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venerdì 29 agosto 2014

GSF fotovoltaico Puglia: La posizione di Global Solar Fund

Global Solar Fund alla luce delle nuove regole emanate dal Governo in materia di incentivi per l’energia prodotta da fonti rinnovabili, e per il fotovoltaico in particolare, ritiene che questa tecnologie possano avere ancora importanti sviluppi nel nostro Paese. Giuseppe Tammaro, amministratore delegato GSF: “Restiamo fermamente convinti di questa tecnologia e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Per questo intendiamo continuare ad operare in questo Paese”. Global Solar Fund è secondo operatore nel fotovoltaico in Italia per potenza installata, detiene 180 impianti, quasi tutti in Puglia.
Fotovoltaico Italia Global Solar Fund_480
Giuseppe Tammaro, nuovo amministratore delegato di Global Solar Fund, manager con più di 20 anni di esperienza nei servizi finanziari e bancari e nell’automotive, illustra la strategia di GSF alla luce dei nuovi decreti governativi – i cosiddetti “spalma incentivi” – che, attraverso diverse modalità, di fatto allungano i tempi per il rientro degli investimenti.
“Le norme emanate dal Governo - spiega Tammaro – ci costringono a rivedere i budget pluriennali e a ulteriori sforzi per rientrare dagli investimenti fatti negli anni scorsi, ma restiamo fermamente convinti di questa tecnologia e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Per questo intendiamo continuare ad operare in questo Paese”.
Giuseppe Tammaro
“Per i prossimi anni – continua Tammaro – l’obiettivo di GSF è valorizzare la posizione sul mercato italiano e riprendere a investire nel settore delle rinnovabili in Italia, non solo nell’energia solare. Riteniamo che le nuove norme varate dal Governo ci rendano le cose più complicate, ma non ci impediscono di guardare avanti con ottimismo. Adotteremo, come abbiamo fatto fino ad oggi, la strategia di essere presenti in tutte la fasi della filiera. Questo ci permette di ottimizzare gli investimenti e costruire un business solido e duraturo”.
Questo approccio è pienamente condiviso da Suntech, il produttore cinese di pannelli fotovoltaici, che detiene la proprietà di GSF, e che punta oggi proprio nello sviluppo del fondo in Italia, dopo i problemi sorti negli anni scorsi, per un suo rilancio a livello internazionale.
GSF logo
Global Solar Fund (GSF) fa capo a un Fondo di Investimento industriale co attivo fin dal 2008 nel settore dell’energia prodotta da impianti solari fotovoltaici, che si riferisce per l’88% del suo capitale a Suntech, colosso cinese della produzione di pannelli fotovoltaici, e per il 12% a Shi Zhengrong, imprenditore cinese, fondatore di Suntech.
Geograficamente GSF opera in Italia dove, con 140 MW di impianti fotovoltaici in Puglia e in Campania, è il secondo operatore italiano per potenza installata. GSF è presente in tutta la filiera del fotovoltaico: dall’acquisizione di impianti e di autorizzazioni alla loro progettazione esecutiva, dalla negoziazione con le banche per i finanziamenti alla costruzione degli impianti fino alla loro gestione.
FONTE: Global Solar Fund

In arrivo nei negozi To be Too il Corner Fall Winter Collection.

Negli stand espositivi, da settembre i capi della collezione Autunno/Inverno targata To be Too.

moda bambina Dopo il successo dell'edizione estiva, è in arrivo nei negozi che espongono i capi moda bambina To be Too, il Corner To be Too per la collezione Autunno/Inverno.
Il pratico espositore, che ha riscosso il plauso di negozianti e clienti per la funzionalità e praticità nella scelta dei capi di abbigliamento bambina della collezione estiva, oggi si veste dei colori freddi dell'autunno e delle suggestive atmosfere della città di Praga: questa, infatti, la capitale scelta come location per lo shooting fotografico della collezione, dalla The bakery – storica agenzia di comunicazione diretta da Alain Serafini, leader nella promozione di marchi di abbigliamento, che cura la comunicazione e il branding, sia tradizionale che on-line, per il marchio To Be Too della Oceano srl. La stessa The Bakery è anche ideatrice del Corner To Be Too, che tanto successo ha decretato già per la collezione estiva e che ora si prepara a replicare gli ottimi risultati anche con la "Fall Winter Collection", da settembre in tutti i nego zi che espongono il marchio To be Too.
L'allegro e dinamico espositore, dalle ridotte dimensioni di 2×2 mt inversamente proporzionali alla sua molteplice funzionalità e duttilità, si adatta a qualsiasi tipo di negozio proponendo a rivenditori e clienti un'offerta sempre varia ed assortita dei capi di abbigliamento moda bambina. L'attento studio progettuale effettuato dalla The Bakery per la realizzazione del Corner To be Too fornisce alle piccole clienti anche l'opportunità di sperimentare molto più facilmente gli abbinamenti più efficaci e graditi per un abbigliamento total look più confacente ai propri desideri ed alla propria originalità.
Il Corner To be Too, collezione Autunno-Inverno, darà poi ai negozi che lo espongono un valore aggiunto nella promozione dei capi di abbigliamento in vendita, valorizzandone la qualità, varietà, duttilità e dinamicità, per bimbe che vogliono scoprire e delineare un proprio stile senza rinunciare alla grinta ed alla libertà dei movimenti. Nell'ampia scelta dei capi To be Too "Fall Winter Collection" ognuna di loro troverà l'oggetto dei propri desideri, spaziando tra colori tenui del rosa e dell'azzurro, passando per evergreen come il grigio, il nero ed il blu, ben armonizzati con esplosioni di colori come il fuxia e l'arancio e le decorazioni floreali. Il tutto con l'approvazione delle loro mamme che ai prodotti delle collezioni To be Too continuano a riconoscere garanzia di qualità, ricercatezza nei materiali e attenzione in ogni fase della lavorazione, le tre caratteristiche che da sempre hanno decretato al brand della Oceano srl dei fratelli Carlo e Vincenzo Casillo la lead ership nel settore moda kids. Tre le linee proposte, anche per la collezione Fall Winter: la Linea Neonato (6- 24 mesi), la Linea Baby (3 – 7 anni) e la Linea Junior (8 – 16 anni). Offerte diversificate per valorizzare ogni target di riferimento, da settembre nei migliori negozi di abbigliamento moda bambina e bambino ed all'interno dei nuovi Corner To be Too.

