Si rinnova l’appuntamento con l'arte a Casa Cetus di via Pacinotti.
Ad esporre le proprie opere sarà l'artista Franca Bernardi con una mostra personale dal titolo: “CH2=CHCI ?”
L'inaugurazione si terrà giovedì 22 Aprile 2010 alle ore 19.30 all'interno della location più esclusiva di Cetus, quella di via Pacinotti, ricavata in un ex mulino del 1908: uno spazio che pur nella sua modernità mantiene ancora oggi la sua architettura industriale: in questa sede, tra ambientazioni scenografiche e un arredamento particolare realizzato con mobili di design, il mondo dell’arte e della cultura trovano il palcoscenico ideale per mettersi “in mostra”. Con tale esposizione Cetus conferma il suo intento di valorizzare l’arte visiva in tutte le sue forme.
L'iniziativa, infatti, conferma la particolare attenzione che Cetus rivolge ai vari mezzi di comunicazione per trasmettere la propria filosofia di vivere gli spazi e gli ambienti in modi sempre nuovi e alternativi.
Forme, idee e design si incontrano a Casa Cetus di via Pacinotti per dare spazio alla cultura e all’arte raccontate dai colori e dalle sfumature di Franca Bernardi.
L’esposizione si terrà in via Pacinotti, 63 e sarà aperta al pubblico dal 22 Aprile al 19 Maggio 2010, dal martedì al sabato, dalle ore 9.30 alle ore 13 e dalle 15.30 alle 19.30.
L’ARTISTA
Franca Bernardi nasce a Santhià (Vercelli). A Roma frequenta l’Istituto d’Arte dove entra in contatto con i lavori di importanti artisti dell’avanguardia romana dai quali assorbe il piacere e il senso della ricerca.
Si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti. Dal 1968 al 1998 insegna Discipline Pittoriche all’Istituto d’Arte, poi al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Macerata.
Nel 1981 espone la sua prima personale e durante gli anni di carriera partecipa a numerosissime esposizioni collettive e mostre personali.
La ricerca di Franca Bernardi si colloca nell’ampio territorio della pittura e cerca di rispondere a due contrastanti esigenze della sua personalità: l’una volta all’aspetto gioioso dell’esistenza, che si materializza poi nell’uso di una materia cromatica impetuosa; l’altra più profonda volta al silenzio e alla contemplazione e concretizzata nella necessità di regolare lo sviluppo del colore con una impalcatura geometrica che è struttura portante dell’opera stessa.
“Non più colori a olio ma fiamma ossidrica, reagenti chimici, cromature, ruggine, colorazioni anodiche, alterazioni termiche. Non più tela e telaio ma metallo, materie plastiche, gomme e resine sintetiche”.
(Bruno Munari)
“CH2=CHCI ?”
La sua pittura assume i ritmi e le cadenze di un linguaggio che ha trovato un equilibrio sottile tra l’esibizione della sua struttura visiva e il rimando continuo a flussi emotivi, il tutto regolato da pennellate sempre calibrate, sapienti e sensibili ad ogni sfumatura del sentire così da evidenziare un singolare rapporto dialettico tra colori e forme che rimangono assolutamente dinamici e liberi di agire in maniera spesso diversa e imprevedibile, stimolando la percezione tattile e ottica dello spettatore .
Il senso del colore è sempre definito da una misura percettiva che non si esaurisce mai nel puro piacere delle forme, infatti, le stesure cromatiche sono studiate in stretta relazione con lo spazio, a sottolineare lo sviluppo ritmico e ottenere un risultato di assoluto rigore e purezza plastica.
L’opera è dunque costruita a partire dal colore ma si sviluppa e cresce fino a raggiungere la sua completezza con la sovrapposizione e l’intersecazione di piani differenti per estensione ed origine; è una continua ricerca nei supporti, nelle volumetrie sovrapposte che interagiscono con lo spazio, nelle trasparenze alternate alle opacità del materiale plastico.
Nel lavoro dell’artista l’argomento della pittura astratta è il paesaggio interiore e il suo apparire avviene velando, sovrapponendo e celando; si alternano elementi geometrici, superfici di colore puro e squarci nudi di materia plastica creando “luoghi”emotivi differenti.
Nelle opere su supporto in pvc la trasparenza e la sensualità ovattata del materiale viene spezzata dal corpo e dalla volumetria della pittura…il colore,anima emozionale del quadro, si espande disgiunto dai supporti formali e alla fluida continuità di pennellate, l’artista assegna la funzione di lasciar emergere la qualità emotiva….intrinseca all’atto creativo.
“…Col colore si aggira l’evidenza dei codici, si rovescia le formosità del nostro vedere”
(Claudio Olivieri)
Info: Casa Cetus
via Pacinotti, 63 – Roma
tel. 06 5534241
www.cetus.it
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