Convegno al Senato in occasione della Giornata Nazionale dedicata al contrasto del fenomeno
APPELLO DI TELEFONO AZZURRO PER RAFFORZARE LA GUERRA ALLA PEDOFILIA
"Usciamo dal silenzio": e le città italiane si illuminano di azzurro
ROMA, 5 maggio 2014 - In Europa un bambino su cinque è vittima di abusi sessuali: questa la stima che il Consiglio d'Europa fa di un fenomeno che sta sempre più assumendo caratteristiche preoccupanti, soprattutto a causa delle nuove tecnologie informatiche che agevolano i rapporti tra adulti – che spesso si nascondono dietro false identità - e bambini. In Italia i casi di abuso sessuale e pedofilia denunciati all'autorità giudiziaria, secondo i dati Istat, sono stati un migliaio circa nel 2012. Telefono Azzurro, l'associazione che da più di 27 anni si è schierata a difesa dei diritti di bambini e adolescenti, lo scorso anno ha gestito attraverso le sue linee telefoniche e le chat su internet più di 240 casi (in media il 4% sul totale dei casi gestiti).
Questo quadro, che rappresenta solo la punta dell'iceberg, vista l' omertà che circonda la maggioranza degli abusi, molto spesso consumati all'interno stesso della famiglia, è emerso con chiarezza al convegno che Telefono Azzurro ha organizzato in occasione della Giornata Nazionale di lotta alla pedofilia e alla pedopornografia, svoltosi nella Sala Capitolare del Senato. Dopo l'introduzione del Presidente dell'associazione Ernesto Caffo e un saluto del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Ivan Scalfarotto, nutrita è stata la partecipazione di parlamentari, magistrati, esperti internazionali, gestori ed operatori del mondo ITC, rappresentanti delle forze dell'ordine, dei ministeri e delle Agenzie interessate al problema.
Il dibattito ha messo in evidenza soprattutto un dato: il fenomeno è decisamente sottostimato o meglio, sottovalutato. Maud de Boer Buquicchio, presidente di Missing Children Europe, ha confermato come la maggior parte degli abusi sessuali sui minori avvenga all'interno delle mura domestiche. E purtroppo, negli ultimi tempi, agli abusi in territorio italiano e attraverso il web si è aggiunta un'altra inquietante manifestazione: quella del turismo sessuale. Solo in Italia, secondo gli ultimi dati, sarebbero oltre 80 mila le persone che partono ogni anno per un viaggio alla ricerca di rapporti sessuali con minorenni: il 60% sono occasionali, il 35% abituali e il 5% pedofili.
La legislazione italiana in materia di contrasto agli abusi su minori, in realtà, è abbastanza all'avanguardia, se vista in rapporto a quel che avviene a livello internazionale: anche se una parte delle direttive del Parlamento europeo (come ha sottolineato il procuratore aggiunto del Tribunale Ordinario di Milano Pietro Forno) rimane ancora inattuata. In Parlamento sono stati presentati vari progetti di legge (già domani di abusi si parla alla Camera, discutendo una mozione presentata dall'on. Vanna Iori del Pd): in proposito la sen. Elena Ferrara (PD) ha evidenziato come l'azione e le proposte di Telefono Azzurro siano state preziose per la predisposizione dei provvedimenti di legge ad esempio sul cyberbullismo.
E se la sen. Bonfrisco (FI) ha lanciato un appello ai ragazzi perché siano loro stessi sentinelle attive di quel che accade su internet, l'europarlamentare Silvia Costa si meraviglia che la Giornata contro la pedofilia non sia ancora stata indetta a livello europeo. Il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, si è detto preoccupato per l'abbassamento del livello di attenzione prestato al fenomeno, mentre la vicepresidente della Commissione bicamerale per l'infanzia, Rosetta Enza Blundo (senatrice del M5S), ha annunciato che il suo Gruppo intende presentare una proposta per evitare che ai pedofili siano concessi gli arresti domiciliari.
Secondo Maria Monteleone, Procuratore aggiunto del Tribunale Ordinario di Roma, il fenomeno della prostituzione minorile è in sicuro, documentato aumento, facilitato soprattutto dalla rete. Inoltre, ha richiamato a maggiore responsabilità il ruolo dei media che spesso, come avvenuto nei recenti casi di cronaca di Roma, procurano danni gravissimi, anche psicologici, sulle minori.
