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lunedì 15 settembre 2014

Migranti, Amnesty: nuovi naufragi nel Mediterraneo evidenziano necessità azione Ue


I leader europei devono impegnarsi maggiormente per mettere a disposizione dei migranti e dei rifugiati vie sicure e legali per accedere alla protezione internazionale nell'Unione europea. È quanto ha dichiarato oggi Amnesty International dopo l'ultimo naufragio, al largo delle coste libiche, di un'imbarcazione diretta verso l'Italia.

"La risposta degli stati membri dell'Unione europea alla crisi dei rifugiati nel Medio Oriente e nell'Africa del Nord è stata vergognosa" – ha dichiarato John Dalhuisen, direttore del Programma Europa e Asia Centrale di Amnesty International. "Il crescente numero di morti nel mar Mediterraneo testimonia l'inefficacia delle attuali politiche e prassi europee in tema di asilo e immigrazione".

"I leader europei vogliono impedire alle persone di giungere in Europa ad ogni costo, costringendo gente disperata a intraprendere viaggi sempre più pericolosi" – ha aggiunto Dalhuisen.

"I paesi europei hanno messo a disposizione un numero misero di posti per il reinsediamento di rifugiati in fuga da conflitti come quello siriano. Un deciso aumento di tale disponibilità potrebbe offrire una speranza di vita ai rifugiati e ridurre il numero di coloro che sono costretti a intraprendere traversate rischiose" – ha sottolineato Dalhuisen.

"I leader europei non intendono istituire vie sicure e legali per consentire ai migranti e ai rifugiati di raggiungere l'Europa. Fino a quando manterranno questa posizione, vite umane continueranno a venir perse in mare" – ha concluso Dalhuisen.

La marina militare libica ha dichiarato di aver soccorso 36 persone dopo che la scorsa notte un'imbarcazione con a bordo 250 rifugiati e migranti è affondata nei pressi di Tajoura, a est di Tripoli.

Altre due imbarcazioni risultano essere affondate negli ultimi giorni nel Mediterraneo centrale, con diverse centinaia di persone annegate.

L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha dichiarato che nel corso del 2014 oltre 2500 persone sono annegate o scomparse nel tentativo di attraversare il Mediterraneo.

Il peggioramento delle condizioni di sicurezza e gli scontri tra le milizie in Libia, il principale punto di partenza per l'Europa, hanno comportato l'aumento del numero di migranti e rifugiati in cerca di una via d'uscita dal paese.

Amnesty International chiede ai leader dell'Unione europea di garantire vie sicure e legali d'accesso all'Europa per i rifugiati che cercano di raggiungere i suoi confini, attraverso il reinsediamento, i programmi di ammissione umanitaria e la semplificazione dei ricongiungimenti familiari.

Nel corso di settembre, Amnesty International renderà pubblico un nuovo rapporto sulle pericolose traversate dalla Libia verso l'Italia.

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