To be too è un marchio di Oceano S.R.L.

http://www.tobetoo.it

Interporto Campano Lotto D 509, 80035 Nola (Napoli).
Indirizzo di posta elettronica generale: info@tobetoo.it.
Numero telefono per eventuali richieste commerciali:+39 081 827 12 08.

Comunicato stampa redatto da Angela Saracino per The Bakery S.r.l.
Per contatti: info@thebakery.it.

Preziosi Direttore Giornale Radio Rai La responsabilità del comunicare è immensa

Antonio Preziosi racconta la crisi a colpi di latino nel suo libro «Radiocronaca di una crisi».Preziosi, direttore giornale Radio Rai: “La responsabilità del comunicare è immensa, e se la perfezione non esiste, l’etica deve guidare il giornalista nello sfrondare il tema dagli elementi di troppo, deve tendere all’obiettività riportando tutto all’essenza, con «i ferri del mestiere» giornalistici”.
Preziosi direttore giornaleAntonio Preziosi, direttore giornale Radio Rai
Testo integrale dell’articolo apparso su Il Tempo il 5 settembre 2013
Aveva scelto una bellissima location, Antonio Preziosi, per presentare il suo agile libro «Radiocronaca di una crisi», or ora uscito per le edizioni RAI ERI: l’Isola del Cinema nell’isola Tiberina, percorsa da bianchi tendaggi estivi e tavolini, lungo l’asse dell’imbarcazione, cui l’isola in antico era riportata dal rivestimento di marmi, che le davano la forma di una nave.
Il Tevere rumoreggiava verdastro passando sotto i due ponti di età repubblicana, perché un luogo più romano di così non si poteva trovare. Si attendevano l’autore della premessa al libro, Antonio Catricalà, e della prefazione Alberto Quadrio Curzio: l’autore insigne, direttore del Giornale Radio RAI e della rete radiofonica nazionale Rai Radio1, giornalista parlamentare e docente alla Luiss invece, Antonio Preziosi, attendeva già, conversando con gli amici presenti.
Fra di essi era Lorella Cuccarini e il comico Pupo, ma il tono leggero non era propriamente quello della serata, visto il titolo del libro. Il moderatore Ruggero Po ha voluto ricordare subito il lavoro comune svolto con Antonio Preziosi a «Radio anch’io», fin dal 2008, quando entrambi non si aspettavano che «la crisi», il buio tunnel a detta loro, nel 2013 fosse ancora in atto e lungi dal concludersi.
È l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Monti, Catricalà, ad entrare nel vivo del tema del libro, quello dell’etica del giornalismo, della comunicazione, e del primo gradino per realizzarla, la riduzione all’essenza del fatto, come riporta Preziosi nel libro, attingendo da Catone: «Rem tene verba sequentur», ossia tieni fermo l’evento, le parole verranno dopo.
E Preziosi su ciò insiste ripetendone altre latine, sull’obiettivo da perseguire nell’informazione: «Quis, quod, quando, cur».
La responsabilità del comunicare è immensa, e se la perfezione non esiste, l’etica deve guidare il giornalista nello sfrondare il tema dagli elementi di troppo, deve tendere all’obiettività riportando tutto all’essenza, con «i ferri del mestiere» giornalistici.
E ribadisce: «Più informazione, più Europa» visto che dell’Europa siamo stati i padri fondatori, e che è merito della TV, più che della scuola, se la lingua italiana ha superato i limiti dialettali ed è ora una, sola. E soprattutto il giornalista deve separare le opinioni dai fatti, e se la perfetta obiettività non esiste, almeno egli deve ad essa accostarsi. Il pubblico numeroso ha spesso applaudito soprattutto l’autore, ognuno dal suo piccolo pulpito condividendone il credo.

FONTEIl Tempo

mercoledì 27 agosto 2014

Cessate il fuoco Israele-Gaza: Save the Children, adesso bisogna togliere il blocco a Gaza per evitare la catastrofe umanitaria. Tutti i bambini di Gaza hanno bisogno di supporto psicologico.



Cessate il fuoco Israele-Gaza: Save the Children, adesso bisogna togliere il blocco a Gaza per evitare la catastrofe umanitaria
Tutti i bambini di Gaza hanno bisogno di supporto psicologico.