Un videomessaggio di Ernie Allen (presidente dell'ICMEC, International Center for Missing and Exploited Children) ha richiamato all'attenzione sulla necessità di trovare nuove tecnologie capaci di arginare il fenomeno sulla rete, sviluppando insieme alle aziende ITC (come ha ricordato anche Marco Carruba di Microsoft Italia) sistemi automatici di riconoscimento di immagini per aiutare le indagini. E se il ruolo dei social rappresenta oggi un'occasione per la crescita psico-attitudinale dei giovani, occorre però (come ha sottolineato Laura Bononcini di Facbook) che siano gli stessi utilizzatori della rete, gli stessi ragazzi - ma ancor più i genitori che debbono adeguare le proprie conoscenze alle nuove tecnologie - a segnalare i problemi e a proporre contromisure facilmente fruibili. Anche perché, hanno evidenziato gli esperti di Telecom (Roberto Masotti e Giovanni Iodice) le autostrade digitali rappresentano una risorsa: occorre però, come nelle autostrade reali, prendere gli opportuni accorgimenti per evitare incidenti ed essere travolti.
Conclusione della giornata di studio, un appello che Telefono Azzurro rivolge al Governo e a tutte le forze politiche quale contributo al dibattito che già domani, come annunciato, si svolgerà sul tema della pedofilia. Articolato in dieci punti, il documento sostiene in particolare la necessità di una maggiore formazione di tutto il personale coinvolto nella gestione della violenza sui minori; quella che le agenzie e le aziende del settore informatico debbano adottare iniziative di contrasto all'adescamento on line; l'opportunità di aumentare le risorse economiche destinate a combattere pedofilia e pedopornografia, evitando ulteriori tagli che comprometterebbero una efficace azione di contrasto.
Un segnale di attenzione è intanto venuto da numerosi Comuni italiani che in occasione della Giornata Nazionale di lotta alla pedofilia e alla pedopornografia (è stata istituita da una legge del 2009 e ricorre il 5 maggio di ogni anno) hanno illuminato di azzurro, il colore dell'associazione, un monumento cittadino. A partire dal Comune di Roma, che la notte scorsa ha colorato di "Azzurro" il Campidoglio.
APPELLO DI TELEFONO AZZURRO PER RAFFORZARE LA GUERRA ALLA PEDOFILIA
"Usciamo dal silenzio": e le città italiane si illuminano di azzurro
ROMA, 5 maggio 2014 - In Europa un bambino su cinque è vittima di abusi sessuali: questa la stima che il Consiglio d'Europa fa di un fenomeno che sta sempre più assumendo caratteristiche preoccupanti, soprattutto a causa delle nuove tecnologie informatiche che agevolano i rapporti tra adulti – che spesso si nascondono dietro false identità - e bambini. In Italia i casi di abuso sessuale e pedofilia denunciati all'autorità giudiziaria, secondo i dati Istat, sono stati un migliaio circa nel 2012. Telefono Azzurro, l'associazione che da più di 27 anni si è schierata a difesa dei diritti di bambini e adolescenti, lo scorso anno ha gestito attraverso le sue linee telefoniche e le chat su internet più di 240 casi (in media il 4% sul totale dei casi gestiti).
Questo quadro, che rappresenta solo la punta dell'iceberg, vista l' omertà che circonda la maggioranza degli abusi, molto spesso consumati all'interno stesso della famiglia, è emerso con chiarezza al convegno che Telefono Azzurro ha organizzato in occasione della Giornata Nazionale di lotta alla pedofilia e alla pedopornografia, svoltosi nella Sala Capitolare del Senato. Dopo l'introduzione del Presidente dell'associazione Ernesto Caffo e un saluto del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Ivan Scalfarotto, nutrita è stata la partecipazione di parlamentari, magistrati, esperti internazionali, gestori ed operatori del mondo ITC, rappresentanti delle forze dell'ordine, dei ministeri e delle Agenzie interessate al problema.
Il dibattito ha messo in evidenza soprattutto un dato: il fenomeno è decisamente sottostimato o meglio, sottovalutato. Maud de Boer Buquicchio, presidente di Missing Children Europe, ha confermato come la maggior parte degli abusi sessuali sui minori avvenga all'interno delle mura domestiche. E purtroppo, negli ultimi tempi, agli abusi in territorio italiano e attraverso il web si è aggiunta un'altra inquietante manifestazione: quella del turismo sessuale. Solo in Italia, secondo gli ultimi dati, sarebbero oltre 80 mila le persone che partono ogni anno per un viaggio alla ricerca di rapporti sessuali con minorenni: il 60% sono occasionali, il 35% abituali e il 5% pedofili.
