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martedì 27 agosto 2019

CNR: La resilienza del faggio abruzzese

La resilienza del faggio abruzzese

Un team internazionale guidato da due istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Isafom e Iret) ha dimostrato che questi alberi utilizzano riserve di carboidrati immagazzinate sino a cinque anni prima, al fine di riemettere le foglie perse in seguito a una gelata primaverile e riprendere a fotosintetizzare. Le riserve vengono parzialmente ripristinate nel corso della stagione. Una evidenza delle capacità di risposta agli eventi estremi legati al cambiamento climatico. La pubblicazione su New Phytologist

 

La regione mediterranea è tra le più vulnerabili al cambiamento climatico. Temperature più alte nel periodo primaverile possono causare l'anticipo della stagione vegetativa anche in montagna, esponendo ecosistemi quali i boschi di faggio al rischio di danni da gelate tardive primaverili letali per le giovani foglie. È quanto accaduto nel 2016, quando i boschi montani del Centro e Sud Italia, che a causa dell'inverno caldo avevano anticipato la stagione vegetativa di un paio di settimane, sono stati colpiti da una gelata avvenuta tra il 25 ed il 26 aprile. In particolare, nella faggeta abruzzese di Selva Piana (Collelongo, AQ), sito a 1.500 m slm studiato da quasi 30 anni e appartenente alla Rete di ricerche ecologiche di lungo termine Lter–Italia, la temperatura è scesa fino a –6.5°C, causando una completa defoliazione, che ha costretto gli alberi a riformare interamente gemme e foglie ed a ricorrere, per circa due mesi, alle riserve di carbonio per il mantenimento delle attività fisiologiche.

Un team del Consiglio nazionale delle ricerche - Istituto per i sistemi agricoli e forestali del mediterraneo (Cnr-Isafom) e dell'Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri (Cnr-Iret) - in collaborazione con l'Istituto per la biogeochimica del Max-Planck di Jena (Germania), ha stimato l'età media del carbonio che costituiva queste riserve, al fine di determinarne l'origine, attraverso la datazione con radiocarbonio. "Lo studio, pubblicato su New Phytologist, indica che le riserve utilizzate dagli alberi durante il periodo senza foglie sono diventate progressivamente più "vecchie", sino a raggiungere, un mese dopo la gelata, un'età di cinque anni, ossia sono risultate costituite da carbonio fissato attraverso la fotosintesi nel 2011. Inoltre, si è stimato che nel momento subito prima della riemissione delle foglie, le piante studiate utilizzassero riserve 'messe da parte' sino a nove anni prima", sottolinea Ettore D'Andrea, primo autore dello studio.

La datazione eseguita è basata sul "bomb peak", ossia l'aumento della concentrazione di radiocarbonio (C-14) nell'atmosfera dovuto ai test nucleari condotti negli anni '50 e '60, che si è ridotta progressivamente dopo la loro messa al bando. "Questi dati dimostrano per la prima volta che, per sopravvivere a periodi senza apporto di carboidrati da fotosintesi, alberi di faggio completamente defoliati sono in grado di mobilizzare le riserve immagazzinate diversi anni prima. Il contenuto di riserve della faggeta studiata è risultato ristabilito al termine della stagione vegetativa del 2016, confermando la plasticità del faggio agli stress ambientali", prosegue D'Andrea.

Le riserve sono risultate quindi cruciali per la resilienza degli ecosistemi in risposta ad eventi estremi. "È importante proseguire nelle ricerche per valutare se l'aumento di frequenza di fattori di stress (gelate, ondate di calore, siccità) determinato dal cambiamento climatico possa ridurre le capacità di risposta degli ecosistemi, anche per dare indicazioni finalizzate all'adattamento", conclude Giorgio Matteucci, direttore del Cnr-Isafom. La collaborazione con il Max-Planck è stata resa possibile da una borsa di eccellenza per giovani ricercatori del Dipartimento di scienze bioagroalimentari del Cnr assegnata a Negar Rezaie.

 

Roma, 27 agosto 2019

 

Foto allegate: il bosco e gli alberi di faggio nel periodo dello studio. Crediti fotografici: Ettore D'Andrea link garr (vale 15 giorni dalla data odierna)

 

La scheda

Chi: Cnr-Isafom, Cnr-Iret, Max-Planck-Institute for Biogeochemistry (Jena, Germania)

Che cosa: alberi di faggio reagiscono ad una defoliazione completa mobilizzando vecchie riserve di carbonio, D'Andrea, Rezaie et al (2019). Winter's bite: Beech trees survive complete defoliation due to spring late-frost damage by mobilizing old C reserves 



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lunedì 26 agosto 2019

Al GP di Monza come le star: la nuova proposta di KKM Group

AL GRAN PREMIO D'ITALIA COME LE STAR!

