Pagine

giovedì 27 novembre 2008

Scrittura & Scritture a Piulibripiuliberi 2008

Le edizioni Scrittura & Scritture saranno presenti con un proprio stand L06

alla fiera di Piulibripiuliberi 2008,

in programma a Roma Palazzo dei Congressi Eur

dal 5-8 dicembre 2008,

per presentare al pubblico le novità in catalogo.



Maggiori informazioni su:
http://www.scritturascritture.it/

e

http://www.scritturascritture.splinder.com/

Flex Ress, design e… “flexibilità”

Resstende lancia un nuovo sistema avvolgibile progettato da Angelo Furia per interni e per esterni

E’ nato Flex Ress, il nuovo sistema avvolgibile, guidato con cavi in acciaio inox. Da Resstende, leader nel settore della produzione di tende tecniche, arriva un prodotto che unisce massima “flexibilità” e un design raffinato. Due valori essenziali che hanno guidato il progetto firmato da Angelo Furia, responsabile dell’Ufficio Tecnico dell’azienda di Agrate Brianza.
In un momento in cui schermature e coperture diventano una componente fondamentale nell’architettura di edifici e spazi urbani, Flex Ress è la risposta a una duplice esigenza: adattabilità e attenzione ai valori estetici.
Caratterizzato da una staffa a fissaggio modulare in acciaio inox (AISI 304 satinato), il sistema è stato pensato per essere utilizzato in interno e in esterno, con due possibilità per la movimentazione: manuale, tramite argano, oppure motorizzata. Vero punto forza di Flex Ress è la duttilità. Direttamente in cantiere, infatti, si può modificare la distanza del cavo dalla parete e variare la posizione della piastre in base alle superfici di appoggio. Soffitti e pareti inclinate non rappresentano più un ostacolo, al contrario, diventano un elemento con cui architetti e progettisti possono sperimentare la loro creatività. Inoltre, il cilindro porta cavo può ruotare liberamente con gli accessori della linea “L1”, in questo modo è ancora più semplice studiare combinazioni ad effetto.
Dalle linee semplici e essenziali, Flex Ress è curata nei minimi dettagli, in particolare le finiture, come la piastra che è disponibile in ferro zincato e laccato oppure in acciaio inox (AISI 304). Una vera chicca il nuovo tenditore per ancoraggio a pavimento ( in acciaio inox AISI 304 satinato) può essere utilizzato con diversi tipi di tasselli meccanici, resine chimiche e viti per superfici in ferro e in legno.

Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.resstende.com, troverete tante informazioni utili sui suoi prodotti, fra cui tende per esterni, tende per interni e tende da sole.

Contatti:
Layoutweb, Layout Advertisng Group
Public Relation Department
Simona Bonati
e-mail: bonati@layoutweb.it
http://www.layoutweb.it

mercoledì 26 novembre 2008

Da Capri un messaggio ai trafficanti di cuccioli: basta!

Il 29 e 30 novembre, in tutte le piazze d'Italia, la LAV (lega anti vivisezione) ha organizzato una raccolta firme a sostegno di numerose proposte per contrastare il traffico di cuccioli di cani e gatti provenienti dall'Europa dell'Est.

Un appello a cui ha risposto anche Capri al fine di "rompere le scatole ai trafficanti di cuccioli”. Nella storica piazzetta, vero e proprio salotto del mondo, è stato organizzando un presidio LAV al fine di raccogliere consensi, distribuire materiale informativo e sensibilizzare la popolazione nei confronti di questo triste smercio di animali.

Il business dei cuccioli “clandestini” provenienti dall'Est Europa (soprattutto Carlini, Jack Russell, West Highland) rappresenta un vero e proprio affare per i commercianti di animali. Un cucciolo straniero, infatti, vale fino a venti volte in meno del suo corrispettivo italiano e favorisce un giro d’affari annuo stimato in 300 milioni di euro.

Tutto questo a fronte delle terribili sofferenze a cui vanno incontro i cuccioli durante un viaggio infernale che può durare anche 11 ore, stipati nei bagagliai delle auto o nei camion, chiusi in anguste scatole.