Save the Children accoglie con sollievo l'accordo del cessate il fuoco fra il governo israeliano e la rappresentanza palestinese e spera che verrà sostenuto per garantire il benessere dei bambini di Gaza e Israele.

Nelle ultime 7 settimane, una media di 12 bambini sono stati uccisi e 77 sono rimasti feriti ogni giorno - 25 dei quali si sono ritrovati con disabilità permanenti. Ogni giorno, una media di 6 scuole sono state danneggiate, 435 famiglie hanno perso le loro case e 37 bambini sono rimasti orfani. Tutti i bambini di Gaza, che costituiscono la metà degli 1,8 milioni di persone che vivono a Gaza -  hanno bisogno di un qualsiasi tipo di sostegno psicosociale, a giudizio delle Nazioni Unite.

"Abbiamo assistito a 50 giorni di conflitto che ha portato l'intera popolazione civile della Striscia di Gaza sull'orlo di una catastrofe umanitaria", ha detto David Hassell di Save the Children "Solo ora il popolo di Gaza può davvero smettere di soffrire e iniziare a guarire, riprendersi e ricostruire -, E questo sarà possibile solo se il blocco sarà tolto. Questa è l'occasione per la comunità internazionale di aiutare entrambe le parti ad accordarsi su misure di radicale cambiamento che porteranno pace duratura,  sicurezza e libertà per palestinesi e israeliani. Ora è il momento di fare in modo che questa sia l'ultima guerra a cui i bambini abbiano assistito nella loro infanzia".

Save the Children, l'Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti, invita inoltre i governi e tutte le persone a essere generosi nel contribuire alla ricostruzione urgente di Gaza. Le scuole sono ancora piene di persone che sono rimaste senza casa; ospedali e strutture mediche hanno bisogno di essere ricostruite e riabilitate; le reti idriche devono pure essere risanate; metà dei bambini di Gaza ha bisogno di aiuto psicologico specialistico.

"L'aiuto è necessario adesso per Gaza, per potersi riprendere ed essere in grado affrontare le gravi perdite e distruzioni subite", ha dichiarato David Hassell. " Lo dobbiamo ai bambini di Gaza per restituire loro, prima di tutto, un senso di normalità."


Per sostenere l'intervento di Save the Children a Gaza:
http://www.savethechildren.it/gaza

Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel. 06-48070023-81






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Redazione del CorrieredelWeb.it


RiMatrix S Roadshow 2014: Rittal riparte alla grande!



Anche quest’anno il Data Centre standardizzato RiMatrix S è di nuovo protagonista del “Grand Tour” europeo. Da marzo a novembre l’inconfondibile TIR container di Rittal trasporterà un Data Centre RiMatrix S completamente funzionante, allestito in un container altamente tecnologico. Il viaggio di 17.000 chilometri prevede tappe ed eventi in 16 paesi: dagli stati della confederazione elvetica, attraverso l’Europa dell’est e del nord, fino all’Italia. Il Roadshow si concluderà in Irlanda nel mese di Novembre.


“Il Roadshow RiMatrix S offre ai visitatori e ai decision maker dell’IT la possibilità di convincersi personalmente dei vantaggi di questo rivoluzionario Data Centre. La soluzione standardizzata e perfettamente modulare RiMatrix S, costituita da armadi, sistema di raffreddamento, distribuzione di corrente e UPS, sta tracciando una nuova strada nel mondo IT”, ha dichiarato Christoph Caselitz, Chief of Customer Operations di Rittal. “Non si tratta solo di una soluzione tecnica unica nel suo genere; la definizione dei parametri di riferimento garantiti è altamente innovativa, come il PUE che può assicurare prestazioni energetiche pari a 1,15 e che consente di misurare con chiarezza il livello di efficienza e i costi di esercizio del Data Centre. Inoltre, la struttura modulare consente disponibilità, consegne rapide e investimenti che si orientano in modo preciso agli effettivi bisogni. Allo stesso tempo RiMatrix S è flessibile e scalabile, con un risultato di efficienza ineguagliabile”, ha spiegato Caselitz.

A settembre il TIR RiMatrix S arriverà in Italia. Queste le tappe del tour:
·         15 settembre, Mercedes-Benz Center, Milano
·         16 settembre, Museo Enzo Ferrari, Modena
·         17 settembre, Cinecittà Studios, Roma
·         19 settembre, Cantine Rocca Sveva, Soave (VR)

Per maggiori informazioni e iscrizioni www.rittal.it

 

martedì 26 agosto 2014

Scienza per Amore al Second Africa Drylands Week - N'Djamena, Ciad

Scienza per Amore al Second Africa Drylands Week

N'Djamena, Ciad 25-29 Agosto, 2014

L'Associazione Scienza per Amore ha incontrato Sua Eccellenza Mrs. Tumusiime Rhoda Peace, Commissario dell'Unione Africana per l'Economia Rurale e per l'Agricoltura ad Addis Abeba, Etiopia il 31 Luglio, 2014.

http://rea.au.int/en/content/commissioner-drea-meets-scienza-amore

S.E. Tumusiime Rhoda Peace e il suo staff hanno espresso il loro apprezzamento e la loro approvazione per il progetto Bits of Future: Food for All tanto che hanno invitato l'Associazione Scienza per Amore a prendere parte al Second Africa Drylands Week che si terrà a N'Djamena, Chad dal 25 al 29 Agosto, 2014.