Adrenalina, relax e cultura: le proposte per vivere la Formula 1® da protagonisti a Monza

 

Milano, 26 agosto 2019 – A chi è in cerca di un'idea particolare per trascorrere il primo weekend di settembre senza rimpiangere le vacanze estive, KKM Group propone la straordinaria opportunità di vivere da protagonista uno degli eventi in assoluto più glamour e divertenti del calendario sportivo italiano: il Gran Premio di Formula 1® d'Italia, in programma domenica 8 settembre al Monza ENI Circuit.

 

Al bando dunque la tradizionale maratona televisiva domenicale sul divano. Il pacchetto base proposto da KKM Group comprende innanzitutto i biglietti per assistere alle qualifiche del sabato e alla gara della domenica, con posti numerati in tribuna e garanzia di ottima visibilità. Tra una chicane e l'altra, gli ospiti di KKM Group avranno a disposizione un'esclusiva lounge a due passi dal circuito (collegata alle tribune da un comodo servizio navetta) dove potranno rilassarsi, rinfrescarsi e approfittare di caffetteria e lunch a buffet, senza perdersi neanche un momento di quanto accade nella vicina pista grazie ad un collegamento su maxischermi. La lounge, allestita nel cuore del Parco di Monza presso il resort Saint George Premier, offrirà anche un comodo parcheggio interno, in modo tale da evitare quanto più possibile gli spostamenti a piedi.

 

Il pacchetto base, dal 7 al 9 settembre, parte da 950 euro a persona e comprende 2 notti in hotel 4 stelle con prima colazione, accesso libero alla lounge con catering e lunch a buffet, biglietti per qualifiche e gara, transfer e parcheggi. A chi non proviene dalla zona, KKM Group propone un pacchetto a partire da 1.360 euro a persona che include il volo di linea dalle principali città italiane e il noleggio auto per 3 giorni. 

 

LE OPZIONI PER GLI APPASSIONATI

 

Tra le diverse opzioni disponibili per arricchire il soggiorno, trasformando il weekend in un'esperienza decisamente memorabile, KKM Group suggerisce le visite guidate del circuito, l'ingresso nel backstage, la passeggiata nella corsia dei box per assistere agli ultimi preparativi prima della gara e i pass per il Paddock. Non manca l'opportunità di salire sul podio per scattare un selfie con il trofeo e di incontrare Jean Alesi, leggenda vivente della Formula 1®, e altri personaggi del settore.

 

Andrea Cani, presidente KKM Group (foto), dichiara: "Offriamo una gamma completa di opportunità, che spaziano dall'acquisto del solo biglietto fino a proposte esperienziali di più giorni ad alto valore aggiunto. Tutto ciò è reso possibile dalla nostra esclusiva con F1 Experiences® e dalla collaborazione con Roberto Bianchi, responsabile eventi dell'Autodromo di Monza per oltre 20 anni, oggi titolare della società Allsport Management, specializzata nel segmento hospitality. Abbiamo pensato di valorizzare l'evento anche in chiave prettamente turistica, con pacchetti dedicati a chi desidera visitare la città e il territorio di Monza".

 

MONZA: CITTA' RICCA DI TESORI

 

Approfittando della comodità di accesso al circuito e della facilità di parcheggio garantita dalla lounge, gli ospiti potranno cogliere l'occasione del GP per una visita alla vicinissima Villa Reale di Monza, aperta dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 19:00. Costruita per volontà dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria tra il 1777 e il 1780 e progettata dall'architetto Piermarini, la Villa Reale di Monza rappresenta un efficace connubio tra la sobria tradizione lombarda e i fasti della reggia di Caserta. Proprio nei giorni del GP di Italia, la Villa Reale ospiterà "La Ville Lumière", mostra temporanea dedicata a Toulouse Lautrec, uno dei principali esponenti della Belle Époque: una straordinaria collezione di manifesti, litografie, disegni e illustrazioni dedicati alla Parigi di fine Ottocento, in pieno fermento bohémienne.

 

La sera e nei momenti di tempo libero, merita una visita anche il centro storico di Monza, con il Duomo e la Cappella di Teodolinda, decorata da un ciclo di affreschi risalenti alla seconda metà del XV secolo che rappresentano uno dei capolavori del gotico italiano. L'altare della Cappella custodisce la Corona Ferrea, diadema tradizionalmente legato alla Passione di Cristo, rimasto miracolosamente intatto fino ai giorni nostri. Nelle immediate vicinanze si possono ammirare la Torre Longobarda e il Palazzo dell'Arengario, l'antico Palazzo Comunale risalente al XIII secolo. Tutto intorno si dipanano le vie dello shopping, puntellate di caffè dove fermarsi per una pausa, assaggiando il pane dolce di San Gerardo, preparato con zucchero, frutta e miele, e la Michelasc, torta paesana a base di pane raffermo. 

