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venerdì 19 marzo 2010

Cultura che vai … sepoltura che trovi

[...] L’inumazione e la cremazione ebbero fortune alterne. Sembra sia stato il mitico re di Atene Cecrope (rappresentato come un uomo rettile con corpo da uomo e coda di serpente) figlio della Madre Terra che impose i primi segni di civiltà, come l'abolizione dei sacrifici cruenti, il principio della monogamia e l'uso di seppellire i morti. Successivamente, nei tempi di Omero, coesistevano i due modi di sepoltura: inumazione e cremazione per poi avere una prevalenza di cremazioni. Le urne cinerarie erano solitamente deposte sul terreno, senza alcun riparo, tranne che per i cittadini importanti che meritavano riconoscenza dalla patria. In tal caso le ceneri erano conservate in urne d’oro, d’argento, di bronzo o di pietra lavorata e facevano parte del tempio. Poi all’epoca dei grandi pensatori Platone, Aristotele, Pitagora prevalse di nuovo l’inumazione.
Curiosamente, la legge vietava di bruciare i bambini e questa regola si estese in molti paesi, tanto che passò a far parte delle XII Tavole, il corpo di leggi compilato nel 450 a.C. In quasi tutti i paesi che usavano la cremazione vigeva comunque la regola che i bambini si dovessero sotterrare. I Greci poi passano il loro retaggio culturale ai Romani. [...]

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