La legislazione italiana in materia di contrasto agli abusi su minori, in realtà, è abbastanza all'avanguardia, se vista in rapporto a quel che avviene a livello internazionale: anche se una parte delle direttive del Parlamento europeo (come ha sottolineato il procuratore aggiunto del Tribunale Ordinario di Milano Pietro Forno) rimane ancora inattuata. In Parlamento sono stati presentati vari progetti di legge (già domani di abusi si parla alla Camera, discutendo una mozione presentata dall'on. Vanna Iori del Pd): in proposito la sen. Elena Ferrara (PD) ha evidenziato come l'azione e le proposte di Telefono Azzurro siano state preziose per la predisposizione dei provvedimenti di legge ad esempio sul cyberbullismo.
E se la sen. Bonfrisco (FI) ha lanciato un appello ai ragazzi perché siano loro stessi sentinelle attive di quel che accade su internet, l'europarlamentare Silvia Costa si meraviglia che la Giornata contro la pedofilia non sia ancora stata indetta a livello europeo. Il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, si è detto preoccupato per l'abbassamento del livello di attenzione prestato al fenomeno, mentre la vicepresidente della Commissione bicamerale per l'infanzia, Rosetta Enza Blundo (senatrice del M5S), ha annunciato che il suo Gruppo intende presentare una proposta per evitare che ai pedofili siano concessi gli arresti domiciliari.
Secondo Maria Monteleone, Procuratore aggiunto del Tribunale Ordinario di Roma, il fenomeno della prostituzione minorile è in sicuro, documentato aumento, facilitato soprattutto dalla rete. Inoltre, ha richiamato a maggiore responsabilità il ruolo dei media che spesso, come avvenuto nei recenti casi di cronaca di Roma, procurano danni gravissimi, anche psicologici, sulle minori.
Un videomessaggio di Ernie Allen (presidente dell'ICMEC, International Center for Missing and Exploited Children) ha richiamato all'attenzione sulla necessità di trovare nuove tecnologie capaci di arginare il fenomeno sulla rete, sviluppando insieme alle aziende ITC (come ha ricordato anche Marco Carruba di Microsoft Italia) sistemi automatici di riconoscimento di immagini per aiutare le indagini. E se il ruolo dei social rappresenta oggi un'occasione per la crescita psico-attitudinale dei giovani, occorre però (come ha sottolineato Laura Bononcini di Facbook) che siano gli stessi utilizzatori della rete, gli stessi ragazzi - ma ancor più i genitori che debbono adeguare le proprie conoscenze alle nuove tecnologie - a segnalare i problemi e a proporre contromisure facilmente fruibili. Anche perché, hanno evidenziato gli esperti di Telecom (Roberto Masotti e Giovanni Iodice) le autostrade digitali rappresentano una risorsa: occorre però, come nelle autostrade reali, prendere gli opportuni accorgimenti per evitare incidenti ed essere travolti.
Conclusione della giornata di studio, un appello che Telefono Azzurro rivolge al Governo e a tutte le forze politiche quale contributo al dibattito che già domani, come annunciato, si svolgerà sul tema della pedofilia. Articolato in dieci punti, il documento sostiene in particolare la necessità di una maggiore formazione di tutto il personale coinvolto nella gestione della violenza sui minori; quella che le agenzie e le aziende del settore informatico debbano adottare iniziative di contrasto all'adescamento on line; l'opportunità di aumentare le risorse economiche destinate a combattere pedofilia e pedopornografia, evitando ulteriori tagli che comprometterebbero una efficace azione di contrasto.
Un segnale di attenzione è intanto venuto da numerosi Comuni italiani che in occasione della Giornata Nazionale di lotta alla pedofilia e alla pedopornografia (è stata istituita da una legge del 2009 e ricorre il 5 maggio di ogni anno) hanno illuminato di azzurro, il colore dell'associazione, un monumento cittadino. A partire dal Comune di Roma, che la notte scorsa ha colorato di "Azzurro" il Campidoglio.
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