindi non va affatto sottovalutato.

Disturbo Bipolare: euforia o depressione?

Il disturbo bipolare colpisce impietosamente sia maschi che femmine e quasi sempre durante l’adolescenza. E’ caratterizzato dall’alternanza di:
- Fasi depressive
- Fasi “maniacali” o “euforiche”
La prima fase menzionata si caratterizza per un umore molto basso, generale tristezza, mancato interesse o piacere per gran parte delle attività del giorno, aumento/ diminuzione dell’appetito, insonnia, agitazione, mancanza di energia, ricorrenti pensieri di morte. E’ il disturbo dell’umore più frequente in assoluto e dalla maggiore durata.
La fase “maniacale” invece è caratterizzata da un umore alquanto elevato, espansivo o irritabile, sensazione di onnipotenza e di smisurato ottimismo, riduzione di sonno/ fame (tale è l’energia che il soggetto non sente il bisogno di dormire/ mangiare), maggiore loquacità, agitazione psicomotoria. In questo caso i pensieri si succedono molto rapidamente, ma tali sintomi compaiono per pochi giorni o settimane.

Disturbo Bipolare: esiste una cura?

Nel Disturbo Bipolare, la transizione da una fase all’altra è talvolta rapida ed immediata, ma può anche essere intervallata da un periodo di umore normale. Ciò che sorge spontaneo chiedersi è: si può guarire dal DB? Ad oggi non esiste una cura definitiva per questa patologia. Tuttavia, la farmacoterapia risulta essere un ottimo alleata nel trattamento di questi disturbi, qualsiasi sia la sua gravità. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che, ai fini di una maggiore stabilità dell’umore, è importante associare ad un trattamento  farmacologico una psicoterapia.

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