Gaza, Save the Children: la comunità internazionale deve fermare questa guerra contro i bambini
Ogni ora ucciso 1 bambino palestinese; 116.000 necessitano di sostegno psicologico.
90 scuole danneggiate.
Save the Children sta portando aiuti ad ospedali e cliniche e supporto psicologico ai minori
E' possibile sostenere il suo intervento a Gaza e nel Sud di Israele con una donazione al link http://www.savethechildren.it/gazasudisraele
Negli ultimi due giorni ogni ora è stato ucciso un bambino palestinese. Lo scioccante numero di bambini uccisi, feriti o sfollati a Gaza, esige un'inequivocabile risposta internazionale per fermare il bagno di sangue, dichiara Save the Children, l'Organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti.
Intere famiglie sono state cancellate in pochi secondi dopo che le loro case erano diventate bersaglio militare. In tre settimane di offensiva militare almeno 70.000 bambini sono stati costretti ad abbandonare le loro abitazioni insieme ai familiari. Il numero di coloro che hanno bisogno di un immediato supporto psicologico specialistico è salito a oltre 116.000 bambini. In Israele, i minori continuano a fare i conti con il terrore causato dal lancio indiscriminato di razzi.
Lo staff di Save the Children e i partner locali dell'organizzazione, a Gaza, stanno operando sotto il fuoco per distribuire medicine salvavita e soccorrere le famiglie sfollate fornendo loro materassi, teli e coperte, kit igienici e per la cura dei bambini più piccoli, ma i bisogni sono enormi. Il cibo per i bambini è scarsissimo, il che accresce l'enorme stress nelle mamme. I dottori stanno assistendo a un aumento esponenziale di parti prematuri.
"Stiamo vedendo molti parti pre-termine che sono dovuti alla paura e allo stress psicologico causato dall'offensiva militare", dichiara il Dott. Yousif Al Swaiti Direttore di Al Awda Hospital, partner di Save the Children e il cui staff ha lavorato per 1.000 ore in più, rispetto al normale orario di lavoro, per fare fronte al continuo afflusso di pazienti. "Il numero di nascite premature al giorno è duplicato, in confronto ai tassi medi giornalieri prima dell'escalation di violenza."
Il Dott. Raed Sabbah, Direttore dell'Union of Health Work Committees, sottolinea come le scuole che stanno ospitando migliaia di persone sfollate, debbano fronteggiare una grave penuria di acqua e che le famiglie stanno lottando per trovare del cibo per i neonati e i bambini.
Sono stati colpiti ospedali, cliniche e strutture sanitarie e almeno 90 scuole sono state danneggiate.
Save the Children sta portando avanti il suo intervento di soccorso per assicurare acqua alle famiglie sfollate, rimettere in sesto fonti idriche fondamentali e scuole. Sta inoltre implementando gli interventi di supporto psicologico per i bambini. Dal momento che le strutture civili continuano ad essere sotto attacco, è necessario che tutte le parti smettano immediatamente di colpire o utilizzare infrastrutture civili per altri scopi che non siano civili.
Ma Gaza ha bisogno di molto più di tale risposta.
"Ad ogni esplosione abbiamo visto svanire anni di lavoro, sia che si trattasse di infrastrutture civili che del benessere emotivo di bambini di cui ci occupavamo già prima dell'escalation di violenze", dice David Hassel di Save the Children. "Non è mai proporzionato attaccare scuole e ospedali quando così tanti civili non sanno dove andare. Nessuna delle parti in conflitto dovrebbe utilizzare tali strutture a scopo militare. Deploriamo l'uso della forza che abbiamo visto in questi giorni".
"La gente di Gaza e di Israele ci dice che le cose non potranno tornare come erano prima di queste violenze. Siamo a un punto di non ritorno".
Save the Children fa appello alla comunità internazionale affinché risponda alla guerra in corso contro i bambini mettendo in campo tutta la sua forza diplomatica per ottenere un immediato fine del blocco a Gaza e un accordo fra le parti in conflitto con misure di lungo periodo che fermino questa assurda spirale di violenze, compreso il blocco.
"Se la comunità internazionale non agisce ora, questa guerra montante contro i bambini a Gaza, infesterà per sempre la vita delle nostre giovani generazioni", conclude David Hassell.