 

AUTODROMO NAZIONALE MONZA ENI CIRCUIT: I NUMERI DEL TEMPIO DELLA VELOCITA'

 

  • 5.793 metri di lunghezza
  • 4 rettilinei nei quali si superano i 350 km/h: tra i circuiti più veloci del Mondiale
  • Record assoluto: 1'19''119 (media di 263,587 km/h) stabilito da Räikkönen nelle qualifiche del 2018
  • Record in gara: 1'21''046 stabilito da Barrichello nel 2004
  • Record assoluto velocità per una monoposto: 372,6 km/h stabilito da Montoya su McLaren motorizzata Mercedes nel 2005

 

LA GARA DEI RECORD

 

  • 88 edizioni disputate dal 1921 al 2018 di cui 69 valevoli per la Formula 1®, dal 1950
  • 83 su 88 edizioni corse all'Autodromo di Monza: non si sono svolte a Monza le gare del 1921 (Montichiari), 1937 (Livorno), 1947 (Milano), 1948 (Torino), 1980 (Imola)
  • TOP vittorie per pilota: M. Schumacher: 5 vittorie, L. Hamilton: 5 vittorie, N. Piquet: 4 vittorie
  • TOP vittorie per costruttore: Ferrari: 18 vittorie, McLaren: 10 vittorie, Mercedes: 7 vittore
  • TOP vittorie per motore: Ferrari: 19 vittorie, Mercedes: 12 vittore, Ford-Cosworth: 8 vittorie
  • TOP podi per pilota: M. Schumacher: 8 podi, L. Hamilton: 7 podi, F. Alonso: 6 podi
  • TOP podi per costruttore: Ferrari: 68 podi, McLaren: 26 podi, Williams: 21 podi
  • TOP podi per motore: Ferrari: 70 podi, Ford-Cosworth: 33 podi, Mercedes: 28 podi

 


KKM Group nasce dall'evoluzione di King Kameha Meha Viaggi, storica agenzia di viaggi di Milano, e offre ai suoi partner una profonda specializzazione nel business travel e nell'organizzazione di viaggi evento. Avvalendosi di un team di professionisti di lunga e collaudata esperienza e di una rete di corrispondenti qualificati, propone soluzioni di viaggio sempre innovative, che regalano ai clienti finali il privilegio di poter fare ciò che amano, a prescindere dal contesto in cui si trovano. Rivenditore ufficiale dei pacchetti F1 Experiences® per l'Italia, KKM Group è presente in tutte le principali occasioni dedicate al jet set italiano ed internazionale. 




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ANTROPOCENE- L'EPOCA UMANA - NELLE SALE DAL 19 SETTEMBRE

Antropocene – L'epoca umana, il film che indaga l'impatto dell'uomo sul pianeta attraverso le straordinarie immagini di Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier ed Edward Burtynskyarriverà nelle sale di tutta Italia il 19 settembre dopo un incredibile accoglienza di pubblico e critica in occasione delle anteprime estive che hanno registrato sold out in tutta Italia. 

Antropocene – L'epoca umana è frutto della collaborazione quadriennale tra il fotografo di fama mondiale Edward Burtynsky e i registi pluripremiati Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier che, combinando arte, cinema, realtà virtuale e ricerca scientifica, documenta i cambiamenti che l'uomo ha impresso sulla terra e testimonia gli effetti delle attività umane sui processi naturali. 

Un progetto straordinario, unico nel suo genere, che prima dell'uscita in sala è stato presentato in anteprima europea al MAST Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia di Bologna all'interno di una mostra multidisciplinare che si propone di documentare l'indelebile impronta umana sulla terra. Terzo capitolo di una trilogia che include Manufactured Landscapes (2009) e Watermark (2013), Antropocene – L'epoca umanatestimonia con un approccio esperienziale e non didattico un momento critico nella storia geologica del pianeta, proponendo una provocatoria e indimenticabile esperienza dell'impatto e della portata della nostra specie. La voce narrante in originale è del Premio Oscar® Alicia Vikander.