Arrivati in Italia, con falsa data di nascita e certificazione dei vaccini, vengono imbottiti di farmaci per risultare in piena salute. Ma un cucciolo su tre, spesso, muore dopo l'acquisto.

Fonte delle informazioni LAV

martedì 18 novembre 2008

Hip hop, musica del nuovo millennio

Successo dopo anni di gavetta nell’underground per i più noti e speculazione da parte degli artisti in declino


Il panorama musicale italiano negli ultimi anni ha subito un cambiamento non indifferente, portando sempre più alla ribalta gli MC e i vari esponenti della scena hip hop italiana, che dopo qualche spiraglio negli anni ’90, ha sempre vissuto in penombra, esprimendosi tra i cunicoli dell’underground.
Ogni volta che ci si affaccia ad un nuovo decennio, si assiste ad un cambiamento più o meno drastico di stili e tendenze musicali, le quali poi ovviamente incidono anche su modi di vivere e vestire. Cambiamenti musicali spesso portati da venti anglo-americani.
Si è passato dagli “urlatori” alla Beat Music dagli anni ’50 ai ’60, a musiche e testi spigolosi nei ’70 dopo le rivolte del ’68, alla musica più elettronica nuovamente meno impegnata degli ‘anni 80 al fritto misto degli anni ’90, dove anche il rap, la dance o il rock più duro si tramutavano in pop music.
Nei primi anni del nuovo millennio dagli U.S.A. arrivano ondate di musica hip hop, le quali invadono le televisioni musicali e le radio di mezzo mondo, Italia compresa. Se in Italia la gente non consumatrice di rap, conosceva a mala pena Puff Daddy o al massimo, nella vesti di attore brillante, Will Smith, grazie al successo del telefilm omonimo, imparerà ad apprezzare gesta e sguardi da gangsta dei vari Jay-Z, Snoop Dogg, 50 cent. Tutta gente poco raccomandabile che con la musica è riuscita ad arricchirsi, facendo conoscere al mondo intero il rap, quest’arte metropolitana della quale hanno usufruito, cavalcando l’onda, anche artisti in declino come Mariah Carey o altri in ascesa come Justin Justin Timberlake o le icone femminili Jennifer Lopez e Madonna. L’unico che forse non si è venduto, ma sicuramente il più venduto, è quel Marshall Bruce Mathers III, noto come Eminem, che, mantenendo sempre il suo irriverente stile, ha preso a schiaffi il mondo, mostrando anche sugli schermi il degrado, la dura realtà dalla quale nascono le parole di questo genere di musica, strumento di rivalsa.
In Italia i discografici, fiutando l’affare, notando il successo 8 Mile nei cinema e la grande affluenza di gente nei locali hip hop, hanno iniziato a guardarsi in giro, pescando qualche talento.
Sono sorti fenomeni musicali, ma direi anche di costume come Fabri Fibra, proveniente già dallo sbalorditivo successo di Mr. Simpatia, secondo album da solista, prodotto e distribuito da un’etichetta indipendente. Le major fiduciose, hanno dunque lanciato anche altri artisti come il bolognese Inoki; Nesli, fratello di Fabri Fibra e Vacca, rappar di Quarto Oggiaro, periferia milanese, anche’egli come Nesli facente parte della crew del rapper marchigiano e presente sul palco ai suoi concerti.
Non saranno paragonabili alle East Coast e alla West Coast statunitensi, ma anche qui in Italia abbiamo diverse fazioni: un’altra, oltre quella succitata, è prettamente milanese, da anni impegnata nell’underground, lanciata ultimamente sul grande mercato dalle major, seppur con successo inferiore all’indiscusso, almeno sul termine di vendite, Fabri Fibra. Le colonne portanti di questa scuola di rappers sono i membri di Club Dogo e Dopo Gang, dalle quali è spiccato al grande pubblico il calabrese Marracash.