Per sostenere l'intervento di Save the Children a Gaza e nel Sud di Israele, si può donare al seguente link:
http://www.savethechildren.it/gazasudisraele
Ogni ora ucciso 1 bambino palestinese; 116.000 necessitano di sostegno psicologico.
90 scuole danneggiate.
Save the Children sta portando aiuti ad ospedali e cliniche e supporto psicologico ai minori
E' possibile sostenere il suo intervento a Gaza e nel Sud di Israele con una donazione al link http://www.savethechildren.it/gazasudisraele
Negli ultimi due giorni ogni ora è stato ucciso un bambino palestinese. Lo scioccante numero di bambini uccisi, feriti o sfollati a Gaza, esige un'inequivocabile risposta internazionale per fermare il bagno di sangue, dichiara Save the Children, l'Organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti.
Intere famiglie sono state cancellate in pochi secondi dopo che le loro case erano diventate bersaglio militare. In tre settimane di offensiva militare almeno 70.000 bambini sono stati costretti ad abbandonare le loro abitazioni insieme ai familiari. Il numero di coloro che hanno bisogno di un immediato supporto psicologico specialistico è salito a oltre 116.000 bambini. In Israele, i minori continuano a fare i conti con il terrore causato dal lancio indiscriminato di razzi.
Lo staff di Save the Children e i partner locali dell'organizzazione, a Gaza, stanno operando sotto il fuoco per distribuire medicine salvavita e soccorrere le famiglie sfollate fornendo loro materassi, teli e coperte, kit igienici e per la cura dei bambini più piccoli, ma i bisogni sono enormi. Il cibo per i bambini è scarsissimo, il che accresce l'enorme stress nelle mamme. I dottori stanno assistendo a un aumento esponenziale di parti prematuri.
"Stiamo vedendo molti parti pre-termine che sono dovuti alla paura e allo stress psicologico causato dall'offensiva militare", dichiara il Dott. Yousif Al Swaiti Direttore di Al Awda Hospital, partner di Save the Children e il cui staff ha lavorato per 1.000 ore in più, rispetto al normale orario di lavoro, per fare fronte al continuo afflusso di pazienti. "Il numero di nascite premature al giorno è duplicato, in confronto ai tassi medi giornalieri prima dell'escalation di violenza."
Il Dott. Raed Sabbah, Direttore dell'Union of Health Work Committees, sottolinea come le scuole che stanno ospitando migliaia di persone sfollate, debbano fronteggiare una grave penuria di acqua e che le famiglie stanno lottando per trovare del cibo per i neonati e i bambini.
Sono stati colpiti ospedali, cliniche e strutture sanitarie e almeno 90 scuole sono state danneggiate.
Save the Children sta portando avanti il suo intervento di soccorso per assicurare acqua alle famiglie sfollate, rimettere in sesto fonti idriche fondamentali e scuole. Sta inoltre implementando gli interventi di supporto psicologico per i bambini. Dal momento che le strutture civili continuano ad essere sotto attacco, è necessario che tutte le parti smettano immediatamente di colpire o utilizzare infrastrutture civili per altri scopi che non siano civili.
Ma Gaza ha bisogno di molto più di tale risposta.
"Ad ogni esplosione abbiamo visto svanire anni di lavoro, sia che si trattasse di infrastrutture civili che del benessere emotivo di bambini di cui ci occupavamo già prima dell'escalation di violenze", dice David Hassel di Save the Children. "Non è mai proporzionato attaccare scuole e ospedali quando così tanti civili non sanno dove andare. Nessuna delle parti in conflitto dovrebbe utilizzare tali strutture a scopo militare. Deploriamo l'uso della forza che abbiamo visto in questi giorni".
"La gente di Gaza e di Israele ci dice che le cose non potranno tornare come erano prima di queste violenze. Siamo a un punto di non ritorno".
Save the Children fa appello alla comunità internazionale affinché risponda alla guerra in corso contro i bambini mettendo in campo tutta la sua forza diplomatica per ottenere un immediato fine del blocco a Gaza e un accordo fra le parti in conflitto con misure di lungo periodo che fermino questa assurda spirale di violenze, compreso il blocco.
"Se la comunità internazionale non agisce ora, questa guerra montante contro i bambini a Gaza, infesterà per sempre la vita delle nostre giovani generazioni", conclude David Hassell.
Per sostenere l'intervento di Save the Children a Gaza e nel Sud di Israele, si può donare al seguente link:
http://www.savethechildren.it/gazasudisraele
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