Focus dell'evento Second Africa Drylands Week è la gestione sostenibile del territorio nell'ambito dell'Anno dedicato all'Agricoltura e alla Sicurezza Alimentare in Africa, e del ventesimo anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite contro la desertificazione. L'evento è organizzato dal Governo del Ciad e dalle Istituzioni dell'Unione Africana.

Scienza per Amore parteciperà attivamente all'evento presentando nella sessione plenaria il suo progetto di cooperazione Bits of Future: Food for All e la tecnologia HYST, dato il loro grande potenziale nel contribuire allo sviluppo sostenibile nei territori desertici dell'Africa.

L'obiettivo dell'Africa Drylands Week è mostrare il potenziale che hanno le aree desertiche dei paesi africani nel migliorare la produttività agricola e garantire la sicurezza alimentare nel Continente. L'Africa Drylands Week è un evento di particolare importanza per le risposte che la comunità internazionale può dare ai problemi inerenti alla siccità, alla desertificazione e al degrado del Sahara e del Sahel.

Nell'ambito del progetto Bits of Future: Food for All sono in programmazione per il mese di Settembre 2014 i primi test sulle biomasse africane ai quali saranno presenti rappresentanti dei Paesi Africani.

Per ulteriori informazioni: bits.technohyst.com

Scienza per Amore
Via Monteleone Sabino, 9
00131 Roma - Italia
Tel.: +39 06 4190342
Fax: +39 06 41405710

Il cantante Sami Yusuf nuovo Ambasciatore contro la Fame del WFP - 26-08-14


ROMA – Il cantautore e compositore di fama internazionale, Sami Yusuf, è oggi entrato a far parte della lunga serie di Ambasciatori Globali contro la Fame del WFP. Yusuf, da tempo sostenitore del WFP, userà il suo status di Ambasciatore contro la Fame per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza del lavoro in prima linea del WFP e sostenere la causa di chi soffre la fame.

 

"Sono felice e onorata che Sami possa unire la sua potente voce al coro di quanti lottano per un mondo a fame zero", ha dichiarato il Direttore Esecutivo del WFP, Ertharin Cousin. "Sami ha dimostrato un grande impegno nel sostenere il WFP nel rispondere ai bisogni di chi soffre la fame. Il suo nuovo ruolo di Ambasciatore Globale contro la Fame gli permetterà di proseguire il suo impegno ad un livello completamente nuovo".

 

Yusuf ha già visitato alcune operazioni del WFP. È stato in Giordania, nei campi dove il WFP fornisce assistenza alimentare ai rifugiati siriani ed in Egitto dove ha potuto toccare con mano il lavoro del WFP per migliorare l'accesso della popolazione a cibo nutriente. In passato, ha donato i proventi della vendita dei suoi dischi per sostenere le operazioni del WFP in risposta alla siccità del 2011 nel Corno d'Africa e, più recentemente, ha dedicato una delle sue canzoni ai sopravvissuti del tifone Haiyan nelle Filippine.

 

"La fame è una tragica contraddizione in un'epoca contrassegnata dalla produzione e dal consumo di massa", ha detto Sami Yusuf. "È una triste realtà che non uccide solo il corpo ma anche lo spirito e le speranze della gente per un futuro di pace e prosperità. È un privilegio essere nominato Ambasciatore Globale contro la Fame del WFP ed avere l'opportunità di servire una causa così nobile e rilevante. Farò del mio meglio per aiutare a sradicare la fame, qualcosa che non dovrebbe esistere nella nostra epoca".

 

In qualità di Ambasciatore contro la Fame del WFP, Yusuf  si unisce a un gruppo importante di personaggi, noti a livello internazionale, inclusi numerosi sportivi. Tra loro l'attrice Drew Barrymore, la cantante Cristina Aguilera, l'allenatore della squadra di calcio del Chelsea, Jose Mourinho e il calciatore Kaka. 

 

Yusuf, cha ha venduto milioni di dischi, gode di un grande seguito internazionale ed è costantemente in contatto con i suoi fan sui social media, con un seguito di milioni di persone su Facebook e Twitter. Grazie ai social media ha richiamato l'attenzione del suo pubblico sulle attività del WFP in risposta alle crisi causate dalla fame nel mondo.

 

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Fatti sulla fame :

  • 842 milioni di persone nel mondo non hanno abbastanza cibo.
  • Un'alimentazione povera provoca quasi la metà di tutti i decessi tra i bambini al di sotto dei 5 anni.
  • Un bambino su quattro nel mondo soffre di ritardi nella crescita e, in alcuni paesi in via di sviluppo, questo rapporto può arrivare anche a uno su tre.

 

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Il WFP è la più grande agenzia umanitaria che combatte la fame nel mondo fornendo cibo in situazioni di emergenza e lavorando con le comunità per costruire la resilienza. Nel 2013, il WFP ha assistito oltre 80 milioni di persone in 75 paesi.