Antropocene – L'epoca umana ha vinto il Premio del pubblico all'ultima edizione del Festival CinemAmbiente ed è sostenutodalle più importanti associazioni per la difesa dell'ambiente, nazionali e non, tra cui FRIDAYS FOR FUTURE ITALIA, EXTINCTION REBELLION ITALIA, GREEN PEACE, ASSOCIAZIONE ITALIANA GIOVANI UNESCO, #UNITE4EARTH ed anche MYMOVIES.IT. Media Partners del progetto ALTROCONSUMO e LIFEGATE.

 

Antropocene – L'epoca umana arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 19 settembre 2019 grazie a Fondazione Stensen e Valmyn.



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giovedì 22 agosto 2019

#Cocktailcromia, quest'estate il cocktail viene scelto in base al proprio stato d'animo


#COCKTAILCROMIA, IL NUOVO TREND DELL'ESTATE È SCEGLIERE IL DRINK IN BASE AL PROPRIO STATO D'ANIMO

 

Dal Tropical Bitter al cocktail Mimosa, passando per il Midori Sour: il tipo di drink, adesso, si sceglie in base alla relazione che si instaura tra il colore e il relativo stato d'animo di una persona.

 

"I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni" disse il pittore Pablo Picasso. Dal rosso, che simboleggia carica e passionalità, all'arancione, tipico delle persone solari, passando per il blu, che rappresenta calma e tranquillità. I colori influenzano ogni attimo della vita: da una decisione che si deve prendere, al come vestirsi la mattina prima di andare al lavoro. Inoltre essi possono dire molto, per chi ci crede, sui gusti e le preferenze di una persona, ma anche sul carattere e sullo stato d'animo. E chi l'avrebbe mai detto che, partendo proprio dai colori, si riuscisse anche a decretare il cocktail adatto ad ogni personalità? Da uno Strawberry Bitter per le persone energiche a un Midori Sour per quelle profonde e riflessive: ad ogni stato d'animo ecco il relativo drink.

 

E' quanto emerge da uno studio condotto da Sanbittèr Aperitivo Cool Hunting, osservatorio sulle nuove tendenze in materia di drink e mixability, condotto attraverso un monitoraggio su oltre 150 fonti tra testate, magazine, portali, blog e community lifestyle internazionali e su un pool di 20 tra esperti e cromoterapeuti per collegare a un determinato stato d'animo il relativo cocktail.

 

Nella cromoterapia, disciplina nata nell'antico Egitto grazie al dio Thot, l'utilizzo di diverse tonalità aiuterebbe il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio. Secondo la tradizione ermetica sia gli Egizi che i Greci utilizzavano infatti minerali, pietre, cristalli e unguenti colorati per tale scopo, oltre a dipingere con diversi colori le pareti stesse dei luoghi di cura. Nel 1920, poi, il colonnello indiano Dinshah Pestanji Framji Ghadiali inventò la spettrocromoterapia, una tecnica che prevedeva per qualsiasi tipo di patologia l'utilizzo di luci con colori diversi. Egli, che operò negli Stati Uniti per diversi anni, costruì lo spettrocromo, un macchinario che consisteva in una forte sorgente luminosa davanti alla quale potevano essere inseriti dei filtri colorati.

 

"Il colore influisce in ogni istante della nostra vita – dichiara Sara Cicolani, autrice di diversi libri, fra cui 'Cromoterapia emozionale' e ideatrice del Wellness Coaching e dell'Holistic CoachingTutto intorno a noi è colore, basti pensare al sole che ogni giorno ci illumina e porta luce nelle nostre vite. Dato che il colore influenza notevolmente i nostri stati emotivi, basterebbe poco per vivere sempre con una giusta dose di buon umore, nonostante le mille peripezie che si incontrano. Ci sono poi dei colori che ci aiutano moltissimo a cambiare il nostro stato d'animo, si tratta dei cosiddetti 'colori caldi', che vanno dal giallo, all'oro fino all'arancio. Ce ne sono altri, invece, che aiutano a metterci in contatto con le nostre discordanze emozionali quotidiane, come per esempio il sentirsi un pesce fuor d'acqua (porpora), l'essere scarichi e senza energie (verde luminoso), la frustrazione (arancio chiaro). Tra le tinte più comuni che utilizziamo nella vita quotidiana ci sono sette classici, ma quelle che possono dare una mano dal punto di vista emozionale sono molto di più. La cromoterapia emozionale è accesso ai colori che abbiamo intorno a noi: sta quindi alla persona scegliere quali utilizzare per riuscire nelle piccole-grandi cose di ogni giorno".