Le tematiche sono state rispettate sia da Fibra e company che dal secondo gruppo di rappers nei loro dischi prodotti dalle major, nonostante i fan di Fibra, che ritengono per l’appunto Mr. Simpatia il miglior album dell’artista, e i vari estimatori di hip hop accusino il signor Tarducci di aver cambiato stile per il denaro. Al di là del fatto che se una persona può far soldi con la musica o qualsiasi altra forma d’arte, evitando quindi di andarsi a stressare con un lavoro normale, questa persona non dovrebbe esser denominata come venduta, gli ultimi due dischi di Fabri Fibra sembrano avere un’impronta diversa per il semplice fatto che il beat è stato prodotto da Fish, tra l’altro uno dei miglior produttori musicali di stampo hip hop che si possono trovare in Italia. È normale, dunque, che cambiato dj, cambia beat e se poi il beat risulta essere poco underground, ciò non è un difetto a priori.
I Clud Dogo si sono fatti conoscere al grande pubblico col singolo dal titolo colorito “Mi hanno detto che la vita è una P******, contenuto nell’album “Vile Denaro”. Sound e tematiche rimaste invariate, forse fin troppo. Sicuramente è la politica della loro musica e cercano di improntarsi su un determinato stile, ma alla fine risultano monotematici e snervanti dato che non fanno altro che esaltarsi a gangsta, dimostrandosi più dei bulletti di periferia che dei veri criminali. Dovrebbero illustrare meglio le problematiche dell’ hinterland milanese, piuttosto che fare gli spocchiosi, dicendo che nei loro quartieri si spaccia e si ruba per vivere. A parte il fatto che la droga oggi la vende la gente più insospettabile, magari proprio per arrotondare lo stipendio e non si trova dunque solo in periferia, i quartieri periferici milanesi non sono certo i distretti del Bronx o città del Sudamerica. Sono più rappresentabili come quartieri, una volta dormitori, dove la maggior parte della gente lavora. In passato dormitori, poiché, a quanto pare, supermercati e farmacie e altri servizi oggi non mancano, rispetto a molte periferie del sud Itala. Anzi, molto più pericolosi sono quartieri come Scampia a Napoli o lo Zen a Palermo. L’atteggiamento di certi rappars nelle loro rime, è senz’altro fuori luogo.
Molto meglio la frustrazione, spesso espressa con simpatica irriverenza, di Fabrizio Tarducci, alias Fabri Fibra. Frustrazione vera, di vita vissuta, dunque di pessime situazioni lavorative, ragazze dalla dubbia dignità morale, sconforto derivato dal fatto che la sua musica piace, ma non gli consente di cambiare la vita. Tutto questo c’era nei suoi dischi underground, adesso, in “Tradimento” e ancor di più in “Bugiardo”, ci sono la frustrazione e la rabbia procurate dal degrado morale del mondo del successo. C’è chi lo accusa di fare il verso ad Eminem. Sicuramente come stile nei testi ci avrà preso spunto e ancor più sicuramente nel cambio di voce in alcune sue canzoni, ma resta pur sempre quello che ci sa fare più col microfono in Italia. Abbiamo avuto i cloni di Elvis a Sanremo negli anni ’60, siamo pieni di gente che si crede Vasco e che magari ha anche avuto un discreto successo, seppur sembrano della parodie, perché dovremmo denigrare un’ottima copia? Tra l’altro gli italiani preferiscono comprare ottime copie piuttosto che gli originali.
