Grande afflusso di pubblico per la mostra in cui è esposta la cucina Spazio Vivo di Snaidero.
Continua a riscuotere grande successo di pubblico la mostra “Counter Space: Design and the Modern Kitchen”, all’interno della quale spicca, quale unica rappresentate delle cucine italiane, la cucina Spazio Vivo di Snaidero. Disegnata nel 1968 dall’Architetto Virgilio Forchiassin, già in quegli anni era stata selezionata per le sue innovative soluzioni stilistiche quale rappresentate del Made in Italy dal Musem of Modern Art (Moma) di New York. A più di 40 anni di distanza gli elementi innovativi di questa cucina sono ancora attuali, a tal punto da venire inseriti all’interno della mostra “Counter Space: Design and the Modern Kitchen”.
Lo conferma la recensione del Time Magazine che la definisce “una cucina dalle profonde implicazioni, in grado di rivoluzionare il modo di vivere lo spazio e le relazioni familiari, grazie alle sue soluzioni innovative”.
La cucina Spazio Vivo, selezionata quale unica rappresentante tra le cucine insieme ad una Frankfurt kitchen degli anni 50, è posta su una pedana rossa rotante che la fa emergere al centro di una delle tre grandi sale dedicate alla mostra ricche di immagini, oggettistica, piccoli elettrodomestici ed utensileria legata all’ambiente cucina. Questa cucina sicuramente per quegli anni rappresentava la grande novità e si può dire che l’innovazione tecnologica e di design potrebbe essere ancora attuale ai giorni nostri: una cucina a blocco multifunzione da porsi al centro della stanza e con la possibilità di aprirsi totalmente con l’utilizzo di cerniere a 360° per ritornare ad essere una cucina lineare. La presenza di Snaidero a questa esposizione testimonia ancora una volta, a livello internazionale, la grande tradizione del marchio, fatta di oltre 65 anni di esperienza, nella quale innovazione e design rappresentano i fattori distintivi di prodotti unici e immediatamente riconoscibili.
Aperta fino alla fine di marzo, l’esposizione esplora la trasformazione novecentesca della cucina, considerata come un barometro dei mutamenti sociali e tecnologici del ventesimo secolo, momento nel quale la cucina è diventata spazio di grande significato simbolico e pratico. Si parte dagli inizi del secolo, quando la cucina aveva una connotazione razionale come una “fabbrica” o un “laboratorio”, passando per gli anni Cinquanta, quando il baricentro dei consumatori si sposta verso la “piacevolezza” della cucina, come dimostrano i coloratissimi Tupperware degli anni ’50 o il collage del 1963 “Still life” di Tom Wesselmann. Ma la realtà della cucina non è solo quella immaginata dai designer, l’elemento umano che la vive la carica alternativamente di nevrosi, frustazioni o di piacevolezze e socialità. Racconterà anche questo la mostra di New York attraverso fotografie, stampe, lavori multimediali e installazioni scultoree che evidenziano come la cucina abbia permeato anche la pratica artistica in virtù di quel valore simbolico che dalla fine degli anni ’60 ha acceso di dibattiti intorno all’economia e alla politica.
Per ulteriori informazioni:
SNAIDERO
www.snaidero.it
0432 952423
patrizia.fabretti@bluwom-milano.com
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