 

 

Visita il sito web in italiano: www.wfp.org/it, seguici su

Twitter: @WFP_IT

Facebook:  World Food Programme




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Andrea Pietrarota
Cavaliere al merito della Repubblica Italiana

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sociologo della comunicazione, giornalista e consulente di comunicazione integrata
direttore responsabile di AlternativaSostenibile e fondatore del CorrieredelWeb.it
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lunedì 25 agosto 2014

Antonio Preziosi, direttore Rai Radio 1, Campagna “Niente doping, solo sport”

Giro d’Italia, al via la nuova campagna “Borracce trasparenti”. Uno spot radiofonico, uno televisivo e 50mila borracce di plastica trasparenti accompagneranno le tappe del Giro per sensibilizzare appassionati, ciclisti professionisti e amatoriali contro l’uso del doping. Antonio Preziosi, direttore Rai Radio 1 è ideatore della campagna “Niente doping, solo sport”.
Preziosi Borracce Trasparenti
Testo integrale dell’articolo apparso su Il Sole 24 Ore l’11 maggio 2011
Uno spot radiofonico, uno televisivo e 50mila borracce di plastica trasparenti accompagneranno le tappe del Giro d’Italia per sensibilizzare appassionati, ciclisti professionisti e amatoriali e semplici curiosi contro l’uso del doping. È la campagna «Borraccia trasparente», il cui slogan è «niente doping, solo sport», presentata a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, insieme ai sottosegretari allo Sport Rocco Crimi e all’Editoria Paolo Bonaiuti, al ministro della Salute Ferruccio Fazio, al presidente del Coni Gianni Petrucci, al presidente della Rai Paolo Garimberti e al direttore di Radio 1 Antonio Preziosi, che è anche l’ideatore della campagna.
«Borraccia trasparente» troverà spazio all’interno delle trasmissioni radiofoniche del primo canale Rai: dal lunedì al venerdì, in un’edizione speciale della trasmissione «Baobab», i radiocronisti inviati al seguito del Giro ne racconteranno le tappe coniugando i racconti con aneddoti riguardanti la storia dell’Unità d’Italia e con messaggi che parleranno di sport pulito, corretto e praticato «senza aiuti».
Antonio Preziosi Direttore Rai
Antonio Preziosi, direttore Rai Radio 1
«Diffidate di chi dice che noi del Coni ce l’abbiamo con il ciclismo – è stata l’esortazione di Gianni Petrucci – Proprio perché lo amiamo sbattiamo i pugni sul tavolo. Ciclisti – ha aggiunto – non vi offendete se il presidente del Coni e il governo dicono basta». Petrucci ha poi tenuto a sottolineare l’importanza della collaborazione con il governo nella lotta al doping, «una battaglia che non sarà mai persa fino a quando il governo ci sarà vicino». «I ciclisti – ha tenuto a sottolineare Garimberti, che è anche un appassionato di ciclismo – non si rendono conto che noi tifosi li seguiremmo anche se avessero delle medie di velocità meno brillanti. Così come è vero che la bicicletta rende liberi – ha proseguito – è vero che il doping rende schiavi».
Il ministro della Salute: il doping dilaga nel ciclismo amatoriale
In occasione della presentazione, il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha sottolineato che il doping nel ciclismo amatoriale è «dieci volte» più diffuso rispetto al ciclismo professionale, e questo perché «il settore amatoriale è meno controllato». A giudizio di Fazio è quindi «fondamentale creare controlli nel ciclismo amatoriale, ma è altresì importante diffondere il messaggio che anche la somministrazione di integratori alimentari e farmaci senza il controllo medico è un costume molto pericoloso». Anche in questo caso «quasi il 60% degli sportivi amatoriali fa uso di prodotti come gli integratori alimentari».

venerdì 22 agosto 2014

Tratta e sfruttamento: Save the Children, sempre più minori a rischio di sfruttamento, 28.000 in attività lavorative, 9.600 minori stranieri non accompagnati nel 2014


Alla vigilia della Giornata Internazionale di Commemorazione della Tratta degli Schiavi e della sua Abolizione, Save the Children diffonde il Dossier 2014 "Piccoli schiavi invisibili  – I volti della tratta e dello sfruttamento"


Secondo i più recenti dati disponibili sono 5,5 milioni i minori vittime di lavoro forzato o tratta[1] ai fini di sfruttamento sessuale e lavorativo nel mondo, su un totale di 20,9 milioni di persone coinvolte[2]. Un fenomeno complesso che manca di dati più aggiornati e nasconde un'ampia realtà sommersa che non rientra nelle statistiche ufficiali. Nel 2010, in Europa, erano oltre 9.500 le vittime accertate o presunte di tratta, di cui il 15% costituito da minori (il 12% ragazze ed il 3% da ragazzi), con un incremento pari al 18% nel triennio 2008-2010[3]. Se l'Italia nel 2010 si segnalava tra i paesi europei con il record negativo di 2.400 vittime (50% in più del 2008 ma in leggero calo rispetto alle 2.142 del 2009)[4], guardando al solo ambito del lavoro, secondo la ricerca Game Over pubblicata nel 2014 da Save the Children e Associazione Bruno Trentin, si segnalano ben 28.000 i minori tra i 14 e i 15 anni (sia italiani che stranieri) coinvolti in attività definibili a rischio di sfruttamento, svolte in contesti familiari (43%) o, se esterni, principalmente nei settori della ristorazione (43%), dell'artigianato (20%) e del lavoro in campagna (20%)[5].