La ricercatrice Sally Augustin, in un articolo scritto per Psychologytoday.com, ha parlato degli "effetti sorprendenti" dei colori sulla mente e sull'umore degli esseri umani. La cosa più importante da tenere in considerazione circa le tonalità e le emozioni ad essi collegate sono la saturazione e la luminosità. Il primo termine si riferisce a quanto puro sia un colore: meno è saturo, più è grigiastro. Il secondo, invece, fa riferimento a quanto leggera sia una determinata tinta. Tutte quelle che sono meno sature ma brillanti, come per esempio un verde lucente, sono rilassanti; e le restanti, considerate più sature e meno brillanti, come per esempio il blu zaffiro, sono più energizzanti alla sola vista. I colori, infine, si suddividono in "caldi", come il rosso e l'arancione, e "freddi", tipo il blu e il verde per un motivo ben preciso: quando un individuo si trova in uno spazio con delle pareti a tinte "calde" prova la sensazione che l'ambiente sia più accogliente  rispetto a quella tipica di uno con pareti dipinte con colori "freddi".

 

La teoria esposta dalla Dottoressa Sally Augustin è stata seguita e condivisa anche da una celebrity come Kylie Minogue. Secondo quanto si legge su Scotsman.com, infatti, la cantante, durante un periodo di convalescenza in cui era ricoverata in ospedale, aveva chiesto che le venisse assegnata una camera con le pareti dipinte di rosa. Katy Perry e Jennifer Lopez, invece, hanno dichiarato di fare ricorso alla teoria dei colori, che influenzano lo stato d'animo, per sentirsi più sicure di se stesse e a proprio agio in un determinato contesto.

 

ECCO I COCKTAIL DA BERE IN RELAZIONE AL PROPRIO STATO D'ANIMO

 

Per una persona passionale, piena di energia e che ha sempre voglia di fare qualcosa, annoiandosi nello star ferma, si consiglia un cocktail di colore rosso. Quello ideale è il Caipibitter, realizzato con 8 cl di Sanbittèr Rosso, 2 mandarini cinesi, 2 cl di sciroppo di miele, pistilli di zafferano e del ghiaccio;

 

Alle persone calorose, positive, propositive ed energiche viene attribuito un cocktail di color giallo e, quale miglior scelta se non il celebre Mimosa? 7.5 cl di spumante brut, 7.5 cl di succo d'arancia per dare la giusta carica e, come garnish, una fetta dell'agrume stesso;

 

Secondo uno dei detti più popolari al mondo, il verde è sinonimo di speranza ma, secondo la cromoterapia, si affianca alle persone equilibrate, a cui piace vivere ogni istante intensamente, riflettendo bene sul da farsi. Il drink consigliato è il Midori Sour, preparato con 4.5 cl di liquore Midori, 6 cl di sweet & sour, 3 cl di succo di limone, 3 cl di vodka e, infine, della soda o della gazzosa per allungare il tutto;

 

Per tutti coloro che sono in grado di portare solarità e felicità nelle vite altrui, si consiglia un drink arancione, come per esempio il Tropical Bitter, che si compone con 10 grammi di zenzero fresco, 2 cl di succo di lime, 2 cl di sciroppo di litchees e 10 cl di Sanbittèr Emozioni di Frutta al Passion Fruit;

 

Per le persone che si caratterizzano per calma e tranquillità è consigliato un drink dal colore blu, che porta subito alla mente sensazioni di serenità e di pace come possono essere quelle tipiche di un ambiente marino. Il cocktail perfetto è il Blue Hawaian, realizzato con 8 cl di rum bianco, 4 cl di blu Cura?ao, 15 cl di succo di ananas e 8 cl di latte di cocco.



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martedì 20 agosto 2019

Food: i piatti della cucina povera più diffusi nei ristoranti e dove trovarli

Non si butta via niente: i piatti della cucina povera più diffusi 
nei ristoranti e dove trovarli su TheFork

Milano, agosto 2019 – Il termine "quinto quarto" è poco conosciuto eppure indica qualcosa di ben radicato nella cucina tradizionale del Bel Paese. Indica tutto ciò che fa parte dell'animale, ma non rientra nei quattro tagli principali (anteriori e posteriori): interiora, zampette e ogni altro scarto che risulti commestibile. 

Una volta erano considerate le parti meno nobili, per questo protagoniste di ricette della tradizione popolare. Complice la moda dello street food e la tendenza sempre più diffusa a limitare gli sprechi, molti stanno oggi riscoprendole anche sulle tavole dei ristoranti. Ecco allora i piatti a base di quinto quarto più diffusi nelle carte dei ristoranti e dove trovarli su TheFork, principale app di prenotazione online dei ristoranti.

 

Rigatoni alla Pajata

La pagliata (in dialetto romano "pajata") è il termine con cui si identifica l'intestino tenue del vitellino da latte o del bue. Nella tradizione romana la pajata viene utilizzata in diverse ricette, una delle più famose la vede come protagonista dei rigatoni alla pajata.