Di cattivo gusto, parlandone sempre da spettatore esterno, è il presunto riavvicinamento di J. Ax e company all’hip hop. Il signor Aleotti sin da quando faceva rap, si dichiarava estromesso a certe realtà, per non parlare dei Gemelli Diversi che hanno sempre puntato su uno stile pop, poiché dicevano loro stessi nelle varie interviste, che essendo in Italia, il nostro rap dev’essere accompagnato dalla classica musica melodica italiana che viene esportato in tutto il mondo.
E dunque si è visto il dissing fuori luogo dei Gemelli Diversi che si sono sentiti offesi, perché non accettano il fatto che possono non esser graditi da tutta la popolazione terrestre, attaccando, prettamente a scopo pubblicitario, su Youtube, il povero Fibra che aveva osato nominarli, dicendo al mondo che quelli non gli sono simpatici.
Ultimamente si è visto il ritorno di J. Ax, dopo l’imbarazzante album da solista, che comunque ha venduto le sue copie. Ritorno all’hip hop avvenuto con varie collaborazioni con queste gang milanesi, che spesso sembrano ricordare il grande J. Ax di “Così com’è”, “Così mi tieni”, “Non c’è rimedio”.
J.Ax rimane un grande artista, che, insieme all’ormai ripudiato dall’ex Spaghetti Funk, Dj Jad, ha costituito un pezzettino di storia della musica italiana. Grande artisticamente, un po’ meno come uomo si direbbe, a questo punto, ma alla fine siamo uomini e non caporali. Certo, però, se nel DVD la “Riconquista del Forum” si sente un J.Ax, godersi insieme allo spettatore il DVD, sbeffeggiare il rap, poiché non potrà mai dare l’emozioni di un concerto rock, è normale che un appassionato di musica, qualsiasi essa sia, si senta preso per i fondelli. E d’altronde è lo stesso J.Ax, nella canzone “Fattore wow”, cantata con Marracash e l’ MC dei Club Dogo Guè Pequeno, a definirsi un pappone slavo a discapito della musica italiana. Anche il fatto che nelle sue rime, stia continuamente a ribadire i successi che ebbero i suoi dischi, non è che sia da apprezzare, anzi dimostra un atteggiamento infantile, ma forse è l’unico atteggiamento che ci si possa aspettare da chi il successo lo ha colto giovanissimo, senza far vivere in prima persona le difficoltà della vita.
Non si vuol criticare chi cambia percorso musicale, ma chi a seconda dell’aria che tira, ci si improvvisa a fare un certo genere musicale. Ma già si poteva dedurlo, quando nella seconda metà degli anni ’90 andava molto la musica latina e gli Articolo 31 se ne uscirono con “Guapa lopa”. Una coerente incoerenza, la quale procura la nausea se si ascoltano dichiarazioni del tipo “Se l’album va male, faccio il muratore.” Qui nessuno vuole dare giudizi, al massimo si vogliono dare considerazioni. E considerazioni positive andrebbero fatte all’ex rapper Neffa che dimostra come si può cambiare genere, realizzando sempre musica di ottima qualità. Qualsiasi percorso possa intraprendere un uomo nel lavoro, nella vita cerca di sacrificarsi con perseveranza per raggiungere degli obiettivi, cercando di ottenere degli ottimi risultati. E può capitare di ricominciare da zero, ma si riprende per fare meglio di prima. E questo ha fatto Neffa, ha ricominciato da zero, facendo una musica soft-pop, swing, senza cambiare mai, migliorandosi sempre, regalandoci altre perle degne di “Aspettando il sole” e “Non tradire mai” . Ecco, egli è un chiaro esempio di professionalità.
Beh parlare di etica e professionalità al giorno d’oggi risulterebbe come raccontare una barzelletta, a maggior ragione nella discografia e nello show-business, quindi tutto questo è come se non fosse stato detto o, per la precisione, scritto.


