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giovedì 9 settembre 2010

La Carta Europea del Vino Biologico


 

European Organic Wine Carta:

La Carta del vino biologico europeo

 

I produttori biologici europei di vino propongono regole precise per definire

il processo di produzione di vino da uve biologiche da applicare entro il 2010

 

Ci si aspettava che la vendemmia 2010 si sarebbe svolta con l'applicazione delle nuove regole EU per la produzione e l'etichettatura del vino e dei derivati; purtroppo, a causa del mancato accordo a livello politico, così non è stato e lo scorso giugno la commissione Europea si è vista costretta a ritirare la proposta di regolamento comunitario sul vino biologico.

La definizione ufficiale rimane quindi "vino prodotto da uva biologica", e sulle bottiglie non è consentito applicare il logo biologico europeo.

Per superare la paradossale situazione, le organizzazioni biologiche di diversi Paesi europei hanno deciso di lanciare un'iniziativa privata: la Carta Europea del Vino Biologico (CEVinBio), che si basa sulla bozza del regolamento EU (migliorandola) e sui risultati del progetto internazionale di ricerca ORWINE.

La Carta Europea del Vino Biologico (CEVinBio),  consentirà ai produttori biologici di vino di valorizzare al meglio  il proprio rispetto dell'etica di produzione biologica non solo nei campi, ma anche in cantina e fino al bicchiere del consumatore.

Il loro vino non potrà che essere etichettato con la definizione legale di "prodotto da uve di origine biologica", ma potrà recare informazioni sulle pratiche virtuose di trasformazione (abbattimento dei solfiti ecc.).

 

"L'Italia è il principale produttore e esportatore di vino biologico in Europa, dunque l'adesione di FederBio a questa iniziativa – commenta il Presidente di FederBio Paolo Carnemolla -  ha l'obiettivo di rilanciare sia a livello europeo che nazionale l'esigenza di regolamentare quanto prima questo comparto e consentire alle nostre imprese di valorizzare al meglio gli sforzi fatti in questi anni per lavorare secondo i principi del metodo biologico non solo nella vigna ma anche in cantina. Siamo già in forte ritardo rispetto alla concorrenza dei vini biologici del resto del mondo, chiediamo a Governo e Regioni di affiancarci in questa battaglia."

 

Aggiunge Antonio Compagnoni, Rappresentante Italiano in IFOAM EU, International Federation of Organic Agriculture, che raggruppa circa 30 associazioni, tra le quali anche AIAB: "La Carta Europea è un forte segnale dalle maggiori organizzazioni biologiche europee, associate alla Federazione Mondiale del Biologico (IFOAM), rivolto alle istituzioni, al mercato e ai consumatori. E' una dimostrazione concreta di totale adesione ai principi IFOAM del biologico che includono anche quello della Salute, nel rispetto delle giuste aspettative dei consumatori biologici, per creare una comune base di regole condivise dai e per i  produttori. Sono ancor più soddisfatto rilevando il ruolo da protagonisti dell'iniziativa svolto dai soci Ifoam Italiani."

 


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