Dove provarli: Trattoria Romana da Claudio La Melissa, Roma

 

Lampredotto

Il lampredotto è un famosissimo piatto tipico della cucina fiorentina e si prepara con uno dei quattro stomaci del bovino, l'abomaso. Si tratta di un piatto molto povero della tradizione toscana, oggi consumato anche in versione street food venduto dai cosiddetti "lampredottai".

Dove provarlo: La Vecchia Maniera, Firenze

 

Pane ca' meusa

In italiano "panino con la milza", il pane ca' meusa è un piatto tipico palermitano solitamente consumato come street food. È ormai diventato così diffuso e richiesto da trovarsi anche nei migliori ristoranti.

Dove provarlo: Antica Focacceria San Francesco, Palermo

 

Trippa

Dall'etimologia incerta, forse dal francese, dall'inglese o dal celtico, trippa significa "mucchio" ed è un piatto molto comune nella tradizione romana. La trippa si prepara con diverse parti dello stomaco (non dell'intestino) del bovino.

Dove provarla: Trattoria Del Cordaro, Roma

 

Coratella

La coratella (diminutivo di corata) è il termine con cui si indicano le interiora di animali come agnello, coniglio, polli o galline, quindi di piccole dimensioni (la corata invece indica le interiora di animali di taglia più grande). Anticamente la coratella definiva solo l'insieme di cuore, fegato e polmoni mentre oggi comprende tutte le frattaglie.

Dove provarla: Casa Prati, Roma

 

Lingua

Si tratta di un piatto molto pregiato e si può preparare in molti modi diversi. La lingua di manzo infatti non è associata a nessuna ricetta specifica. Da Quinto Quarto e Dintorni è possibile assaggiare ad esempio la "Lingua Tonnè", cotta a bassa temperatura e servita con salsa tonnata, verdure croccanti e frutto di cappero.

Dove provarla: Quinto quarto e dintorni, Sesto Fiorentino (FI)

 

Torcinelli

I torcinelli cambiano nome a seconda della regione d'appartenenza: gnummareddi, mazzarelle, mugliatielli, abbuoti, abbricchie, mboti, merretti e ne esistono anche altri. Si tratta di involtini a base di interiora di agnello o capretto in budello.

Dove provarli: Il Fornello Pugliese, Montesilvano (PE)


Finanziera

Nato in Piemonte durante il Medioevo - la prima ricetta risale probabilmente al XV secolo - la finanziera è un piatto ancora oggi molto diffuso in questa regione. Chiaramente nei secoli ha subito diverse varianti, ma di base si tratta di un piatto a base di frattaglie.

Dove provarla: La Taverna di Fra' Fiusch, Torino

 

Fegato alla veneziana

Il fegato è uno delle interiora che più comunemente si trasformano in pietanza. In Veneto però questo piatto ha due ingredienti principali: il fegato (la tradizione lo vorrebbe di maiale) e le cipolle, solitamente la bianca di Chioggia.

Dove provarlo: Hostaria Osottoosopra, Venezia

 

Fritto misto alla Piemontese

Come dice il nome, si tratta di un piatto tipico della cucina piemontese. Il fritto misto alla piemontese è un piatto molto antico e ha subito diverse variazioni nel tempo, sempre naturalmente a base di frattaglie.
Dove provarlo:
Porto di Savona, Torino

 

Coda alla vaccinara

La coda alla vaccinara è un piatto tipico della cucina romana il cui ingrediente madre è chiaramente la coda di bovino, che viene stufata e accompagnata con verdure di diverso tipo. Il termine "vaccinara" viene dal luogo d'origine di questo piatto: nato infatti nel rione Regola di Roma, dove abitavano i vaccinari.

Dove provarla: Trattoria da Zacca ar 20, Roma

 

A proposito di TheFork

TheFork, brand di TripAdvisor®, è la piattaforma leader in Europa per le prenotazioni online di ristoranti, con un network di 60.000  ristoranti a livello globale e 21 milioni di visite al mese. La piattaforma opera come "LaFourchette" in Francia e Svizzera, "ElTenedor" in Spagna, "TheFork" in Italia, Belgio, Portogallo, Brasile, Svezia, Danimarca, Australia e Olanda e con l'acquisizione di Restorando, da febbraio 2019, è presente anche in Argentina, Brasile, Messico, Colombia, Cile, Uruguay, Panama e Perù. Inoltre, è attiva anche in inglese come "TheFork .com". TheFork mette in contatto utenti e ristoranti, permettendo ai primi di cercare e prenotare il tavolo online e ai secondi di aumentare le prenotazioni e la fedeltà dei clienti. Attraverso TheFork (sito e app), così come su TripAdvisor, gli utenti possono facilmente selezionare un ristorante in base alle loro preferenze (per esempio localizzazione, tipo di cucina e prezzo medio), consultare le recensioni degli utenti, controllare la disponibilità in tempo reale e prenotare all'istante online. Per i ristoranti, TheFork fornisce un software, TheFork Manager, che consente di ottimizzare le prenotazioni e le operazioni, e di migliorare servizio e ricavi. 