Francesco Favia


http://francescofavia.splinder.com/

http://cronachefrancescofavia.splinder.com/

http://youtubemagazine.splinder.com/

lunedì 17 novembre 2008

Lite Varriale-Zenga. Una storica trasmissione sportiva diventa un reality. La cronaca e il punto di vista di Francesco Favia

E’ stato davvero deplorevole il siparietto inscenato da due professionisti del mondo calcistico italiano come Enrico Varriale e Walter Zenga. Spinti da irrefrenabili impulsi, derivati da ripicche di carattere personale, si sono affrontati in diretta su Stadio Sprint la scorsa domenica, scambiandolo per qualche reality show.
“Avrei preferito che lei non avesse parlato di me alle spalle e non avesse fatto apprezzamenti sul mio conto, sulla mia vita privata e sul mio passato di allenatore“. Il giornalista ha contrattaccato: “Lei, Zenga, è stato un grande portiere, che in carriera ha sbagliato poche uscite, questa è un’uscita sbagliata, simile a quella che ci costò il Mondiale del ‘90 nella semifinale contro l’Argentina. Se vuole parlare di calcio, bene“.
Da questo stralcio di lite riportato, si evince l’arroganza di gente come Varriale, gente che soffrendo di mania di onnipotenza, si sente in diritto di criticare un uomo, ferendolo nell’anima, ripescando amari ricordi di una vita dedita allo sport.
Zenga , dal canto suo, ha peccato di alimentare una discussione, che seppur motivata, è, possiamo dire, non eccezionale, nel senso che è normale che due persone possano litigare o avere divergenze di opinioni, ma sicuramente sarebbe stato meglio che dei loro rancori personali se ne fosse parlato in un ambito privato.
Per chi si fosse perso questo “gran pezzo di storia della televisione”, lo spettacolo è disponibile integralmente e ampiamente su Youtube.
La stragrande maggioranza dei commenti sul sito succitato, ma anche nei vari forum sparsi sulla rete, sono di difesa e a favore dell’ex portiere della nazionale. E come non poteva essere così.
Walter Zenga è un uomo che ha dedicato una vita alla sua passione, un calciatore di altri tempi, come pochi oggi se ne vedono. Sicuramente non è un santo, ma la professionalità non gli è mai mancata. In campo ci metteva il cuore, era molto attaccato alla sua tifoseria e per la sua grande passione, la sua voglia di rimanere nell’ambito del calcio giocato, non si è fatto problemi nel far le valigie, lasciare l’Italia, per andar ad allenare in Paesi pieni di problemi di svariata natura come possono essere la Romania e la Serbia-Montenegro.
Il signor, dottor, l’egregio Varriale cosa avrà mai fatto nella sua vita per essere sempre presente sulle reti RAI? La frecciata di Zenga non era necessaria, perché è risaputo che chi lavora in certi contesti, televisivi, giornalistici, non è presumibilmente - come lo potrebbe essere in altri ambiti lavorativi - , ma matematicamente raccomandato da qualche politico o familiare influente.
E tutto questo può importare relativamente ad un lettore, ad un radioascoltatore, ad un telespettatore.
Questa gente, però, che non si è mai sbattuta, - e consentitemi questo termine poco professionale – dovrebbe essere grata al Cielo – o a qualcuno che vive sulla Terra -, lavorare umilmente e non sentirsi il diritto di spadroneggiare, in questo caso in TV. E la televisione, ormai, ha i giorni contati, perché sul web si hanno i veri responsi dalla gente. E se questi professionisti si sentono di fare i gradassi, perché aventi le spalle coperte, beh… dovrebbero ricredersi e pensarci due volte prima di prendere determinati atteggiamenti. Già un presuntuoso e raccomandato pel di carota la gente lo ha fatto fuori, seppur stia tentando una rinascita con una trasmissione tutta sua, concessagli da chissà chi.

Francesco Favia

lunedì 17 novembre 2008 ore 15:15


http://francescofavia.splinder.com/

http://cronachefrancescofavia.splinder.com/

http://youtubemagazine.splinder.com/

E se le prese elettriche ora si occupano anche di risparmio energetico?

Brevettato da SIPRO,'Sistemi Integrati per l'Innovazione di Processo', il 'KIT LIMITATORE DI CARICHI' permette di realizzare un sistema di gestione e di limitazione dei consumi complessivi dell' energia elettrica di casa semplicemente collegando le prese elettriche 'intelligenti' ai principali elettrodomestici di casa.


Sipro, societa' di ricerca e sviluppo attiva dal 1990 e certificata ISO 9001:2000 come laboratorio di sviluppo e come azienda di produzione, progetta, sviluppa ed assembla prodotti e sistemi a tecnologia avanzata per i settori della gestione dell'energia, dell'automazione degli edifici e della sicurezza, della comunicazione 'Machine to Machine' e della geolocalizzazione.


