Muoiono giovani in bicicletta
Vecchi e malati allettati
Muoiono malvagi e cattivi
Ma sempre un po’ dopo
Un po’ troppo tardi
per loro
Rispetto alle loro vittime
Muoiono pensieri e parole
ideali e sogni
notti ed aurore
Ma anche incubi
ingoiati dal grande solco
Tra le nuvole
Si disintegra il vecchio ed il nuovo
Si avvicenda il patto scellerato
perverso quanto immensamente bello
In una celebrazione si muore
ed in una celebrazione si nasce
Tra sacro e profano
Sano e malato
Lottando senza speranza
Come automi
E Golem impazziti
Ma allora tu
Maestro di tutti i maestri
Mi sapresti dire
Che senso ha la vita transitoria
Sospesa sull’abisso
Drammaticamente ingannevole
Due volte all’inizio
e due volte dalla fine
il senso del trastullo divino
di un incoercibile errore nella
Bilancia Cosmica
incagliata negli opposti?
Quale senso possiamo dare al mistero
Irresolvibile?
Finiscono muoiono e si fermano
Cuori di cane di scimmia e di maiale
Di uomini
Mentre il grande cuore della vita
Continua a pulsare sempre uguale
Imperterrito e ritmico
Modulato e sincopato
Incomprensibile ed instancabile
Immutabile
imperdonabile
Muoiono disperati e beati
Inconsapevoli albe e tramonti
Fiori reclinano
Crollano montagne
Una sinfonia perenne
Un concerto di bellezza
Un indescrivibile suono
si concentra
nel ruggito del leone mentre
l’enigmatico lamento del muezzin
nel silenzio del deserto
spezza
il monotono mormorio del vento
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