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martedì 20 maggio 2014

Scuola di psicoterapia cognitiva: come riconoscere un buon istituto

Se hai deciso di continuare la tua formazione in una scuola di psicoterapia cognitiva, ecco alcuni elementi che ti aiuteranno nella scelta di un buon istituto. Prima di iscriversi presso una qualsiasi scuola è necessario assicurarsi che quest’ultima sia accreditata al MIUR, il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e che possa essere in grado di fornirti l’abilitazione all’esercizio della professione di psicoterapeuta secondo quanto stabilito dell’Art. 3 della legge 56/89.
E’ possibile scegliere tra varie scuole di proco terapia, ognuna delle quali si differenzia per l’indirizzo teorico a cui fanno riferimento: se hai scelto un istituto che si fonda sul cognitivismo andrai incontro una formazione che si basa sui principi del cognitivismo clinico e sulla terapia cognitivo comportamentali. La psicoterapia cognitivo comportamentale si propone di curare i disturbi dell’ansia e dell’umore, sostenendo una relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti e aiutando un soggetto ad individuare i pensieri ricorrenti e i timori che portano ad un’errata interpretazione della realtà superandoli gradualmente.

Perché scegliere una scuola di psicoterapia cognitiva?

Ecco alcune ragioni per cui scegliere una scuola dipsicoterapia fondata sul cognitivismo comportamentale:
·         Si basa su teorie scientificamente fondate: numerosi studi hanno mostrato che i metodi cognitivo-comportamentali hanno portato al raggiungimento di risultati raggiungibile in breve tempo e molto più duraturi rispetto ad altri trattamenti.
·         Si pone degli obiettivi concreti: il paziente guidato dallo psicoterapeuta stabilisce degli obiettivi da raggiungere nel corso delle sedute. Entrambe le parti sono impegnate nell’identificazione delle cause dei problemi emotivi e comportamentali che affollano la mente del soggetto, proprio per questo si tratta di una terapia collaborativa.

·         E’ una terapia a breve termine: la durata della terapia solitamente oscilla dai quattro ai dodici mesi e soltanto nei casi più gravi il periodo di cura verrà prolungato. 

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