L'attuale situazione del mercato energetico e l'elevato costo dell'energia elettrica hanno reso di fondamentale importanza per l'utente essere in grado di monitorare e gestire i propri consumi casalinghi in modo autonomo, evitando anche gli sprechi di energia, i picchi nei consumi e i sovraccarichi di rete.
Proprio per soddisfare queste necessita' Sipro ha ideato un 'KIT LIMITATORE DI CARICHI', installabile autonomamente dall'utente finale senza bisogno di personale specializzato, in grado di gestire attraverso una logica a priorita' le varie richieste di energia degli elettrodomestici collegati: in questo modo non sara' possibile superare la soglia contrattuale di energia perche' le richieste verranno gestite dal Kit stesso e si eviteranno i distacchi di corrente da parte del proprio fornitore.

Il 'KIT LIMITATORE DI CARICHI' e' composto da una presa 'Master', principale, da collegare all'elettrodomestico che si desidera impostare come prioritario, e da una presa 'Slave', dipendente dalla 'Master', da collegare ad un secondo elettrodomestico.
La presa 'Master', a cui eventualmente possono essere collegate fino ad 8 prese 'Slave' in modo da generare un sistema casalingo completo, realizza di fatto un controllo continuo del prelievo di energia da parte dei dispositivi connessi ed impiega questa informazione per le decisioni di intervento (attivazione e disattivazione delle prese Slave) e per le segnalazioni.

Ma come funziona? Nel momento in cui si verifica una richiesta di energia superiore ad 1kW da parte dell'elettrodomestico scelto come principale, la presa 'Master' disattivera' i carichi secondari, in modo da evitare situazioni di sovraccarico che comporterebbero il distacco della fornitura elettrica.
Quando la richiesta di energia dell'elettrodomestico principale scendera' nuovamente al di sotto di 1 Kw, la presa 'Master' riattivera' automaticamente i carichi delle varie prese 'Slave'.
Impedendo il funzionamento contemporaneo dei due elettrodomestici a cui il kit viene collegato si otterra' inoltre una immediata riduzione dei consumi di picco, e un conseguente risparmio sulla bolletta.



Tutte le informazioni riguardanti dati tecnici, funzioni, messa in opera del sistema e manutenzione sono disponibili sul sito web Sipro.biz .
Dalla home page si accede inoltre all'e-commerce, servizio dedicato alla vendita online dei prodotti SIPRO.



ActionGroup Communication
www.actiongroupcommunication.com
mktg@actiongroupcommunication.com

domenica 16 novembre 2008

SALVATOR SPAGNOLO - Occhi che vedono nel buio

Roma,ECOLOGICA CETUS,Via Gregorio VII 200/206

6 – 25 novembre 2008

Inaugurata a Roma, presso Casa Cetus in via Gregorio VII, 200/206 la prima personale dell'artista Salvator Spagnolo.

Con già alle spalle esperienze italiane e statunitensi di danzatore, coreografo e performer, crea opere di grande forza espressiva per mezzo delle quali lo spettatore può trovare accesso alla propria

dimensione interiore, dentro una realtà di sogno.

Presenta la sua produzione di Opere in prevalenza su base di Catrame con tecniche miste di colore, fusioni di e con una moltitudine di materiali vari combinati opportunamente ed usati con la massima

libertà creativa: ossidi, acrilici, materiali e fibre naturali, materiali di riciclo, materiali plastici, resine.

Il petrolio è un filo conduttore, che lega la gran produzione, che bene rappresenta i tempi in cui viviamo trascorrendo le nostre giornate più sull'asfalto che nelle nostre case. In questa visione il potere creativo è capace di generare elementi e forme che ricostruiscono l'astrazione del corpo urbano, del paesaggio urbano che percorre le nostre arterie.

Sono tutti pezzi unici realizzati generalmente su pannelli di legno con varie misure e forme, con una certa predilezione per le forme allungate verticali o orizzontali.

Le Opere rappresentano una ricerca in costante evoluzione per creare oggetti con una forte espressività materica.

Una mostra affascinante e coinvolgente,visitabile fino al 25 novembre con ingresso libero negli orari di apertura dello showroom (tel.06.39366947).

Per maggiori informazioni: www.cetus.it

Tel. 06/200711