Al di là dei numeri, secondo le informazioni raccolte da Save the Children dagli operatori del settore, dai rappresentanti istituzionali e dagli stessi minori sul territorio nazionale nell'ambito dei progetti realizzati dall'Organizzazione, le violazioni dei diritti e le violenze di ogni tipo subite da bambini e adolescenti vittime o a rischio di tratta e sfruttamento anche in Italia sono gravi e impressionanti. Come nel caso delle molte ragazze tra i 16 e i 17 anni originarie dei paesi dell'Est, trasferite o attirate in Italia per essere sfruttate sessualmente, o, in altri casi, coinvolte in attività illegali o rese vittime di matrimoni precoci nei quali devono ripagare ai suoceri il prezzo sostenuto per il loro "acquisto" dalla famiglia di origine (prevalentemente delle comunità rom). Per le minori nigeriane, che partono dal loro paese con la promessa di un lavoro che non si avvererà mai, lo sfruttamento sessuale inizia invece già nei paesi di transito in Europa o in Libia, per trasformarsi in una prigione dalla quale è difficilissimo uscire una volta giunte in Italia e inserite sotto ricatto nel circuito della prostituzione. Il rischio di sfruttamento è poi particolarmente elevato per gran parte dei 9.300 minori stranieri non accompagnati arrivati tra il 1 gennaio e il 19 agosto nel nostro Paese via mare, già segnati da ferite profonde per le violenze subite in viaggi spesso lunghi e terribili.  Anche a causa della mancanza di un sistema di protezione nazionale e conseguentemente di un'accoglienza dignitosa e rispettosa di standard minimi di qualità, alcune migliaia di minori sono fuggiti dai centri di prima accoglienza improvvisati per gestire il costante arrivo di migranti attraverso il Mediteranneo, con la conseguente esposizione a gravi rischi di sfruttamento sul nostro territorio. Alcuni, come  i minori eritrei o afghani, si rendono "invisibili" per poter proseguire il loro viaggio verso il Nord Europa, altri, come i minori egiziani, raggiungono in maggioranza le grandi città come Roma e Milano dove accettano facilmente condizioni di lavoro estreme e sfruttamento per poter ripagare rapidamente i pesanti debiti di viaggio, e per questo fanno spesso uso di farmaci oppiacei antidolorifici per far fronte alla fatica insostenibile e al disagio, con ulteriori gravi conseguenze per la loro salute.
Sono questi alcuni dei volti tracciati da Save the Children, l'Organizzazione che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti, nel dossier "Piccoli Schiavi invisibili – I volti della tratta e dello sfruttamento" presentato oggi, in occasione della vigilia della Giornata Internazionale di Commemorazione della Tratta degli Schiavi e della sua Abolizione (23/8).

"Li abbiamo voluti chiamare "volti" perché vogliamo andare oltre ai numeri che riguardano gli ingressi, il transito o le presenze sul territorio italiano, per comprendere invece chi sono questi bambini e adolescenti e cosa accade nelle loro vite: ogni numero è un volto, spesso già sfregiato quando arriva nel nostro Paese. Nella maggior parte dei casi queste ferite non sono visibili, sebbene siano molto profonde e presenti, a causa delle violazioni dei diritti, della violenza e dello sfruttamento a cui sono stati costretti già durante estenuanti viaggi che possono durare mesi o anche 1-2 anni." ha dichiarato Carlotta Bellini, Responsabile Protezione Minori di Save the Children Italia.
A destare particolare preoccupazione, come evidenziato nel dossier, è il numero sempre crescente di minori stranieri non accompagnati in arrivo in Italia via mare in fuga da guerre, dittature militari, persecuzioni o povertà, condizioni di vita estreme senza una possibilità di futuro. Secondo Save the Children, che opera sulla frontiera sud e nelle città di Roma e Milano con attività dedicate, dal 1 gennaio al 19 agosto 2014 sono infatti giunti in questo modo in Italia complessivamente circa 16.200 minori, di cui circa 9.300 non accompagnati, che hanno cioè abbandonato da soli i loro paesi di origine o che hanno perso i loro genitori o parenti durante il viaggio. Una buona parte di essi sono solo in transito sul nostro territorio, con la precisa volontà di raggiungere altri paesi del Nord Europa, come accade in particolare nel caso dei 2.737[6] eritrei arrivati tra il 1 gennaio e il 31 luglio 2014 (il gruppo in assoluto più numeroso), o i  621[7] minori afgani segnalati in ingresso nello stesso periodo. Si tratta dei minori resi "invisibili", e perciò più vulnerabili, dalla necessità di non essere identificati dalle Autorità per non rischiare, una volta raggiunta la destinazione, il rinvio in Italia come primo paese di ingresso nell'UE. I soldi necessari per proseguire il viaggio e la loro condizione li espone maggiormente al rischio di sfruttamento.

