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martedì 27 gennaio 2009

Supporti di memorizzazione multimediali, ecco le ultime tendenze

L’evoluzione dei supporti multimediali da qualche anno a questa parte non conosce soste. Il mercato è in continua competizione e le aziende alla continua ricerca di nuove tecnologie sempre più all’avanguardia.

L’uso del formato CD, creato già nel 1979, ha ormai da tempo soppiantato il floppy- disc. I CD-ROM di più larga distribuzione hanno una capienza di 80 minuti con una capienza di 700 MB.
Dopo il CD, ad esempio i verbatim -r, è stata la volta del formato DVD, capace di immagazzinare una quantità di dati notevolmente maggiore, 4,7 GB nei più comuni DVD a singolo strato, fino ad un massimo di 17GB nei DVD a due lati e a doppio strato.
Un altro strumento molto utile e oggi diffuso capillarmente sono le chiavette USB. Questo tipo di dispositivi ha una capacità estremamente variabile, attualmente sono in commercio chiavette USB da 16 GB ma ne sono state testate altre da 128Gb. Ne esistono di varie forme e colori e sono meno ingombranti rispetto ai dischi e hanno una maggiore velocità nel trasferimento dei dati.

La novità degli ultimi anni in fatto di supporti multimediali è la creazione di un nuovo tipo di dvd, chiamati High definition DVD ma soprattutto del suo diretto concorrente, il Blu-ray disc (BD).
Questi due nuovi formati promettono di rendere la qualità video sempre più definita e dettagliata, per dare al pubblico un’esperienza sempre più realistica.
Il BD ha una capacità di storaggio dati molto superiore. Grazie all'utilizzo di un laser a luce blu, riesce a contenere fino a 54 GB di dati, quasi 12 volte di più rispetto a un DVD a singolo strato. Anche se questa capacità sembra enorme un disco da 25 GB può contenere a malapena 2 ore di filmato ad alta definizione utilizzando il tradizionale codec MPEG-2. Per questo motivo, oltre all'utilizzo dei dischi a doppio strato (oltre 50 GB), è stato previsto l'impiego di codec più sofisticati come per esempio l'MPEG-4.
Nel luglio 2008 sono stati addirittura annunciati dischi Blu-ray da 400GB con 16 strati ma per ora non sono stati ancora commercializzati.

Ad oggi sembra che la battaglia sia stata vinta dal BD, dato che nel febbraio 2008 visto che Toshiba, titolare dei diritti sullo standard concorrente, ha dichiarato la chiusura del progetto e la dismissione delle attività ad esso legate. In poche parole la fine della produzione di HD DVD.
Una grossa rampa di lancio per la diffusione dei dischi blu-ray è sicuramente la console ps3, che funziona anche come lettore blu-ray, mentre altrimenti sarebbe necessario comprare un lettore blu-ray apposito e probabilmente anche una nuova televisione, dato che è necessario disporre anche di un televisore ad alta definizione per vedere questo formato.
Ciò è un grosso ostacolo alla diffusione su larga scala di questa tecnologia, almeno nei primi tempi.
Ciononostante tutte le case di produzione cinematografiche hanno ormai dichiarato di appoggiare il formato BD e di aver iniziato a far uscire titoli anche in questo formato.
Un altro grosso dubbio su questo formato è se sarà in grado di contenere i costi di produzione e quindi i prezzo di vendita al consumatore finale, come già avviene per supporti di memorizzazione delle console di gioco come ad esempio la supercard ds one.

Per ora sembra che il costo dei dischi sia più o meno lo tesso dei comuni dvd. Il vero problema è che finora le vendite di lettori blu-ray sono molto minori rispetto al previsto. Questo perché secondo il consumatore finale, la qualità dei dvd è già abbastanza buona, il prezzo dei lettori è ancora troppo alto per giustificare il passaggio ad un supporto che non offre benefici così visibili da motivare l’acquisto di un altro lettore e probabilmente di un nuovo televisore. Come dargli torto?

A cura di Michele De Capitani
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