La sfida della convergenza tra i mezzi di comunicazione è un processo irreversibile. La digitalizzazione delle informazioni e l’accelerata espansione delle tecnologie multimediali rendono utilizzabili su più apparecchi, filmati, suoni, testi e applicazioni di ogni genere. Internet , oltre il forte impatto sociale ed economico, ha modificato gli stessi concetti di luogo e tempo. Youtube è l’esempio più emblematico dei vantaggi e dei rischi che l’irruzione del web ha provocato nella società. Si può trovare tanta spazzatura, contenuti discutibili etc..ma una cosa è certa: ha accompagnato la creazione di una architettura di sistema basata sulla messa “in rete”. YouTube Play, la prima Biennale del Video Creativo è l’esempio “benigno” di come la tecnologia possa creare un legame tra gli esseri umani che porti ad una vera e propria creazione di significato, ed in questo processo, rivalutare il contenuto culturale per una sua maggiore conoscenza, fruizione e diffusione. Su 23 mila 358 video provenienti da 91 paesi solo 25 “art video” hanno superato il giudizio severo della prima Biennale del video digitale e sono ora “esposti” al Museo Guggenheim di New York con proiezioni simultanee nelle sedi di Berlino, Bilbao e Venezia. I lavori selezionati includono video realizzati da studenti, video artisti, fotografi, registi, compositori, programmatori di video game, una campionessa di scacchi americana, una compagnia teatrale, un gruppo rock svedese, un gruppo hip-pop sudafricano (Antwoord Die - Side Zef) e un produttore australiano di musica elettronica. Al concorso lanciato online lo scorso anno da YouTube in collaborazione con Guggenheim e Hp, tra i best of troviamo la 25enne americana Lindsay Scoggins con Wonderful Mafia, un pezzo rap abilmente mixato sulle immagini del cartoon Alice nel Paese delle meraviglie; brasiliano Jarbas Agnelli che trasforma in sinfonie le formazioni di uccelli; l’olandese Evelien Lohbeck mentre lavora con notebook, un computer disegnato. O ancora Jerry Levitan con il corto I Met the Walrus costruito sull´intervista fatta a John Lennon nel 1969. Insomma You Tube Play esplora i rapporti tra tecnologia ed arte in uno stile personale e arbitrario certo, ma sicuramente carico di significato che, senza cadere nella facile opzione di artisti glamoure, conduce lo spettatore attraverso un percorso informativo e, allo stesso tempo spettacolare. Youtube è finalmente anche uno “spazio” in cui il pubblico può avventurarsi nella realizzazione di progetti multimediali cogliendo al meglio le potenzialità della tecnologia.
Daniele Memola
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