Ma d'altro canto, anche la ricerca di un futuro qui in Italia non è fonte di minor rischio per i 1.118[8] minori non accompagnati egiziani arrivati nello stesso periodo del 2014 (secondo gruppo più numeroso dopo gli eritrei). Infatti, come rilevano le testimonianze raccolte dagli operatori di Save the Children a Roma e Milano, la necessità di ripagare rapidamente il debito contratto dalle famiglie con i trafficanti per organizzare il loro viaggio in Italia li spinge ad accettare qualunque lavoro e a qualunque condizione. Negli autolavaggi, ad esempio, si lavora continuativamente anche per 12 ore, a 2-3 euro l'ora, mentre ai mercati generali, raggiunti con l'ultimo bus della notte prima di entravi clandestinamente si svolgono lavori pesanti e continuativi, anche per dodici ore, con una paga di 2 euro all'ora. Per non sentire il dolore e la fatica assumono spesso farmaci oppiacei antidolorifici, che possono creare dipendenza: anche se con qualche difficoltà sono più facilmente reperibili e costano meno degli stupefacenti, ma presi in dosi massicce provocano effetti molto simili alle sostanze psicostimolanti.
Il ricorso a farmaci e droghe è un fenomeno che si registra anche tra le ragazze minori provenienti dall'Europa dell'Est e che sono vittime di sfruttamento sessuale nel nostro Paese. Sono prevalentemente adolescenti tra i 16 e i 17 anni, originarie della Romania ma anche di altri paesi dell'Est, che vengono adescate da coetanee, vicine di casa, ex compagne di classe e da giovani uomini, che le portano in Italia con la promessa di un lavoro da parrucchiera o da baby sitter. Lo sfruttamento delle ragazze avviene sia in strada che al chiuso, in appartamenti o night club e, secondo le testimonianze raccolte dagli operatori di Save the Children, spesso vengono costrette ad assumere antidepressivi o droghe per prolungare le ore quotidiane di sfruttamento e per essere più rilassate nei loro atteggiamenti.

Tra le ragazze dell'est, prevalentemente adolescenti rumene o provenienti da altri paesi dell'ex Yugoslavia, tra cui vi sono anche ragazze italiane di origine rom, si registrano invece casi di matrimoni forzati e attività illegali. Secondo quanto riportato da associazioni che operano tra Milano, Roma, Palermo, Catania e Venezia, si tratterebbe di un fenomeno molto diffuso: le ragazze sono vittima di tratta e vengono spostate dai paesi di origine verso l'Italia allo scopo di essere sfruttate principalmente in borseggi e furti in appartamento. Un'indagine realizzata a Roma da Save the Children ha rilevato che in quest'area il fenomeno dello sfruttamento di giovani donne in attività illegali, nella maggior parte di origine rom, sia oggi estremamente diffuso e che è spesso collegato a casi di matrimoni precoci. Le testimonianze raccolte dai nostri operatori riportano casi di ragazze che raccontano di somme di denaro, anche ingenti, versate dalla famiglia del marito a quella di origine al fine di prendere in sposa la ragazza. Queste somme possono andare dai 5 ai 50 mila euro e le ragazze, una volta sposate, sono costrette a restituirle ai suoceri, attraverso attività illegali.

"Il contatto quotidiano con le storie terribili di bambini e adolescenti vittime o a rischio di tratta e sfruttamento ci spingono a chiedere con forza al Governo Italiano di mantener fede all'agenda delle priorità di intervento stabilite per il semestre di Presidenza dell'Unione che include il sostegno di una strategia europea di prevenzione e contrasto della tratta di esseri umani, con un focus sulla definizione di criteri per l'identificazione delle vittime, con particolare riferimento ai casi di violenza di genere e abusi sui minori e sulla definizione di procedure standard per gli operatori che entrano in contatto con le vittime, affinché si possa facilitare l'identificazione e la presa in carico dei minori", ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children. "Facciamo inoltre appello al Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, perché si proceda tempestivamente all'adozione del Piano Nazionale d'Azione contro la tratta di esseri umani. Solo così sarà possibile garantire l'emersione, l'identificazione e l'assistenza ai minori vittime di tratta e sfruttamento e la piena attuazione dei loro diritti. Per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati, chiediamo al Parlamento di approvare in tempi rapidi il Disegno di Legge. C. 1658, volto a disciplinare finalmente in modo organico, sul territorio nazionale, la protezione e l'accoglienza dei minorenni stranieri non accompagnati, superando l'attuale gestione emergenziale e al Governo, Regioni ed Enti Locali di dare immediata attuazione al piano per la prima accoglienza dei minori stranieri non accompagnati adottato dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni lo scorso 10 luglio 2014[9] e di definire anche standard di prima accoglienza tali da garantire a ciascun minore cure, supporto e protezione adeguate."

