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martedì 3 febbraio 2009

Piano anti-crisi. Bilancio su una politica energetica incerta

Piano anti-crisi. Bilancio su una politica energetica incerta
di Sergio D'Alessandris (presidente Assolterm)

Sono passati due mesi dalla mattina (il 30 novembre) in cui ci siamo svegliati e abbiamo scoperto che il governo aveva inaspettatamente inserito all'interno del cosiddetto pacchetto anti-crisi (D.L. 185/08 - "Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale"), l'art. 29 che introduceva forti tagli alle detrazioni fiscali del 55%.

L'articolo 29, nella sua versione originale, interrompeva, ingiustificatamente e incoerentemente rispetto agli obiettivi stessi del Decreto, quel circolo virtuoso avviato dalla Finanziaria 2007 con l'introduzione delle detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

Per far questo è bastato al governo, da una parte, imporre limiti di spesa complessivi molto contenuti (persino per il 2008, rendendo di fatto il provvedimento retroattivo) e dall'altra dare all'Agenzia delle Entrate il compito di ricevere, vagliare e approvare o respingere le istanze che a lei dovevano essere obbligatoriamente inviate, introducendo, tra l'altro, l' “originale” dispositivo del silenzio-rigetto: trascorsi 30 giorni dalla presentazione della richiesta, la mancanza di comunicazione da parte dell'Agenzia delle Entrate era da interpretarsi come rifiuto dalle domanda stessa.

Un articolo, quindi, che, in un piano che si pone come obiettivo quello di aiutare le famiglie e le imprese, ha gettato invece nell'incertezza un intero settore imprenditoriale che rappresenta sempre di più un sistema produttivo vitale (caratteristica da non trascurare in un periodo di crisi come quello attuale).

Il settore del solare termico ha acquisito nel panorama delle fonti energetiche rinnovabili italiano un peso crescente, in parte per la percezione positiva del prodotto, dovuta ad una reale esigenza di risparmio energetico delle famiglie italiane, in parte per l’incentivo costituito dalla detrazione di imposta che in un momento di crisi finanziaria aiuta l’utente ad effettuare la scelta dell’investimento su questa tecnologia, affidabile, efficiente e, se rapportata ad altre energie rinnovabili, meno costosa e con un rapporto costi-benefici migliore.

Ce lo confermano i numeri. Il mercato italiano del solare termico ha raggiunto nel 2007 il considerevole livello di 231 MWth installati, pari a 330.000 m2, con una crescita rispetto al 2006 del 77% e nel 2008 i 400.000 m2, con un giro d'affari di 400 milioni di euro e un dato occupazionale aggregato di circa 10.000 posti di lavoro.

Assolterm si è quindi sentita in dovere di far sentire la propria voce e di tentare un dialogo con la politica, allo scopo di contribuire alla revisione di ciò che secondo noi c'era di sbagliato nel decreto e di collaborare in modo propositivo prima che il DL fosse convertito in legge. A confermare i nostri dubbi sull'articolo 29 ci sono state anche le critiche manifestate da membri del governo oltre che dell'opposizione.

Se il mese di dicembre è stato il mese della mobilitazione (Assolterm ha organizzato una serie di iniziative singolarmente e in collaborazione con altre associazioni per dare la maggiore visibilità possibile alle questioni in gioco); il mese di gennaio ci ha visti impegnati in azioni di contatto e sensibilizzazione nei confronti delle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera dei Deputati al fine di far giungere e recepire nel provvedimento le critiche che venivano da imprese, associazioni e cittadini.

L'epilogo lo conosciamo tutti e ci conferma la bontà delle nostre richieste. Il nuovo articolo 29 riporta il meccanismo del 55% al dettato della Finanziaria 2008 se non per due sostanziali modifiche. La prima riguarda gli anni in cui è possibile ripartire la detrazione: prima si poteva ripartire in un numero di quote annuali, di pari importo, da 3 a 10, adesso si deve ripartire in 5 anni. La seconda riguarda il monitoraggio delle domande fatto dall'Agenzia delle Entrate alla quale infatti va inviata comunicazione.

Quindi che dire...ci riteniamo soddisfatti? Sì e no!

Sì perché il governo è tornato sui propri passi e ha riconosciuto che era uno sbaglio “manomettere” in questo modo un incentivo che stava funzionando tanto bene.

Sì perché evidentemente la mobilitazione e la comunicazione che con tanta forza ha portato avanti Assolterm ha avuto l'effetto sperato.

No perché molte sono le cose ancora da fare se vogliamo veramente dare impulso alle rinnovabili e al solare termico in particolare. E riteniamo che queste “cose da fare” vadano pianificate in modo che non ci sia più un brutto risveglio per cittadini e imprese come quello del 30 novembre scorso.

L'Italia necessita di una politica energetica a lungo termine e ben definita, pensiamo all'importante esempio del piano energetico stilato dal neo-eletto Presidente degli Stati Uniti, che prevede l'investimento di 150 miliardi di dollari in 10 anni sulle energie rinnovabili e la contestuale creazione di 5 milioni di nuovi posti di lavoro, nonché massicce misure di risparmio energetico. O ancora, a livello europeo, persino il recente “piano anti-crisi” dell'UE, un pacchetto di 200 miliardi di euro, finalizzato a far fronte alla crisi finanziaria globale, parla di “investimenti intelligenti” per la promozione delle tecnologie pulite attraverso un sostegno all'innovazione: tra le altre cose si prevedono finanziamenti per il risparmio energetico negli edifici. Si afferma infatti che investendo nelle infrastrutture e nell'efficienza energetica si mantengono in attività i lavoratori dell'industria edilizia, si risparmia energia e si migliora l'efficienza. Per non parlare del pacchetto Energia e Clima ormai prossimo all'approvazione.

Per quanto riguarda il nostro settore che, torniamo a sottolinearlo, è un settore che crea ricchezza, innovazione e posti di lavoro, e ha tutte le potenzialità per incidere in modo massiccio sulla riduzione del consumo dei combustibili fossili, c'è molto ancora da fare. Noi siamo pronti a lavorare in accordo con il governo al fine di trovare insieme soluzioni e azioni condivise utili a definire una solida ed efficace politica energetica.



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Responsabile Comunicazione: Bartolo Scifo
E-mail: comunicazione@assolterm.it
Web site: www.assolterm.it

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