INTERSOS continua la distribuzione di beni di prima necessità in Sud Sudan
A una settimana dallo scoppio degli scontri armati in Sud Sudan, INTERSOS continua le attività di distribuzione di beni di prima necessità come coperte, taniche per l'acqua, zanzariere, materassi e sapone in collaborazione con l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, per garantire alle comunità in stato di bisogno l'accesso all'aiuto umanitario.
INTERSOS, attualmente ancora sul campo un team internazionale ridotto per ragioni di sicurezza, inizia oggi insieme ad IOM, la distribuzione di beni di prima necessità a Juba, alla base UNMISS di Tongping. Gli sfollati riceveranno taniche per l'acqua, coperte, sapone, indumenti, zanzariere e kit da cucina. Sempre a Juba, insieme a UNICEF, INTERSOS continua attività di protezione per i minori.
Gli scontri armati, iniziati la sera del 15 dicembre a Juba, hanno gettato il paese ancora una volta nell'insicurezza, aggravando ulteriormente le condizioni della popolazione civile.
Rimane alta l'emergenza legata all'assenza di acqua e latrine e la preoccupazione per i 18.000 sfollati a Bor, nel Jonglei, dove portare assistenza è attualmente impossibile.
INTERSOS chiede alle parti in conflitto la cessazione degli scontri e ogni coinvolgimento di civili, e rinnova l'urgenza di permettere alle organizzazioni umanitarie l'accesso alle comunità in stato di bisogno al momento inaccessibili.
INTERSOS, attualmente ancora sul campo un team internazionale ridotto per ragioni di sicurezza, inizia oggi insieme ad IOM, la distribuzione di beni di prima necessità a Juba, alla base UNMISS di Tongping. Gli sfollati riceveranno taniche per l'acqua, coperte, sapone, indumenti, zanzariere e kit da cucina. Sempre a Juba, insieme a UNICEF, INTERSOS continua attività di protezione per i minori.
Gli scontri armati, iniziati la sera del 15 dicembre a Juba, hanno gettato il paese ancora una volta nell'insicurezza, aggravando ulteriormente le condizioni della popolazione civile.
Rimane alta l'emergenza legata all'assenza di acqua e latrine e la preoccupazione per i 18.000 sfollati a Bor, nel Jonglei, dove portare assistenza è attualmente impossibile.
INTERSOS chiede alle parti in conflitto la cessazione degli scontri e ogni coinvolgimento di civili, e rinnova l'urgenza di permettere alle organizzazioni umanitarie l'accesso alle comunità in stato di bisogno al momento inaccessibili.
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