lunedì 12 agosto 2019

Romaest è il primo Centro Commerciale a sbarcare su Alexa

Romaest è il primo Centro Commerciale a sbarcare su Alexa. Obiettivo del progetto legato all'AI (artificial intelligence) di Amazon, è quello di facilitare e consolidare la relazione quotidiana del Centro con i suoi clienti attraverso la skill dell'assistente intelligente di Amazon.

Il progetto, unico nel suo genere nel panorama del Retail Real Estate, rappresenta un'opportunità di contatto innovativa, interattiva e intuitiva per l'utente, oltre a un nuovo modo di vivere l'esperienza online attraverso l'interazione vocale.

ROMAEST È IL PRIMO CENTRO COMMERCIALE SU ALEXA DI AMAZON

Roma, 10 Giugno 2019 – Romaest, centro gestito e ri-commercializzato da Savills sin dalla sua apertura, è il primo Centro Commerciale a sbarcare su Alexa. Obiettivo del progetto legato all'AI (artificial intelligence) di Amazon, è quello di facilitare e consolidare la relazione quotidiana del Centro con i suoi clienti attraverso la skill dell'assistente intelligente di Amazon.

Il progetto, unico nel suo genere nel panorama del Retail Real Estate, rappresenta un'opportunità di contatto innovativa, interattiva e intuitiva per l'utente, oltre a un nuovo modo di vivere l'esperienza online attraverso l'interazione vocale.

"La journey dei nostri visitatori e clienti è decisamente mutata nel tempo ed anche per questo aumenta costantemente l'esigenza di rimanere in contatto con i Centri Commerciali anche mentre si è a casa - dichiara Yashar Deljoye Sabeti, Head of Marketing di Savills – e non solo con i dispositivi ormai classici come smartphone e tablet, ma anche con nuovi mezzi interattivi ed evoluti come gli assistenti vocali, dei quali Alexa è ad oggi leader di mercato. L'approccio di Romaest su Alexa, va oltre il sito web ed i canali social e pone il customer care del mall ad un nuovo livello di sofisticazione ed innovazione tecnologica. In futuro arriveranno nuove ed interessanti integrazioni alla skill in questione, per migliorare ed arricchire ulteriormente l'esperienza dei nostri utenti".

La skill Romaest di Alexa permette da oggi all'utente di chiedere informazioni non solo sui punti vendita interni, sugli orari e sui servizi attivi all'interno del Centro, ma anche sugli eventi in programma, fornendo un servizio di customer care in tempo reale anche da casa, anche tramite lo smartphone. Il dispositivo intelligente è in grado di rispondere alle domande più frequenti dell'utente - "Alexa, che servizi ci sono per bambini?" oppure "Alexa, puoi darmi gli orari del Centro?" -, ma anche a quelle più specifiche come "Alexa, ci sono ristoranti per celiaci?". Un numero di domande destinato a crescere grazie a un ambiente digitale costantemente aggiornato e integrato con gli altri canali di Customer Care, dall'Infopoint ai messaggi Social fino al canale WhatsApp di Romaest e al sito web.

Il progetto è stato realizzato insieme all'agenzia Sowhat, specializzata in digital communication per Centri Commerciali e Retail, con focus su sviluppo e supporto in ambito Social, New Media Marketing e Digital Advertising.

«L'evoluzione dei sistemi di Natural Language Processing – commenta Giordano Dolfi, founder di Sowhat - assieme alla repentina diffusione di dispositivi Alexa e Google Home in milioni di case, rappresenta una e vera e propria rivoluzione che sta delineando nuovi scenari di comunicazione e interazione. Il linguaggio naturale possiede una forza espressiva e, soprattutto, immediata che può essere sfruttata sempre più nelle comunicazioni quotidiane".



