Assistere ad una rappresntazone di Wagner in Italia è sempre impresa
titanica o nibelungica, occasione da cogliere al volo, come era accaduto
col Tannahauser a Roma alcuni anni fa. L'Olandese Volante viene
rappresentato per la prima volta al bel Teatro Grande di Brescia, in una
versione che sfrutta al massimo l'interazione tra scenografie e
videomaking.
L’Olandese Volante ha debuttato a Dresda il 2 gennaio
1843 ed è considerata dai critici la prima opera in cui Wagner mette
compiutamente a fuoco il proprio personale universo estetico: il tema
romantico dell’eroe maledetto, la redenzione, la fedeltà, la
straordinaria raffigurazione del mondo nordico e leggendario sono tutti
elementi che nella poetica di Wagner torneranno con sempre maggiore
evidenza, ma forse tra i suoi lavori poca altra musica ha il fascino
irruento e glaciale di quella dell’Olandese volante. Per la messa in
scena di questo nuovo allestimento è previsto un cast internazionale: per le voci abbiamo nel ruolo del protagonista lo statunitense Thomas Hall, mentre il soprano russo Elena Nebera è Senta e il basso tedesco Patrick Simper Daland. Con loro si esibiscono Kor-Jan Dusseljee (Erik), Gabriele Mangione (Steuermann) e Nadiya Petrenko (Mary). Per la regia la scelta è caduta sul giovane e talentuoso Federico Grazzini che da diversi anni collabora con il Circuito. L’Orchestra dei Pomeriggi Musicali guidata dal maestro svizzero Roman Brogli-Sacher. La coproduzione di quest’opera coinvolge anche il Teatro Comunale di Bolzano.
. "Wagner la
scrisse inizialmente come atto unico, in contrasto con la tradizione.
Oggi viene però eseguita generalmente in tre atti. Il tema centrale è
(come in altre opere) l'amore incondizionato come strumento per il
raggiungimento della redenzione.
Nella carriera del compositore, questo lavoro segna la prima drastica
presa di distanza dall'opera convenzionale. Le forme chiuse sono quasi
abolite: la melodia procede quasi senza interruzioni, e in essa
compaiono i primi Leitmotive, melodie associate a personaggi, oggetti o concetti astratti. I Leitmotive sono tutti introdotti nell'ouverture."
Rispetto
al Tannhauser di soli tre anni successivo, appare come un'opera
giovanile e acerba, ma non manca di momenti emozionanti, bene espressi
dalla perfetta armonia e affiatamento di tutti gli artisti ed
all'attenta quanto precisa bacchetta del Maestro Brogli-Sacher.
(a cura di Andrea Daz)
recensione http://www.vallesabbianews.it/notizie-it/Olandese-Volante-...con-spinta-valsabbina-26529.html
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