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venerdì 29 ottobre 2010

Bambini e New Media

Genitori, figli e media: un rapporto in cui vince chi sa dosare regole chiare e dialogo 

Il 72% dei genitori italiani fatica a gestire la relazione dei figli con i media, anche se ormai cellulari e Internet vengono considerati dalla maggioranza un valido supporto per tenersi in contatto e facilitare l'apprendimento dei bambini: i dati emergono dalla ricerca PeopleTerre des Hommes presentata oggi a Milano in occasione della terza edizione del Child Guardian Award.  

La rivoluzione digitale, abbracciata entusiasticamente dai bambini, mette a dura prova i genitori che non sempre hanno la consapevolezza o le competenze per supportare i figli ad un uso responsabile dei media. La ricerca delinea un quadro in cui solo una minoranza di genitori è consapevole dell'importanza di spendere tempo per accompagnare con competenza, regole e dialogo i figli nel mondo dei media che cambia, con nuovi linguaggi, nuove opportunità ma anche nuove insidie, mentre a vari livelli la maggioranza rischia di lasciarli soli, abdicando al proprio ruolo di genitori, con il rischio di rendere più conflittuale il rapporto in famiglia. 

Pur spaesati e incerti di fronte a un contesto che faticano a comprendere e regolare, gran parte dei genitori italiani non dimostra molta voglia di aggiornarsi, demandando spesso alla scuola l'educazione ai media.  

E' questa l'analisi offerta dalla ricerca commissionata a People, società di ricerche di mercato di Milano, da un innovativo gruppo di soggetti messi insieme da Terre des Hommes, organizzazione leader nella protezione dei diritti dell'infanzia: Google, Vodafone e Fondazione Ugo Bordoni 

Al centro della ricerca per la prima volta non solo la relazione tra bambini, "nuovi" (Internet, cellulare, social network e videogiochi), e "vecchi" media (come tv, giornali e radio) ma anche il sempre più complicato ruolo svolto dai genitori in questo rapporto spesso "caldissimo".   

Solo il 18% dei genitori, quelli che la ricerca definisce Esperti, sembrerebbe non solo conoscere le nuove tecnologie ma anche essere disposto a svolgere fino in fondo il proprio ruolo, dosando regole chiare e semplici con il dialogo e la capacità di affiancarsi ai figli.   

Il restante 72% del campione oscilla tra ansia, compiacimento spesso immotivato e un imprudente permissivismo. I più numerosi sono i cosiddetti Ansiosi, ben il 35% degli intervistati, che coscienti di essere impreparati davanti alla continua evoluzione tecnologica si rifugiano in divieti che non solo non sanno argomentare, ma che a volte finiscono per non saper imporre.   

Dai divieti non spiegati al compiacimento, il passo in termini statistici è breve. Il 26% dei genitori italiani, i Compiaciuti, si dimostra orgoglioso del fatto che i figli sappiano utilizzare bene i nuovi media e considera l'esposizione massiccia agli stimoli dei diversi apparecchi elettronici semplicemente come segno di intelligenza e autonomia. Perciò non appare intenzionato a mettere freni alla dieta mediatica dei figli. Chiudono la classifica i Permissivi, il 21% del campione, che finiscono per lasciare ai media il compito di balia.   

"Occorre intervenire al più presto, ricordando ai genitori che proteggere i bambini significa saper dosare regole e dialogo, limiti e capacità di accompagnarli verso una maggiore autonomia", dice Raffaele Salinari, Presidente della Federazione Internazionale Terre des Hommes. "Un ruolo importante lo deve svolgere la scuola, ma sono i media stessi che possono e devono avere un ruolo decisivo nell'accompagnare i genitori alla riconquista della funzione perduta di educatori".   

Impossibile? Forse no, visto che proprio grazie al contributo dei media e della scuola sembra essere stata vinta la battaglia della sicurezza online, che vede genitori e figli sempre più consapevoli dei rischi di adescamento, cyberbullismo e pedofilia. "I grandi sforzi che le aziende più responsabili stanno facendo per assicurare il livello più elevato di sicurezza ai minori che usano i new media sono ben rappresentati dal pool che si è raccolto attorno alla ricerca di People e Terre des Hommes, mostrando grande sensibilità e capacità di visione a lungo termine", conclude Salinari.  

Terre des Hommes da 50 anni è in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall'abuso e dallo sfruttamento e per assicurare a ogni bambino scuola, educazione informale, cure mediche e cibo. Attualmente è presente in 65 paesi con quasi 1.000 progetti a favore dei bambini. La Fondazione Terre des hommes Italia fa parte della Terre des Hommes International Federation, lavora in partnership con ECHO ed è accreditata presso l'Unione Europea, l'ONU e il Ministero degli Esteri italiano. Per informazioni: www.terredeshommes.it  

Milano, 27 ottobre 2010 

Ufficio stampa:

Rossella Panuzzo

                  Ufficio Stampa Terre des Hommes Italia

                  tel. + 39-02 28.97.04.18 – 340 3104927

                  fax. + 39-02 26.11.39.71

www.terredeshommes.it 

Barbara Erba


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