Siamo tornati da Gianni Mura. Ci accoglie con il sorriso di sempre. L'occhio cade immancabilmente sull'accessorio che indossa. I colori sembrano più intensi del solito.
“La cravatta ha una sua visualità cromatica”, spiega, “ma, badate, è anche la bella giornata che ne esalta i colori”. Ironico come sempre, Gianni Mura, lui è uno che considera la moda un fatto individuale e, partendo da questa convinzione, crea la camicia su misura a modo suo, con una sorta di demolizione di confini.
Pone i canoni base, ma offre al cliente la possibilità di siglare un design personalizzato. In questo modo, lo stilista trasforma l'assetto della moda in un look in cui ognuno possa riconoscersi. Rivoluzionario, audace, soprattutto geniale.
Ha compreso la potenzialità delle persone e ha posto le basi per coglierne la personalità. Uno studio degno di un minitrattato di psicologia, animato dall'estro dello stilista. E non stiamo esagerando.
Prima di tutto, perché la notorietà se l'è creata a suon di sacrifici come tutti i self-made men.
In secondo luogo, perché i capi dozzinali non fanno per lui. Gianni Mura si è sempre distinto per il buon gusto e per i pezzi unici e ora, a Milano, è considerato un punto di riferimento. Il suo atelier di Via Torino 54 è il ritrovo degli appassionati della moda in tiratura personalizzata.
“La cravatta ha una sua visualità cromatica”, spiega, “ma, badate, è anche la bella giornata che ne esalta i colori”. Ironico come sempre, Gianni Mura, lui è uno che considera la moda un fatto individuale e, partendo da questa convinzione, crea la camicia su misura a modo suo, con una sorta di demolizione di confini.
Pone i canoni base, ma offre al cliente la possibilità di siglare un design personalizzato. In questo modo, lo stilista trasforma l'assetto della moda in un look in cui ognuno possa riconoscersi. Rivoluzionario, audace, soprattutto geniale.
Ha compreso la potenzialità delle persone e ha posto le basi per coglierne la personalità. Uno studio degno di un minitrattato di psicologia, animato dall'estro dello stilista. E non stiamo esagerando.
Prima di tutto, perché la notorietà se l'è creata a suon di sacrifici come tutti i self-made men.
In secondo luogo, perché i capi dozzinali non fanno per lui. Gianni Mura si è sempre distinto per il buon gusto e per i pezzi unici e ora, a Milano, è considerato un punto di riferimento. Il suo atelier di Via Torino 54 è il ritrovo degli appassionati della moda in tiratura personalizzata.
E la cravatta? Chi ama questo accessorio? È il professionista o una persona speciale?
“Speciale sì. Chi porta la cravatta è persona di buon gusto e socievole, ma non esiste una barriera sociale tra uomini che amano vivere la vita senza una sorta di castrazione ideologica. Ciascuno deve esprimere quello che è. Il rango e la professione non dividono. Il professionista e l'operaio che sanno portare la cravatta non si distinguono”
Chi rifiuta la cravatta è anticonformista?
“Penso di no. Qualcuno lo dice semplicemente perché non sa cosa dire. Spesso sono persone sole. Sole nella vita, sole, appunto, tra la gente. Ma l'anticonformismo è un'altra cosa”
Parliamo di cose frivole, di curiosità. Se non abbiamo capito male, lei dice che ognuno veste come merita. È così?
“Si e così è. Ognuno veste come merita. Ne è la riprova che ognuno sceglie per se stesso”
Di chi o di cosa è innamorato Gianni Mura?
“Se innamorato vuole dire amare tutto, dalla famiglia al lavoro alla vita. Si, sono innamorato”
E la droga?
“Assolutamente bandita. Non ho mai avuto bisogno di cercare lo sballo per apprezzare la realtà. Ho sempre avuto l'adrenalina naturale. Anche qui, come per la cravatta, si tratta di avere stile e carattere. Anzi, guardi, le svelo la risposta a una domanda che non mi è mai stata posta: se dovessi paragonarmi a un ballo, sarebbe il rock and roll”
Com'è Gianni Mura caratterialmente?
“Sono trasparente come l'aria. Niente ruoli dark che prevedono lati diversi dalla mia personalità. Ho iniziato da giovane e, oggi, esagerando un po', potrei definirmi maestro. La ricetta? Prima di tutto avere fiducia in se stessi. Sentirsi a proprio agio nel corpo e con ciò che il corpo indossa”
Torniamo alle donne: con chi farebbe una pazzia?
“Beh! Le rigiro la domanda: se una bella ragazza, magari dell'est, fresca di laurea e non solo, le dicesse che ha un biglietto in più per assistere a un balletto in teatro e le chiedesse di accompagnarla, lei sceglierebbe queste o una delle tante avance anonime?”
E sua moglie?
“Mia moglie non si tocca. Per questo non disdegno qualche fugace e prelibato antipasto. Vede, qui c'è scelta su tutti i fronti. Il mio atelier non è frequentato da sfaccendati o persone precarie”
Le amicizie?
“Poche, importanti (per noi) e rigorosamente selezionate da mia moglie. Contano anche le frequentazioni giuste. Con la bella gente che entra nel mio atelier non ci sono problemi. Ma fuori bisogna stare attenti. Si vedono comportamenti strani, lontani dalla nostra cultura, come dice mia moglie, a distanze siderali”
Progetti per il futuro?
“Tanti, tanti, tanti!”
Atelier Gianni Mura
Via Torino 54
20123 Milano - Italy
Tel. +39 02 72010618
giannimura@milanomia.com
http://www.giannimura.it
______________________________
Marco Mancinelli
Gianni Mura Press Office
press.mark@tele2.it
Nessun commento:
Posta un commento