NOTE:
1] Vittima di tratta è ogni persona reclutata, trasportata, trasferita, ospitata o accolta a fine di sfruttamento, sia all'interno che all'esterno di un paese, anche senza che vi sia stata coercizione, inganno, abuso di potere o altra forma di abuso.
Per sfruttamento si intende il trarre un ingiusto profitto dalle attività (o da un'azione) altrui tramite una "imposizione" che si basa su una condotta che incide significativamente sulla volontà dell'altro o che fa deliberatamente leva su una capacità di autodeterminazione della vittima sensibilmente diminuita. In particolare il grave sfruttamento può includere: 1) sfruttamento sessuale, compreso lo sfruttamento della prostituzione altrui e altre forme di sfruttamento sessuale quali la pornografia e i matrimoni forzati; 2) lavori o servizi forzati, incluso il conseguimento di profitti da attività illecite e l'accattonaggio; 3) schiavitù o pratiche analoghe e servitù; 4) adozioni illegali; 5) asportazione di organi.
A livello di prevenzione poi, poco e male ha fatto l'Italia nel 2014 per garantire la necessaria protezione
2] ILO Global Estimate of Forced Labour, Results and Methodology, 2012.
3] Fonte: Primo Rapporto sulla tratta degli esseri umani in Europa, a cura di Eurostat e della Direzione Generale Affari interni, Commissione Europea 2013, disponibile al link http://ec.europa.eu/anti-trafficking/entity.action;jsessionid=2LvNR6pKs2frBYCNyKLdJLvpH1rJX467TKWbLfvXmyxpg9TQjs9j!909126266?path=EU+Policy%2FReport_DGHome_Eurostat.  In particolare, il numero totale delle vittime nel 2008 è stato di 6.309, nel 2009 di 7.795 e nel 2010 di 9.528.
4] Fonte: idem. Il dato riguarda il numero assoluto di vittime identificate e presunte. In rapporto invece alla popolazione l'Italia si posiziona al sesto posto fra i paesi Ue per percentuale di vittime identificate e presunte ogni 100.000 abitanti, con il 3,9%; al primo posto Cipro (6,3%), Paesi Bassi (6%), Bulgaria (5,7%), Romania (5,4%), Estonia (4,3%).
5] Game Over – Indagine sul lavoro miorile in Italia, Save the Children e Associazione Bruno Trentin 2014
6] Dati del Ministero degli Interni, luglio 2014
7]  Dati del Ministero del Lavoro, Direzione Generale dell'immigrazione, luglio 2014
8]  Dati del Ministero degli Interni, luglio 2014
9]  Piano Nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini adulti, famiglie e minori stranieri non accompagnati, adottato dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni il 10/07/2014.

IL RAPPORTO COMPLETO E' SCARICABILE ALLA PAGINA: www.savethechildren.it/pubblicazioni

NOTA  - I progetti di Save the Children sui minori vittime di tratta e sfruttamento.
Nel 2012 Save the Children ha avviato il progetto Vie d'Uscita, realizzato grazie al contributo delle Profumerie La Gardenia, Limoni e, dal prossimo settembre 2014, anche de L'Oreal Paris,  volto a rafforzare la protezione dei minori attraverso attività di contatto con i minori vittime di sfruttamento e percorsi di recupero e reinserimento sociale.
Nell'ottobre 2013 è stato lanciato il progetto europeo biennale Protection First, volto a migliorare l'identificazione di minori a rischio o vittime di tratta in Italia, Paesi Bassi e Romania, oltre che sensibilizzare e potenziare le capacità dei minori a rischio nel valutare i rischi di tratta e sfruttamento.
Dal maggio 2008, in partenariato con l'UNHCR, l'OIM e la Croce Rossa Italiana, e con il coordinamento del Ministero dell'Interno, Save the Children è impegnata nella realizzazione del progetto PRAESIDIUM in Sicilia, Puglia e Calabria. Il progetto mira a rafforzare e migliorare il sistema di gestione dei flussi migratori in arrivo nei citati territori. Inoltre, dall'ottobre 2008, è attivo a Roma il progetto CIVICOZERO, che è volto a fornire supporto, orientamento e protezione a ragazzi e ragazze migranti (e ove presente al nucleo familiare) che si trovano in situazioni di marginalità sociale, a minori entrati nel circuito della Giustizia Minorile, a minori a rischio di sfruttamento, violenza e abuso, impegnandosi per il miglioramento delle loro condizioni di vita e per il rispetto dei loro diritti. Nel 2014 è stato attivato il centro diurno CIVICOZERO anche a Milano, dove vengono realizzate nel centro e in esterno, in particolare presso la stazione Centrale, attività di protezione ed educazione della lingua italiana rivolte ai minori stranieri non accompagnati presenti o in transito nella città. Dal dicembre 2011, è aperto a Roma l' "A28 Centre", il centro notturno per minori stranieri non accompagnati gestito Save the Children, la cooperativa Civico Zero e Intersos. L'obiettivo è di dare protezione e accoglienza notturna ai minori migranti non accompagnati in situazione di vulnerabilità a Roma, in particolare ai minori in transito, tra cui, principalmente, i minori afgani e i minori eritrei.
A partire da gennaio 2014, Save the Children ha realizzato il progetto PRUMA, coordinato da IOM, della durata di 12 mesi, ha come obiettivo generale la creazione di un meccanismo di coordinamento sostenibile e solido europeo e lo sviluppo e l'attuazione di procedure operative standard (SOP) per il ricongiungimento familiare dei minori non accompagnati richiedenti asilo nell'ambito del Regolamento Dublino III.
Tra il 2012 ed il 2013, Save the Children, insieme all'Associazione Bruno Trentin, ha realizzato  un'indagine nazionale sul lavoro minorile in Italia i cui risultati finali sono stati presentati nella pubblicazione "Game overIndagine sul lavoro minorile in Italia", pubblicata nel 2014. Tra l'ottobre 2013 e il maggio 2014, Save the Children, in collaborazione e con il finanziamento del Dipartimento per la Giustizia Minorile (D.G.M.) ha condotto un'indagine sul lavoro minorile e i minori nel circuito della giustizia penale che ha avuto l'obiettivo di indagare le forme di lavoro precoce svolte dai minori del circuito della giustizia.




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Redazione del CorrieredelWeb.it