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Social: i migliori travel influencer italiani

Social: i migliori travel influencer italiani

 

Dall'indagine svolta da Blogmeter, attraverso la sua Suite integratasvetta il giovane piemontese Mattia Miraglio, seguito da Marco Togni e Francesco Galati

 

Recentemente l'affaire Valentina Privati (l'ex corteggiatrice di Uomini e Donne accusata da un ristoratore di aver tentato di "farsi regalare" una cena in cambio di visibilità sul proprio profilo Instagram) hariacceso un dibattito che da anni circola sui social: come si guadagnano da vivere gli influencerE soprattutto: si può davvero vivere facendo l'influencer? In realtàsecondo le stime dell'ultimo report dell'ONIM – Osservatorio Nazionale di influencer Marketing, soloil 17% di chi esercita l'attività di digital influencingriesce a mantenersi con questo lavoro. Ad oggi, la maggior degli influencer in Italia rientra prevalentemente in una delle seguenti categorie: fashion, lifestyle o travel. Se delle prime due si parla molto spesso, citando nomi quali Chiara Ferragni o Chiara Biasila terza è forse quella meno conosciuta.

La nuova Blogmeter Top 10 indaga proprio questa categoria. Utilizzando i dati provenienti dalla sua SuiteintegrataBlogmeter ha redatto una classifica che incorona i 10 travel influencer italiani che più coinvolgono i propri fan sui social (e sì, abbiamo scoperto che molti hanno trasformato la passione per i viaggi in una professione remunerativa). Prendendo come riferimento temporale il periodo 1° maggio  31 luglio 2019, sono stati analizzati i profili Facebook, InstagramTwitter e YouTube dei principali travel blogger italiani ed è stata creata una classifica ordinata per total engagement.

Il primo posto spetta a Mattia Miraglio, il giovane piemontese che ha trascorso gli ultimi cinque anni della sua vita in viaggio per completare il giro del mondo a piedi. Mattia, che è ritornato nella sua Savigliano a maggio 2019, ha totalizzato un engagement di oltre 1,5 milioni principalmente grazie al suo canale YouTube, dove ha pubblicato i video dei suoi anni in viaggio per permettere ai suoi follower di seguirlo in questa straordinaria impresa.

Seconda posizione per Marco Togni, blogger-youtuber dal 2006, anno in cui inizia a pubblicare video dedicati al Giappone. A seguito del suo trasferimento in questo paese Marco crea GiappoTour in collaborazione con Blueberry Travel, un portale che propone viaggi organizzati proprio in Giappone, senza però mettere da parte la sua passione per la condivisione sui social. Nel trimestre analizzato, infatti, sono 1,1 milioni le interazioni ottenute da Marco, che conta su 315mila follower divisi sui suoi canali social.

Terzo in classifica è Francesco Galati, meglio conosciuto come Il Signor Franz, che conquista il podio grazie a un engagement pari a 776 mila interazioni.Anche Francesco, come Marco Togni, collabora con il tour operator Blueberry Travel oltre che con diversi brand ed enti del turismo che spesso cita nei suoi post Instagram.  

Dal quarto al decimo posto si classificano nell'ordine: Stefano TiozzoAlessandro MarrasThe Cutielicious(Federica Di Nardo), Human Safari (Nicolò Balini), The Globbers (Luca Pezzolo e Ale Zorzin), Vagamondo (Carlo Taglia) e Pensieri in viaggio(Manuela Vitulli).

 

Molti di questi influencer collaborano e sponsorizzano, in modo più o meno spontaneo, brand che operano nel settore turistico, come compagnie aeree (Qatar Airways, Air Italy, Neos Air), enti turistici italiani o europei(Sudtirolo, Svizzera, Rimini, Carrara, Bruxelleseaziende specializzate in viaggi (Alpitour, Booking.com);non mancano citazioni di marchi di abbigliamento (Navigare, Antony Morato, HavaianasFoot Locker) o di prodotti tecnologici (Canon, Nikon, Oppo). 


 

METODOLOGIA:

La Top10 Travel Influencer è stata realizzata a partire da un panel di profili di influencer appartenenti al settore travel. La classifica è ordinata in ordine decrescente per Total Engagement calcolato nel periodo 1° maggio - 31 luglio 2019, sui canali Facebook, Instagram (solo profili business), Twitter e YouTube. L'analisi è stata effettuata utilizzando la piattaforma integrata di social intelligence, Blogmeter Suite.

 

 

Blogmeter, fondata nel 2007, è azienda leader nella social intelligence, specializzata nel fornire soluzioni di social media monitoring e analytics ad agenzie e aziende. Blogmeter offre una Suite integrata di strumenti per scoprire cosa viene detto online su brand, prodotti, servizi e personaggi pubblici; per misurare le performance dei profili aziendali su Facebook, Instagram, Twitter e YouTube e per identificare gli influencer su settori specifici.

 

Nel 2018 Blogmeter ha supportato più di 160 aziende e agenzie realizzando oltre 180 progetti di ricerca.



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